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domenica 22 dicembre 2019

Il cowboy con il velo da sposa (1961)

Qualche sera fa, per puro caso, ho beccato su Paramount Channel uno dei film che mi piacevano di più da bambina, Il cowboy con il velo da sposa (The Parent Trap), diretto nel 1961 dal regista David Swift e tratto dal romanzo La doppia Carlotta di Erich Kästner.

Trama: Susan e Sharon si incontrano al campo estivo, scoprono di essere identiche e si detestano fin dal primo istante, almeno finché non scoprono l'incredibile segreto che le unisce...


Da bambina dovevo avere un debole per le storie di scambi di identità, forse per retaggio delle varie majokko che popolavano la TV negli anni '80, chissà. Sta di fatto che due dei film Disney che ricordo ancora oggi con estremo piacere (assieme, ovviamente, a quelli col micione siamese, F.B.I. Operazione gatto e Il gatto venuto dallo spazio) dopo averli visti un'infinità di volte sono Tutto accadde un venerdì e questo Il cowboy con il velo da sposa che, per inciso, non rivedevo da credo 15/20 anni e mi è parso fresco e divertente come quando ero piccola. La storia è risaputa e divide in film in tre parti distinte e ugualmente esilaranti. All'inizio, abbiamo l'incontro/scontro di Susan Evers e Sharon McKendrick, la prima un ronzinaccio coi capelli corti e la seconda una signorinella dalle lunghe chiome, due ragazzine che scoprono di avere un aspetto identico e che per questo, oltre che per la differenza profonda tra i loro due caratteri, si detestano e si danno battaglia all'interno del campeggio di Miss Inch; quest'ultima, esasperata, decide di isolarle e costringerle a dormire e mangiare insieme e proprio lì le fanciulle scopriranno il segreto che le unisce e che darà il via allo scambio di persona fulcro della seconda parte del film. Se all'inizio non vi erano equivoci ma solo dispetti, dopo che le ragazze vengono a conoscenza delle loro origini l'attenzione dello spettatore si sposta sulle reazioni perplesse di chi ha a che fare con ragazzine un po' cambiate, con qualcosa che "stona", e ovviamente sulla gioia di Susan e Sharon, gemelle separate alla nascita e costrette a vivere una con la mamma e una col papà, senza conoscere l'altro genitore, che finalmente possono godersi un lato della famiglia fino a quel momento sconosciuto (punto della trama che ho sempre trovato cretino fin da piccola, a momenti sono più credibili i Gremlins ma tant'è, basta dare un calcio alla suspension of disbelief per tornare a farla funzionare a pieno regime e godersi il film!).


Il terzo atto del film prevede la necessità di unire le forze delle gemelle "diverse" così da impedire il catastrofico matrimonio del papà cowboy con una giovane cacciatrice di dote e assicurarsi così l'happy ending per tutta la famiglia, soprattutto dopo che le ragazze hanno gettato la maschera e confessato lo scambio a entrambi i genitori. Qui tocca aprire una parentesi, perché al di là dell'innegabile simpatia di Hayley Mills, con le sue smorfie fenomenali che si sdoppiano grazie agli ottimi effetti speciali del film (ci crediate o meno, ho capito solo dopo averlo visto a 38 anni suonati che le gemelle non esistono e l'attrice è una; effettivamente quando Susan e Sharon dividono la scena e vengono riprese entrambe in volto lo schermo è diviso in due parti esattamente uguali e gli sfondi hanno lievi differenze di illuminazione e colori, mentre quando non è necessario che interagiscano si vede sempre Hayley Mills in primo piano e poi il suo "doppio" ripreso o di spalle o col viso in qualche modo celato ), e delle parentesi musicarelle è il cast di supporto de Il Cowboy col velo da sposa a fare la differenza. Mamma Maureen O'Hara è una perfetta gentildonna di Boston dalla lingua velenosa e i pugni facili, la servitù del papà è spassosa da morire, il nonno delle due ragazzine è semplicemente meraviglioso e quando spunta Leo G. Carroll (quello che era over a barrel when Tarantula took to the hills) nei panni del prete non ce n'è davvero per nessuno; davanti a un cast così ispirato e dall'alchimia perfetta, si arriva a voler bene a tutti i personaggi, antipatica Vicky compresa (anche perché le vengono riservati i dispetti migliori del film), e persino ad intenerirsi davanti alla più bella dichiarazione d'amore mai udita in un film, a base di calzini appesi e solitudine. Lo so, forse sono di parte ma Il cowboy col velo da sposa per me è l'emblema dell'innocenza (intelligente, per nulla melensa) e dei film per famiglie Disney che rallegravano i miei lunedì di bambina e le mie festività di ragazzina quindi non posso non adorarlo anche all'alba dei 40!

