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martedì 28 marzo 2023

Soft & Quiet (2022)

Finita la febbre da Oscar ho cercato di rimettermi un po' in pari con le uscite horror, cominciando con questo Soft & Quiet, diretto e sceneggiato nel 2022 dalla regista Beth de Araújo.


Trama: Emily, maestra di scuola elementare, si incontra dopo il lavoro con alcune donne e, una volta finita la riunione, la serata prende una piega inquietante...


Siccome Soft & Quiet è una pellicola che non è né delicata né tantomeno tranquilla, mi piacerebbe parlarne senza fare troppi spoiler, il che mi porterà inevitabilmente a scrivere meno di quanto vorrei. Ci proviamo, dai. Beth de Araújo, al suo film di esordio, racconta la giornata "normale" (almeno nell'immediato inizio) di Emily, maestra elementare con un sogno di scrittrice nel cassetto, il cui cruccio più pressante è quello di non essere ancora riuscita ad avere figli, unico neo di una vita apparentemente perfetta. Dopo il lavoro, Emily si incontra con quelle che potremmo definire più conoscenti che amiche, ed imbastisce una sorta di riunione per parlare dei problemi quotidiani che si ritrovano ad affrontare donne americane, madri, cristiane, lavoratrici (se pensate sia una citazione, beh, non posso negarlo); lì c'è la prima scena che vi lascerà a bocca aperta e che ribalterà in dieci minuti il senso di tutto il film, spalancando una cloaca di banalissimo, quotidiano orrore. Mentirei, infatti, se dicessi che i discorsi uditi nel corso della riunione, con tutte le ovvie estremizzazioni, non siano MOLTO, pericolosamente vicini ad alcune conversazioni che mi è capitato di orecchiare in ufficio, cosa che rende la realtà dipinta dalla de Araújo ancora più agghiacciante, in quanto tremendamente plausibile, tremendamente soft & quiet, per l'appunto, data in pasto a poco a poco finché la gente non si abitua al suo gusto schifoso e arriva a ritenerla, se non sopportabile, perlomeno "normale". Questo è il motivo per cui ho ritenuto la prima parte del film molto più efficace della seconda, la quale, nonostante sviluppi con terrificante coerenza i temi imbastiti in precedenza, aggiungendo nuovi elementi alla personalità e al passato di Emily, scivola nel territorio del thriller becero che costringe lo spettatore a sentirsi male per l'orrore. Normalmente non è una cosa che disprezzo, mi conoscete, ma di questi tempi sono davvero troppo giù per reggerla, anche nonostante la grazia della regista, che si impegna a far sì che la macchina da presa non indugi mai su particolari troppo scabrosi (ma bastano urla, improperi e dialoghi ad annichilire lo spettatore).


A proposito di macchina da presa, Soft & Quiet è costruito per sembrare un unico piano sequenza girato in tempo reale (in realtà la regista ha dovuto girare l'interno film quattro volte), e l'occhio della cinepresa non abbandona mai Emily e chi le sta intorno, costringendo lo spettatore a fare altrettanto nell'attesa che succedano le peggio cose (con diversi gradi di paura e speranza, ovviamente, perché mentirei se dicessi che non avrei sperato nell'arrivo di un irreale orrore cosmico a divorare Emily e compagne dopo averle torturate a piacimento). Per essere il primo lungometraggio della de Araújo , Soft & Quiet mostra già un'autrice dalle idee chiare e dotata dell'invidiabile capacità di gestire con mano sicura un cast impegnato in ruoli e scene non facili, con risultati eccellenti. Tutte le attrici coinvolte, infatti, pur non essendo particolarmente famose offrono delle performance incredibili e, se è vero che l'attenzione dello spettatore viene inevitabilmente catturata da Stefanie Estes ed Olivia Luccardi (la mia "preferita" del mucchio, ma lei mi è sempre piaciuta, anche quando faceva Channel Zero), protagoniste delle scene più "forti", bisogna dire che Dana Millican Eleanore Pienta rappresentano le "pennellate" necessarie per completare l'opera e rendere il quadro ancora più intenso e spaventevole. Soft & Quiet non è un film facile e potrebbe allontanare più di uno spettatore, ma il mio consiglio è quello di dargli una chance, perché certi argomenti pericolosamente attuali e sempre più diffusi andrebbero affrontati, non evitati.

Beth de Araújo è la regista e sceneggiatrice della pellicola. Americana, è al suo primo lungometraggio. 


Olivia Luccardi interpreta Leslie. Americana, ha partecipato a film come It Follows, Candy Land e a serie quali Channel Zero. Anche produttrice, ha 34 anni. 



2 commenti:

  1. Soft & Quiet (assieme a What Josiah Saw) per me è stata la felice sorpresa (horror) dello scorso anno. Già dopo i primi minuti alcune considerazioni e consigli che Emily rivolge a un suo piccolo alunno e che hanno per soggetto la donna delle pulizie (ispanica) lasciavano perplessi. L’epifania della torta è un bel pugno sullo stomaco che disorienta, da metterti ko ma che nello stesso tempo inquadra e chiarisce le perplessità di cui prima. Davvero disturbante. Un viaggio di sola andata, e da togliere il fiato sino all’ultimissima (letteralmente) scena. Condivido a pieno le tue amare riflessioni sulla - diciamo così - banalità dell'ignoranza e della stupidità. A proposito di piano sequenza vale davvero la pena di rispolverare un film di qualche anno fa: Victoria (2015).

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    1. What Josiah Saw è sempre lì che mi aspetta, non sono ancora riuscita a vederlo. Sì, i primi minuti di film già "stonano", ma rientrano, purtroppo, in quel "normale" che ormai abbiamo imparato ad accettare, pur ritenendolo disgustoso, e l'efficacia del film sta appunto tutta lì. Victoria non lo conosco, ma rimedio.

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