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martedì 3 novembre 2020

Visioni dal Trieste Science + Fiction Film Festival (parte II)

Seconda infornata di film visti al Trieste Science + Fiction Film Festival e stavolta c'è il mio preferito (finora, ovvio, ma temo sarà difficile batterlo) di tutta la rassegna! ENJOY!


Benny Loves You (Karl Holt, 2019)

Questa deliziosa commedia horror inglese finirà dritta dritta nella top 5 di fine anno e probabilmente anche al primo posto. Realizzato nel corso di tre/quattro anni interamente in famiglia (la mamma di Karl Holt fungeva da tecnico del suono, per dire), "aggiustato" al computer dal regista/sceneggiatore/protagonista nel 2019, Benny Loves You racconta quello che succede a chi decide di sbarazzarsi senza ripensamenti dei vecchi giocattoli tanto amati da bambini. Il risultato è la sanguinosa, spassosissima vendetta dell'animaletto di pezza Benny, del quale non potrete fare a meno di innamorarvi, sia che vi dichiari tutto il suo aMMore, sia che vi inviti a giocare con lui, coltello affilato alla mano. Certo, la natura "casalinga" dell'opera è evidente ma fidatevi se vi dico che ho visto CGI peggiore in film ben più blasonati e pretenziosi e ciò che manca in pecunia produttiva il buon Karl Holt lo compensa con una passione smisurata, con un citazionismo mai fastidioso né eccessivo, col desiderio di divertirsi e far divertire. Benny Loves You è un gioiellino che non cala di ritmo nemmeno per un istante, fa sbellicare dalle risate e inorridire davanti ad efferati, stupidissimi omicidi pieni zeppi di cieco amore. Recuperatelo, per amor di Benny, mi ringrazierete.


Jumbo (Zoé Wittock, 2020)

Dopo la follia parodica e iconoclasta di Benny Loves You, abbandoniamo l'horror per dedicarci a un film piccolo ma delizioso, intriso di una malinconia senza pari. Jumbo è la storia di una giovane ragazza timida ed insicura, che un giorno si innamora... di una giostra del luna park. Se pensate che un soggetto simile sia 1) assurdo e 2) infilmabile, dovrete ricredervi. Innanzitutto, esistono davvero delle parafilie che hanno come oggetto di attrazione sentimentale e sessuale delle cose inanimate (famoso il caso della donna innamorata della Tour Eiffel) e, due, Zoé Wittock riesce a trattare l'argomento con una delicatezza incredibile, mescolando i registri più realistici legati a un effettivo problema mentale della giovane Jeanne (interpretata dalla bravissima Noémie Merlant) a momenti di puro lirismo in cui Jumbo sembrerebbe essere davvero vivo e in grado di ricambiare i sentimenti della ragazza. Jumbo è un inno alla diversità e all'accettazione dell'amore in tutte le sue forme, che vi lascerà sul finale con un dolceamaro magone commosso. 



2 commenti:

  1. Mi incuriosisco davvero tutti e due.annoto annoto.

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    1. Benny Loves You è il mio amore. Arrivata quasi alla fine del festival continua ad essere il mio film preferito!

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