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domenica 1 settembre 2019

Lupin the IIIrd: Mine Fujiko no uso (2019)

A fine maggio è uscito nei cinema nipponici il film Lupin the IIIrd: Mine Fujiko no uso LUPIN THE IIIRD 峰不二子の嘘 - La bugia di Fujiko Mine), diretto dal regista Takeshi Koike e io mi sono sfregata le manine dalla gioia.


Trama: Fujiko si ritrova ad occuparsi di un ragazzino il cui padre ha rubato una montagna di soldi a una società che funge da copertura a qualcosa di ben più losco. Con un assassino quasi sovrannaturale alle calcagna, Fujiko dovrà sfoderare tutte le sue arti per sopravvivere...



Dopo la tomba di Jigen e la spada di Goemon, Takeshi Koike torna al suo primo amore, ovvero Fujiko. Come biasimarlo quando tra le sue mani la bella miss Mine diventa un crogiolo di sfacciata sensualità e sottile perfidia, pronta ad usare il suo corpo come un'arma facendo innamorare di sé persino le pietre ma anche a conficcare pugnali nella schiena di chi è tanto incauto da avvicinarsi? Tra le grinfie della pettoruta Fujiko stavolta finiscono ben tre uomini (senza contare, ovviamente, Jigen e Lupin, Goemon stavolta ha preso licenza e Zenigata probabilmente è in ferie): il dipendente di un'ambigua ditta che è appena fuggito col malloppo, il figlioletto cardiopatico di costui e l'assassino spedito a riacchiappare il maltolto, una creatura dall'aspetto mostruoso dotata del potere di "maledire" le sue vittime costringendole a piegarsi al suo volere e virtualmente immortale. Dico la verità, quando ho visto che il pargoletto sarebbe stato protagonista quasi assoluto della vicenda ho avuto uno scompenso e temuto che Koike e soci avessero preso tutta la loro sfacciata verve zozzoporna anni '70 per sacrificarla al pubblico di eventuali bambini, ma non potevo fare un errore di valutazione più grande, basta vedere il modo in cui Fujiko si rapporta col frugoletto, consolandolo quando le fa comodo e cazziandolo senza pietà quando il piccino mostra di non capire. "Odio i bambini perché pensano che ci sarà sempre qualcuno che accorrerà a proteggerli non appena si mettono a piangere", dice Fujiko prima di abbandonare il bambino al suo destino, lasciandogli soldi e la stanza di un albergo per rimettersi in piedi da solo. Ma è davvero così crudele Fujiko? O sotto la sua popputa scorza e lo stiloso smalto giallo c'è un animo più sensibile di quanto sembri? Risposta non c'è o forse chi lo sa, sta di fatto che, al solito, nelle opere di Koike c'è un'ambivalenza malinconica e inquietante che manca in qualsiasi caratterizzazione recente di Fujiko, il che la rende meravigliosamente affascinante e pericolosa.


Lo sa bene Lupin, relegato a spalla assieme al fido Jigen ma comunque lo stesso pronto a ritagliarsi un paio di scene particolarmente cool a differenza di quanto succedeva in  Chikemuri no Ishikawa Goemon, dove i personaggi non titolari facevano un po' la figura dei gatti di marmo. A proposito del penultimo film di Koike, con Mine Fujiko no Uso i realizzatori scoprono le carte e rivelano come i tre spin-off cinematografici di Una donna chiamata Fujiko Mine siano collegati da una sottotrama che probabilmente avrà più peso nell'eventuale quarta pellicola della serie e che riguarda gli assassini spediti ad uccidere prima Jigen, poi Goemon, infine Fujiko. Aspettiamo e vediamo, dunque, ma con riserva. Non posso fare a meno di sottolineare, infatti, come le animazioni e i disegni di questi film si facciano sempre più sciatti, soprattutto quando i personaggi vengono ripresi a figura intera in campo medio o campo lungo, e anche i primi piani talvolta sono inquietanti (a tratti il naso di Jigen diventa deforme, porca miseria, ma compensa la mise figherrima in maglietta bordeaux e giacca nera); l'idea che ho avuto è quella di un film in cui gli animatori si sono impegnati giusto nelle sequenze introduttive e ogni volta che Fujiko si ritrova a cambiare abito, quasi tutti splendidi e sensualissimi, per il resto aria ed è un peccato, anche se il corpo a corpo finale è esaltantissimo, violento e sexy in egual misura. Fortunatamente non mancano le citazioni tarantiniane, tra fontane di sangue e Onitsuka Tiger ai piedi dell'assassino, la colonna sonora è molto cool e la trama è talmente interessante che un po' di sciatteria a livello d'animazione è sopportabile, considerata l'infima qualità degli ultimi special TV dedicati a Lupin, quindi anche questa volta Takeshi Koike è promosso a pieni voti, sperando non mi faccia aspettare troppo per un sequel!


