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mercoledì 2 ottobre 2019

Yesterday (2019)

Freschi di vacanza a Liverpool, lunedì sera siamo andati col Bolluomo a vedere Yesterday, diretto da Danny Boyle.


Trama: Jack Malik, cantante senza successo, ha un incidente la sera in cui un black out totale colpisce il mondo intero. Al risveglio, scopre che nessuno ricorda più i Beatles e, sfruttando le opere del quartetto di Liverpool, comincia a scalare le vette della fama...


Siamo così abituati a guardare film complicati, cervellotici, zeppi di spiegoni, sospesi tra dramma e pessimismo, che quando esce una cosa deliziosa come Yesterday ci si impegna a spaccare il capello e a denigrarlo proprio per la sua incredibile leggerezza. Sì, sia Danny Boyle come regista che Richard Curtis come co-sceneggiatore hanno fatto di meglio e la trama di Yesterday, salvo l'assunto iniziale già ampiamente sviscerato nel trailer, è prevedibile dall'inizio alla fine, ma questo lo si può razionalizzare col senno di poi perché la verità è che guardando il film mi sono divertita un sacco innanzitutto, poi mi sono commossa a più riprese e non solo per la sottotrama "amorosa". Ma pensate davvero, per un momento, a un mondo in cui non esistono le opere più belle. Non siete fan dei Beatles? Va bene. Immaginiamo che Kubrick non sia mai esistito, che nessuno abbia idea di chi sia Leonardo da Vinci, che la Divina Commedia sia finita nell'oblio... e che qualcuno, invece, ne mantenesse il ricordo. Al di là dell'ideale scalata al successo che potrebbero giusto perseguire pochi eletti, ma pensate alla frustrazione di chi, invece, dovesse ricordare la meraviglia di queste opere d'arte e non potesse mai più fruirne perché incapace di riprodurle, anche solo di spiegarne l'idea, tutto quello che sta dietro, la filosofia dell'autore. Non so a voi, ma sta cosa mi terrorizza e mi magona anche un po' e il maledetto Curtis la sfrutta, ah se la sfrutta, nonostante tutta la leggerezza di cui è permeato Yesterday. E' qualcosa che diventa come un tarlo nella mente di Jack, quando lì per lì c'è solo l'incredulità di avere avuto una botta di culo non da poco e la possibilità di scalare le classifiche facendosi segreto depositario dell'opera omnia dei Fab Four mentre da parte dello spettatore c'è la gioia di mettersi nei panni di chi per la prima volta ascolta capolavori come Yesterday, Let it be, Help... senza dimenticare la mia adorata Eleanor Rigby, protagonista di un recurring joke tra i più riusciti ed importanti della pellicola, interessante anche a livello di montaggio e regia.


D'altronde, gira Danny Boyle e l'inglesaccio non è un cretino, perché Yesterday è bello sia da vedere che da ascoltare, soprattutto quando il regista si innamora di piccoli dettagli come lo studio di registrazione a bordo ferrovia o quando la sua cinepresa rotea nelle strade di Liverpool, cosa che ha trasportato magicamente me e il Bolluomo all'interno della vacanza appena trascorsa, facendoci sorridere all'idea di avere mangiato un pain au chocolat praticamente al tavolo accanto a quello di Ellie e Jack, all'interno di Lime Station. Certo, c'è una sequenza in particolare che molti avranno trovato commovente ma che io ho trovato debole e paracula (ha a che fare con lo spoiler che accompagna la presenza di Robert Carlyle), ma nulla che possa inficiare la piacevolezza generale del film che, tra l'altro, si appoggia ad attori validissimi. Himesh Patel ha quella faccia "un po' così", perfetta per essere denigrata a più riprese dall'esilarante manager interpretata da Kate McKinnon ma, onestamente, ogni volta che il fanciullo cantava riuscivo seriamente a emozionarmi, in particolare durante l'esecuzione di Help e dell'Obladi Oblada finale, tuttavia se dovessi dare una "palma" ideale al migliore attore/attrice, l'ambito premio finirebbe senza dubbio nelle mani di Lily James. Carina, dolcissima e buffa, la sua Ellie è il prototipo della ragazza "normale" e, pur avendo mille, condivisibili fisime, non risulta mai antipatica o sdolcinata, neppure una volta, anzi, spesso verrebbe voglia di abbracciare questa povera Eleanor che "vive in un sogno e aspetta, alla finestra", sprecando anni di vita dietro a un povero pirla. E su questa nota chiudo, col solito diludendo di chi, ahimé, è stato costretto a vedere Yesterday nella nostra solita versione doppiata, quando varrebbe la pena, almeno in questo caso, dare allo spettatore anche la possibilità di godere degli innumerevoli giochi di parole e citazioni palesemente presenti nella versione originale. Verrà il giorno in cui la gente dimenticherà l'esistenza dei film doppiati, porca miseria!


