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mercoledì 29 novembre 2023

Il migliore dei mondi (2023)

Cercando un film molto poco impegnativo da guardare col Bolluomo dopo una settimana stancante, la scelta è inevitabilmente caduta su Il migliore dei mondi, disponibile su Prime Video e diretto da Maccio Capatonda, Danilo Carlani (anche co-sceneggiatori) e Alessio Dogana.


Trama: Ennio Storto, elettricista cinquantenne e drogato di tecnologia, si ritrova in un universo parallelo dove quest'ultima è rimasta bloccata agli anni '90. Disperato, cerca di tornare indietro...


A casa nostra si vuole bene a Maccio dai tempi di Mai Dire nonricordonemmeno cosa, quando assieme ai suoi sodali era comparso in TV col reality Il divano scomodo. Nel frattempo sono passati quasi 20 anni, sono arrivati notorietà, serie, video, film, libri e infine Amazon, che ha prodotto e distribuito direttamente su Prime Video l'ultima opera del comico abruzzese, Il migliore dei mondi. Che è un film particolare perché vede Maccio privo dei suoi compagni/spalle di sempre, Herbert Ballerina in primis (sostituito dal frizzante Pietro Sermonti, sempre più a suo agio nei panni di personaggi sbarellati e assurdi) ma continua più o meno la poetica della sua pellicola d'esordio, Italiano medio, presentando un irreprensibile quanto sfigatissimo protagonista che, a causa di eventi al limite del fantascientifico, si ritrova costretto a cambiare vita. Ennio Storto è una persona "media" ma più orientata verso la sgradevolezza, un cinquantenne incapace di vivere senza tecnologia e convinto di non dovere mai investire più del 40% di se stesso nelle relazioni con gli altri; al di là delle esagerazioni da smartphone (una delle gag più riuscite del film è la  sua incapacità ad orientarsi senza navigatore anche solo per brevissimi tratti conosciuti), Ennio può tranquillamente venire descritto come uno stalker frustrato che sfrutta i social per procurarsi la scopata settimanale, oltre che un nerd con problemi di egocentrismo, condannato a vivere per i like che i suoi video da smanettoni gli procurano. E' inevitabile che una persona simile, ritrovatasi per "magia" in una realtà parallela dove la tecnologia si è fermata ai livelli pre-millenium bug, venga a ritrovarsi priva di tutto ciò che gli consente di vivere bene, riscoprendosi più scemo e sfigato di altri e costretto letteralmente a re-imparare cose elementari; la critica alla società moderna dove il caso o l'imprevisto non sono più contemplati è dunque palese (io stessa ammetto di dipendere molto da navigatore e recensioni di ristoranti/locali) ma non c'è, da parte dei realizzatori, una demonizzazione totale della tecnologia. Il migliore dei mondi è, anzi, un'opera attenta a sottolineare come un uso sano di smartphone e affini possa ampliare le conoscenze, facilitare la vita o rendere le persone meno sole, a patto di usarli con giudizio e non basare interamente la nostra esistenza su di loro. Un concetto che può sembrare banale, certo, ma che inconsciamente tendiamo spesso a dimenticare, o minimizziamo con un pizzico di ipocrisia.


Questa riflessione si inserisce in una trama che offre poco il fianco alla comicità tipica di Maccio, costruita piuttosto a colpi di cliché presi a spizzichi e bocconi dai generi più disparati, dalla fantascienza alla distopia, passando per l'action e la commedia romantica, che rendono Il migliore dei mondi altalenante a livello di qualità e ritmo; la parte centrale soprattutto, quella in cui il protagonista riscopre se stesso attraverso l'amore, l'ho trovata abbastanza pesantina, mentre quella finale, con un deus ex machina insospettabile, percorre il sottilissimo confine tra il surreale e l'imbarazzante. L'intuizione generale ed alcune gag sono però ottime. Come sempre succede quando c'è Maccio Capatonda di mezzo, la sua mimica facciale e il suo modo di affrontare situazioni da italiano medio riescono comunque a strapparmi una risata e Sermonti, per quanto impegnato in un personaggio infantile e, a suo modo, talmente stupido da fare il giro, ormai è diventato una garanzia di sicuro divertimento; meno sopportabile, invece, la Viola di Martina Gatti, spesso troppo artificiosa nel suo essere "innocente" a tutti i costi, anche in un contesto irreale come quello descritto nel film (ma voto 10 per le mise à la Madonna versione anni '80!). A livello di regia, siamo nella media. Le ambizioni di realizzare un film particolare ci sono, ma i limiti di budget sono abbastanza evidenti, soprattutto quando la trama entra in territori "ammeregani" che richiederebbero un po' più di dinamicità e qualche effetto speciale degno di questo nome. Nel complesso, speravo di divertirmi di più e ritengo che il buon Maccio non sia ancora troppo tagliato per argomenti ed interpretazioni "seri", ma per una serata senza troppe pretese Il migliore dei mondi non è il peggiore dei film, soprattutto se avete già un abbonamento Prime Video. Viceversa, don't bother.


Del regista e co-sceneggiatore Maccio Capatonda, che interpreta anche Ennio Storto, ho già parlato QUI. Pietro Sermonti (Alfredo Storto) e Tomas Arana (Steve Jobs) li trovate invece ai rispettivi link.


Danilo Carlani e Alessio Dogana sono entrambi al loro primo lungometraggio; Carlani aveva già lavorato con Maccio Capatonda come sceneggiatore per diversi progetti, tra cui il film Italiano medio, che vi consiglio di vedere nel caso vi fosse piaciuto Il migliore dei mondi. ENJOY!

2 commenti:

  1. Credo che il problema di tutti quei comici che lavora(va)no o hanno ottenuto il successo in televisione (da Aldo, Giovanni e Giacomo o Zalone, Ficarra e Picone...) sia quello, molto difficile, di superare la semplice riproposizione degli sketch televisivi per inserirli in un impianto narrativo coeso e che dia respiro ai personaggi. Devo dire che più o meno tutti (almeno i nomi che ho fatto) sono riusciti ad affrancarsi - pur partendo da lì - dalla grammatica televisiva (anche grazie alla collaborazione di terzi, penso a Massimo Venier per il vecchio trio di Zelig), per Maccio è un po' diverso perché la sua cifra artistica è troppo "televisiva" e il suo cinema finisce così, ancora oggi, per fare solo da contenitore per i brevi, assurdi e divertentissimi (anche intelligenti) nonsense che ci propone sul web o in TV.

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    1. C'è da dire che Maccio ci prova, come quelli che hai citato assieme a lui. Si può sperare che continui a maturare!

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