David Swift è il regista e co-sceneggiatore del film. Americano, ha diretto film come Il segreto di Pollyanna ed episodi di serie quali Alfred Hitchcock presenta, Disneyland e La famiglia Bradford. Anche produttore, animatore e attore, è morto nel 2001 all'età di 82 anni.


Hayley Mills interpreta Susan Evers e Sharon McKendrick. Inglese, ha partecipato a film come Il segreto di Pollyanna, Il giardino di gesso, F.B.I. Operazione gatto e a serie come La signora in giallo e Love Boat. Ha 73 anni.


Maureen O'Hara interpreta Maggie McKendrick. Irlandese, ha partecipato a film come Notre Dame, Com'era verde la mia valle, Nel mar dei Caraibi, Il miracolo della 34sima strada, Bagdad, Rio Bravo, Il nostro agente all'Avana e Cara mamma, mi sposo. E' morta nel 2015 all'età di 95 anni.


Leo G. Carroll interpreta il Reverendo Mosby. Inglese, ha partecipato a film come Rebecca la prima moglie, Io ti salverò, L'altro uomo, Rommel la volpe del deserto, Tarantola, Intrigo internazionale e a telefilm come Organizzazione U.N.C.L.E.. E' morto nel 1972 all'età di 85 anni.


Brian Keith, che interpreta Mitch Evers, era lo zio Bill del telefilm Tre nipoti e un maggiordomo. Il cowboy con il velo da sposa vanta tre seguiti, tutti realizzati per la TV: Trappola per genitori II, Una trappola per Jeffrey (col ritorno di Hayley Mills e l'arrivo di Barry Bostwick) e Trappola per genitori - Vacanze hawaiane, sequel diretto del terzo film. La pellicola Disney è già un remake del tedesco Questi nostri genitori, e ovviamente ne sono stati girati molti altri nel corso del tempo. Il più famoso per noi è sicuramente Genitori in trappola, con Lindsay Lohan nel doppio ruolo di Hallie e Annie (per non parlare di Matrimonio a 4 mani, che più o meno si basa sulla stessa storia), ma ne esistono almeno una ventina realizzati in ogni lingua e tra quelli distribuiti in Italia segnalo C'era una volta... di Pressburger, il tedesco Charlie & Louise e lo svedese Martin e Julia. Il mio consiglio è di non recuperarli ma di buttarmi piuttosto su un altro grande classico Disney: Tutto accadde un venerdì! ENJOY!

4 commenti:

  1. Sono cresciuto col remake con la Lohan, che adoro tutt'ora, ma questo mi manca. :)

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    1. Ecco, per me è l'esatto contrario :D
      Io sono cresciuta con questo e detesto quello con la Lohan!

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  2. Questo è carino, ma preferisco l'altro che hai citato, Tutto Accadde Un Venerdì con la giovanissima Jodie Foster e quella sagoma di John Astin nella parte del padre.
    Che poi bisogna dire che in quegli anni la Disney ha sempre fatto dei live action mica da poco, come i due con Kurt Russell (anche lui giovanissimo), Spruzza Sparisci E Spara e Il Computer Con Le Scarpe Da Tennis.
    Credo di averli visti un po' tutti da Mary Poppins in poi...

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    1. Che nostalgia!! Dovrei trovare il tempo di rivederli tutti, a poco a poco, e parlarne :)

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