Del regista Danny Boyle ho già parlato QUI. Lily James (Ellie Appleton), Kate McKinnon (Debra Hammer) e Robert Carlyle (non accreditato, è SPOILER John Lennon) li trovate invece ai rispettivi link.

Himesh Patel interpreta Jack Malik. Inglese, ha partecipato a serie come Eastenders. Anche sceneggiatore e produttore, ha 29 anni e un film in uscita.


Chris Martin, leader dei Coldplay, avrebbe dovuto partecipare al film al posto di Ed Sheeran ma per problemi di impegni pregressi non se n'è fatto nulla. Ana de Armas è invece "scomparsa" in sala montaggio, assieme alla rivale in amore di Ellie da lei interpretata. Inizialmente, Yesterday avrebbe dovuto avere un tono molto più dark ed essere più concentrato sulla natura della nuova realtà venutasi a creare che sulla storia d'amore tra Jack ed Ellie, poi però è subentrato Richard Curtis a rendere il tutto più lieve. Se Yesterday vi fosse piaciuto recuperate anche Questione di tempo. ENJOY!




16 commenti:

  1. Sono davvero curioso di vederlo, ma credo che in questo perido darò precedenza ad altro, anche perchè dovrei andare tutte le sere al cinema e sarebbe un salasso economico

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  2. Mi aspettavo qualcosa in più, non c'è un briciolo dell'equilibrio perfetto di un Questione di tempo purtroppo.
    Però Lily James è splendida.
    E lui, alla stazione, è un po' un coglione.

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    1. Tu te lo ricordi davvero così perfetto Questione di tempo?
      Io ricordo che prima della "svolta", del cambio di prospettiva che trasforma una banale storia d'amore a base di paradossi temporali in una riflessione sul rapporto padre-figlio, avevo quasi cominciato ad annoiarmi per quella sorta di "scherzo" tirato per le lunghe.
      Cosa che, con Yesterday, non è successo.

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    2. Io l'ho visto due volte e sì, a me era parso proprio un gioiello. Questo alla fine fa dei Beatles soltanto una scusa. È la solita storia d'amore contro successo di un A star is born, a ben vedere, solo soft. Poi Boyle non pervenuto. 😪

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    3. Ti dirò che io di A Star is Born non ho amato la pretenziosità. Questo è una cazzatina e non si vergogna di esserlo. E Boyle è sicuramente sottotono ma ha fatto di MOLTO peggio XD

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  3. Sono tentata di vederlo, mi ispira simpatia... spero di non restare delusa.. :p

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    1. No, perché? Dipende da cosa ti aspetti. E' un film rilassante e divertente, con delle belle canzoni e dei bravi attori. Non è un capolavoro ma è dignitosissimo.

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    1. EEh, ormai non fanno in tempo a uscire al cinema che sono già recuperabili, non credo passerà molto.

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  5. Danny Boyle è uno dei rari registi contemporanei in grado di essere convincente sia pure con generi diversi: dall'horror di "28 Giorni Dopo" alla fantascienza di "Sunshine" passando per commedie come questa, davvero invidiabile.

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    1. Sunshine ancora mi manca, lo ammetto, ma 28 giorni dopo è bellissimo!

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  6. Carino, ma proprio... ino. Un pretesto per far riascoltare le canzoni dei Beatles (ed è sempre un ottimo motivo) ma il film in sè è davvero poca cosa. Boyle davvero ai suoi minimi. Commerciale, banalotto, non ha il coraggio di approfondire alcunchè, virando immediatamente sul sentimentale. Si lascia guardare, ma è evanescente...

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    1. Vabbé ma cosa avrebbe dovuto approfondire? Si vede dal trailer che è qualcosa di leggero, d'intrattenimento :)

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    2. Volendo gli argomenti c'erano (ne parlerò presto... spero): il consumo di musica nell'epoca odierna, l'importanza delle nuove tecnologie, il cosa voglia dire essere artisti (cantanti) oggi in una società dominata dall'apparenza. Tutti temi che il film accenna ma ritira subito la mano, per non scontentare nessuno: è chiaro che si tratta di un'operazione esclusivamente commerciale... il che va bene, ma si poteva fare molto di più e meglio, per me.

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    3. Sì, assolutamente, ma a mio avviso non si possono raccontare in un film simile. O fai una distopia (e da come hanno scritto non era intenzione dei produttori, che non a caso a un certo punto hanno tirato dentro Richard Curtis) oppure ti giochi la carta della commedia "buona" rimanendo sul superficiale. Sta poi al pubblico accontentarsi o meno :)

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