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venerdì 30 ottobre 2009

Ghost Son (2006)

E dopo tanto tempo torniamo un po’ all’horror italiano, che di recente non sta dando troppe soddisfazioni. Diciamo pure che è dagli anni ’80 che il genere si è affossato. Anni ’80 che vedevano il buon Lamberto Bava regalarci un pur imperfetto capolavoro come Demoni, mentre oggi dobbiamo accontentarci, ahimé, del mediocre Ghost Son, sempre dello stesso regista, girato nel 2006 e distribuito in Italia un anno dopo, ovviamente in sordina.



locandina

 

La trama: in Africa, Stacey e Mark conducono la loro felice vita di fidanzatini, finché lui non muore in un incidente con la jeep. Nella casa che i due dividevano comincia però a manifestarsi quello che parrebbe il fantasma dell’uomo che, dapprima, cerca di indurre Stacey al suicidio in nome di un amore eterno e poi, non riuscendo a sortire effetti, le regala un’ultima notte d’amore dalla quale nasce Martin. Un bambino troppo strano per non destare sospetti…



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Questa pellicola si divide in momenti pregevoli e momenti decisamente trash. Peccato che questi ultimi siano legati strettamente al bambino che, in teoria, dovrebbe essere la presenza più inquietante del film. Cominciamo col dire che quello che temevo di più, ovvero l’ambientazione africana, è in realtà il punto di forza del film, che affonda le radici nelle leggende legate agli spiriti, alla morte, e al loro rispetto. Emblematiche in questo senso le figure della vecchia che rifiuta di vendere una scultura di legno perché scrigno dell’anima del proprio figlio, e anche quella della la piccola Thandie, orfana di madre ma non dello spirito della stessa, che continua a darle saggi consigli anche dall’aldilà. E’ interessante la contrapposizione tra la concezione rituale della vita e della morte, tipica di una realtà diversa da quella occidentale, e la nostra, alterata da un costante senso di sicurezza ed arroganza, legato al volere tutto e subito: non a caso Stacey, che non vuole accettare la morte di Mark, si appropria di un rito Africano che nemmeno capisce, ed attira su di sé uno spirito troppo inquieto e maligno, incapace di stare solo nella morte.



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Peccato che ad un certo punto, dato il titolo del film, arriva il Ghost Son. Premesso che il concepimento di questa creatura è quanto meno ambiguo e a tratti ricorda quello di Mia Farrow in Rosemary’s Baby, il dilemma sta in questo: ma perché dopo la nascita di Martin il pargolo viene considerato “posseduto” dallo spirito di Mark, mentre all’atto del concepimento si capisce benissimo che il padre non è lui, visto che il suo fantasma osserva la fidanzata venire praticamente violentata da un mostro scaglioso con le sue ingannevoli sembianze? Però dopo questa scena inequivocabile, a quanto pare gli sceneggiatori hanno deciso di cambiare rotta, e qui arrivano le chicche trash. Come il Baby Herrman di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, il pargolo posseduto ha le stesse voglie del papà. Quindi, in due scene magistrali, scapezzola la mamma a morsi fino a farle uscire il sangue (la mamma, all'infermiera: "Ma, signora, io ho sentito i denti!!" E l'infermiera: "Io no." Sì, non è che i dialoghi siano memorabili...) e in un altra le palpa sempre la tetta con la manima prensile, sotto la doccia, mentre lei sgrana tanto d'occhi, guardando inequivocabilmente le pudenda del pargolo che poi rimprovera con un: "Ma, MARTIN!!!". Ammazza, a 5 mesi già si eccita sessualmente? Sono indecisa se considerare la scena una trashata di rara fattura oppure un inno alla pedofilia. Le altre prodezze del bambino sono una svomitazzata degna dell'Esorcista e l'imitazione perfetta della voce del papà. Orrore. E non voglio nemmeno parlare dell'Elefante che scorazza per casa alla fine, o del coniglio che la stolta donna conserva nei sacchetti per freezer, ma con la testa intera e PELOSA!! Ma cosa te ne fai, sei scema?!



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Appurato dunque che la trama è un pò una boiatazza, restano le musiche, assai carine, e ovviamente la bravura di Bava che, tanto per cambiare, non è un registucolo qualsiasi, ma azzarda virtuosismi e riprese da particolari angoli (oltre le ventole del soffitto, tra le travi, dal fondo della vasca, ecc. ecc.) che elevano il prodotto rispetto alla media. Anche la fotografia è buona, le riprese interne sono abbastanza claustrofobiche e quelle esterne rendono decisamente onore all'Africa che le ha ospitate. Gli attori invece sono dei cani. Dei veri cani. Soprattutto i due interpreti maschili (Laura Harring è deliziosa nel crescendo della sua inquietudine), ma anche quella femminile non scherza a tratti, l'ho visto in inglese (per evitarmi un sicuramente orrendo doppiaggio) e posso assicurare che un Texano con la bocca piena di patate crude non avrebbe fatto di peggio. Menzione d'onore però alla mia amica Coralina Cataldi - Tassoni (vedi la perla: Il Bosco 1) che fa una guest appearence. Insomma, non dico di evitarlo, ma di mettersi a guardarlo con occhio molto critico. Io gli do una media sufficienza.


Lamberto Bava è il regista della pellicola. Italiano e figlio d'arte, visto che il padre era il divino Mario Bava, che ci ha regalato perle di horror gotico, lo ricorderei per film come Demoni e il suo seguito, Una notte al cimitero, A cena col vampiro, prima che la sua carriera venisse segnata dallo storico e trashissimo fantasy Fininvestiano Fantaghirò (che firmerà per ben 5 volte) e dagli orrendi Sorellina e il principe del sogno e Desideria e l'anello del drago. Ha 65 anni.



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Laura Harring interpreta Stacey. L'attrice messicana ha recitato in film come Mulholland Drive, l'orrendo Derailed, l'inedito (in Italia, ma io l'ho visto ed è molto carino) All Souls Day: Dia de los muertos e Chiamata senza risposta. Per la TV ha partecipato a Baywatch, Flipper, Baywatch Night e The Shield. Ha 45 anni e tre film in uscita.


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John Hannah interpreta Mark. Per la serie "dove ho già visto sta faccetta?", la risposta è nei tre episodi de La Mummia, con Brendan Fraser, dove interpretava il fratello della protagonista. L'attore scozzese ha anche partecipato a Quattro matrimoni e un funeraleSliding Doors. Per la TV ha lavorato ad alcuni episodi di Alias e Frasier. Ha 47 anni, due film e una serie TV in uscita.



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Pete Postlethwaite interpreta Doc, l'amico dei due sfortunati sposini. Anche lui scozzese, anche lui faccia conosciuta, visto che nel Romeo e Giulietta di Baz Luhrmann interpretava il frate. Tra i suoi altri film ricordo Amleto, Aliens, il bellissimo Nel nome del padre, lo splendido I soliti sospetti, Dragonheart, Il mondo perduto: Jurassic Park, The Shipping News: ombre dal passato, Dark Water, The Omen. Ha 63 anni e quattro film in uscita.



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E ora vi lascio con il trailer italiano del film, che pure avevo già messo in un altro post, se non rammento male... ENJOY E.... HAPPY HALLOWEEN!!!!!









1 commento:

  1. uhm, ma sai che mi basta leggere quel che riporti di questo marmocchio prodigio per esserne inquietato? °_°
    Mi sa che questo film me lo perdo senza particolari rimorsi.. XD

    (tra l'altro, per quel che si sente nel trailer, sì.. il doppiaggio è abbastanza terra terra.. o.ò)

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