Del regista Takeshi Koike ho già parlato QUI.


Se il film, dedicato alla memoria del compianto Monkey Punch,  vi fosse piaciuto recuperate la serie La donna chiamata Fujiko Mine e i film Jigen Daisuke no Bohyou e Chikemuri no Ishikawa Goemon. ENJOY!

15 commenti:

  1. Credo che ci darò un'occhiata. E leggendo le tue recensioni cercherò anche di recuperare il primo live action del 1974, perché da come ne parli sembra un trionfo del trash carnevalesco. E certi film meritano una visione proprio per rendersi conto di dove riescono a spingersi sto Giappo.

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    1. La strana strategia psicocinetica è qualcosa di surreale, devi guardarlo assolutamente anche solo per testare con mano il trash assoluto XD

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    2. I giappi fanno cose assurde, che ho avuto modo di vedere: Zombi Ass, Gothic Lolita Psycho, Samurai Princess, Sukeban Boy, Ninja vs. Aliens, alcuni di questi recensiti in Stracult, il programma notturno di Rai2. Robe pazzesche...

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    3. Zombi Ass visto e recensito proprio sul blog. Consiglio la visione di Vampire Girl vs Frankenstein Girl o Dead Sushi XD
      Poi ovviamente passando a un weird più serio c'è l'immortale Tetsuo the Iron Man.

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  2. Spero di riuscire a vederlo, ho un debole per quella donna! ;p

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    1. E chi non ce l'ha? Qui poi è particolarmente affascinante!

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  3. Beh, io ho le librerie piene di action figures e pupazzetti di Jigen, come posso non capirti?
    Ti auguro di vederlo presto questo filmetto perché merita davvero!

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  4. Io ho visto il live action e mi è piaciuto ;)

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    1. Credo tu abbia visto quello recente, sì. Che, effettivamente, non è male.

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  5. Dalle premesse sembrava una nuova versione del mago dei computers/bye bye Liberty, anche io mi aspettavo tutt'altro. Quei momenti di disegni fatti male si fanno perdonare dal resto delle animazioni, non direi che è peggiorato così tanto rispetto ai film precedenti, dura qualche minuto in più e non ci sono tanti momenti statici di suspence, i tempi di produzione non possono più essere infiniti come in Redline sempre di Koike, gli animatori fanno anche una vitaccia.
    Nell'attesa per il quarto film o altro che non sia per un pubblico di bambini (come sembra il prossimo The first), ti consiglio se non lo hai già visto l'episodio extra della serie francese, secondo me vale più di Goodbye Partner, lontano anni luce da questo su Fujiko ovvio. Babysitter in Lamborghini, che pazzo Koike.

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    1. Hai assolutamente ragione ma rispetto al primo dedicato a Jigen si vede proprio che qui e ne Lo schizzo di sangue di Goemon i disegni sono spesso fatti a tirar via. E' un peccato, perché questi film brevi potrebbero essere dei gioiellini veri con un piccolo sforzo in più.
      The First mi terrorizza, temo farà schifo a livelli inauditi, quanto all'episodio extra mi manca, colpevolmente. Anzi, non sapevo nemmeno esistesse, grazie per la dritta!

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  6. La cosa che mi piace di più di questa serie di spin off è che l'atmosfera resta sempre la stessa: adulta e a tratti cupa: un bambino è protagonista, ma questo non è uno speciale rivolto a un pubblico di bambini; poche le gag a cui ci siamo abituati negli anni ma per me è assolutamente giusto così e spero che il regista continui a tenere dritta la barra del timone (ad es. quando la macchina di Lupin e Jigen viene schiacciata contro il muro era facile buttarla in caciara con una gag comica, ma grazie a dio non è stato fatto.
    Rispetto al precedente speciale su Goemon, inoltre, ho trovato che ci fosse una maggior tensione, perché Fujiko è nelle pesti dall'inizio alla fine, anche se se la cava egregiamente (la scena finale di Lupin e Fujiko che fumano insieme penso rifletta bene il tipo di rapporto che hanno).
    Poi c'è sempre quel tocco di weirdness leggermente disturbante che a me piace un casino (che accidenti sono quei cosi che mangia Bincam, cavolini mummificati? Bleah!)
    Se ci sarà un quarto speciale che tira le fila di tutto, mi piacerebbe vedere più Zenigata, anche lui in una veste più seriosa e meno spalla comica.

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    1. Non posso che essere d'accordo con tutto il tuo commento, soprattutto nella prima e nell'ultima parte: spererei che l'ultimo special, vista appunto la sottotrama che unisce tutti i film di questa serie, sia interamente dedicato a uno Zazà versione hard-boiled!

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