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venerdì 25 ottobre 2024

Smile 2 (2024)

Dopo che il multisala di Savona ha fatto incularella, siamo dovuti emigrare a Genova per recuperare Smile 2, diretto e sceneggiato dal regista Parker Finn. Ne è valsa la pena? (Sì, assolutamente)


Trama: tornata sulla cresta dell'onda dopo un durissimo periodo di riabilitazione, la cantante Skye Riley comincia ad avere terribili allucinazioni e a convincersi di essere perseguitata da un'entità maligna...


Smile
era un esordio che mi era piaciuto molto. L'ho rivisto prima di andare a vedere il seguito ed è una pellicola che, non so perché, tocca alcune corde sensibili del mio essere, tanto che è uno dei pochi horror che mi scatena un magone incredibile in almeno un paio di sequenze (soprattutto quella in cui la protagonista si ritrova vittima di un trauma orrendo, circondata da persone che la credono pazza, e alle ferite psicologiche si aggiungono anche quelle fisiche causate da un tavolo di vetro. Giuro, è la seconda volta che mi ritrovo con le lacrime agli occhi davanti alle sue urla disperate). Il "problema" di Smile è il terribile modus operandi dell'entità maligna, la quale non si limita a perseguitare i vari personaggi, ma li conduce al tracollo psichico isolandoli da amicizie e affetti, riducendoli a larve spaventate che non riescono più ad avere il controllo della propria vita, e lo fa con una spietatezza agghiacciante. In Smile, toccava a una psichiatra ritrovarsi a perdere credibilità e salute mentale, in Smile 2 la cosa si complica ulteriormente, perché la protagonista, Skye Riley, è già di suo terreno fertile per la follia. Skye è una cantante alle prese con un difficile ritorno sulle scene, dopo un anno passato a riprendersi da un incidente d'auto che le ha lasciato dolorose cicatrici, sia nel corpo che nella mente. La disintossicazione da alcool e droghe è resa più difficile non solo dalle conseguenze fisiche dell'incidente, ma anche dalla pressione costante che la madre e tutto l'entourage le riversano addosso alla vigilia dell'importante tour che ne rilancerebbe l'immagine. Inoltre, Skye non era una bella persona neppure prima della tragedia e ciò l'ha resa una persona sola, priva di appoggi e prona ad inveire contro il mondo alla prima occasione. La sceneggiatura di Parker Finn, con tutti questi elementi, crea una bomba ad orologeria, un crudele viaggio senza freni verso un annientamento che, forse, sarebbe arrivato anche senza l'aiuto dell'entità malevola, perché Skye è una pentola a pressione pronta ad esplodere. Nonostante la natura della protagonista non sia totalmente positiva, lo spettatore viene spinto comunque a provare pietà per lei e per tutto l'orrore che si porta dentro, a sentirsi soffocare dal labirinto all'interno di cui la rinchiude il demone, spingendola verso l'orrore senza che Skye neppure se ne accorga ed illudendola di avere il totale controllo della sua vita, come se il personaggio "di facciata" venduto alle folle adoranti potesse magicamente tramutarsi in realtà.


Smile 2
è quindi uno Smile "più lungo, più grosso e tutto intero", nel senso che prende tutti gli elementi positivi del primo film e li potenzia creando un film spaventosissimo, dove lo jump scare arriva a tradimento sfruttando, tra l'altro, ciò che lo spettatore sa o pensava di sapere dopo avere visto la prima pellicola (ammetto di averne guardato almeno metà bestemmiando, l'altra metà protetta dalla solita rete di dita. E ora mi spiegate perché il cervello ritiene sia meno spaventoso guardare un film attraverso uno spazietto piccolino delimitato da cornici di ossa e carne? E' insensato, ma un minimo, con me, funziona). Parker Finn inizia col botto, confezionando una sequenza d'apertura degna di un thriller, e continua alternando momenti di terrore cieco ad altri di terribile bellezza, sfruttando con incredibile maestria tutto ciò che ruota attorno alla vita di una cantante e performer; in particolare, alcune coreografie sono ipnotiche e offrono spunti per infliggere tormenti ancora più terribili a Skye, tanto che quella del "corpo di ballo" all'interno dell'appartamento della protagonista è, mia modesta opinione, una delle sequenze horror più belle del 2024. In tutto questo, Naomi Scott si è rivelata una scream queen di prim'ordine. Lontana dalla bellezza surreale che la caratterizzava nell'Aladdin di Guy Ritchie, il suo aspetto più prosaico (ma non meno affascinante) accompagna una performance fisica di altissimo livello, anche perché Smile 2 non è particolarmente dialogato, e sono moltissimi i momenti in cui, a parlare, sono le scene dove c'è sinergia assoluta tra attrice, regia, montaggio e colonna sonora; dolorosi flashback, lampi di pura sofferenza, sono i mezzi attraverso cui arriviamo a capire a fondo l'oscurità dell'animo di Skye, i suoi demoni interiori, e la perversione di un'entità che di questo si nutre, sfruttandoli per fare ancora più male alla sfortunata vittima. A proposito di perversione, aggiungo che Parker Finn è deviato quanto me, perché fin dalle prime scene ho sperato che il film si concludesse in un certo modo, e il regista ha assecondato le mie aspettative in maniera egregia. Ora, c'è solo da capire che direzione prenderà la sua carriera, perché un eventuale Smile 3, con le premesse del secondo capitolo, sarebbe molto stuzzicante, ma sarei anche curiosa di vedere la sua eleganza, la sua ricerca di angoli e stacchi di montaggio particolari, il suo gusto estetico, al servizio di qualcos'altro. Nel frattempo, vi invito a godervi Smile 2 anche se il primo vi aveva detto poco, perché potreste rimanere molto sorpresi!


Del regista e sceneggiatore Parker Finn, che compare anche nei panni di un fotografo, ho già parlato QUI. Rosemarie DeWitt (Elizabeth Riley), Kyle Gallner (Joel) e Drew Barrymore li trovate invece ai rispettivi link.

Naomi Scott interpreta Skye Riley. Inglese, ha partecipato a film come Aladdin e Charlie's Angels. Anche produttrice, regista e sceneggiatrice, ha 31 anni e due film in uscita. 


Ray Nicholson
, figlio di Jack, interpreta Paul Hudson e aveva già partecipato ai film Una donna promettente e Licorice Pizza. Smile 2 segue direttamente gli eventi di Smile quindi, se vi fosse piaciuto, consiglio di recuperarlo e aggiungere It Follows. ENJOY!


6 commenti:

  1. Meno spaventoso (epidermicamente) del primo con jump scare costruiti nella medesima struttura dell'originale che hanno perso quell'effetto sorpresa che li caratterizzava questo secondo capitolo è però terrificante e Finn, alla creatura con artigli e sciabole del primo capitolo dà ora una forza e tridimensionalità che le mancavano. Insomma, se gli eccellenti segmenti di Smile (e la scena a cui alludi era forse la più riuscita) erano tessere di un puzzle di cui l'insieme si intravedeva non appieno con questo sequel Finn, pur rinunciando a qualche facile espediente del mestiere (sebbene ce ne siano, e di altissima fattura), va oltre e sceglie di dare precedenza e preminenza alla voce interiore della protagonista scavando così nell'abisso ("l'oscurità dell'animo") di Skye - e con tale chirurgica attenzione e feroce insistenza che l'abisso arriva a scrutare noi: non ti nascondo che c'è stato un momento, quando ho preso consapevolezza che Skye era senza speranza, in cui ho davvero avuto il terrore nel ricordare che chiunque potrebbe trovarsi un giorno prigioniero dei propri demoni senza possibilità di salvezza. Ho visto la versione in lingua ma, come dici, la performance fisica della Scott è di tale livello che è già sufficiente questa per apprezzarne la notevolissima interpretazione che meriterebbe un importante riconoscimento. Davvero.

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    1. Cos'altro aggiungere a questo commento? Mi ritrovo in tutto quello che hai scritto e non vedo l'ora di riguardare il film in lingua, a mia volta!

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  2. Con tutti i difetti del primo, ma qui a casa ci ha divertiti tantissimo!

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    1. Io l'ho trovato ancora migliore, ma confermo il divertimento!

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