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martedì 20 ottobre 2009

Alta Tensione (2003)

L’ho nominato parecchie volte sul blog, ma effettivamente erano anni che non lo rivedevo e ora ho rimediato. Sto parlando di Alta tensione (Haute Tension), devastante opera prima del regista francese Alexandre Aja, datata ormai 2003. La seconda visione è stata meno “tesa” ma sempre assai coinvolgente.


La trama: due compagne di università, Marie ed Alex, vanno a studiare nella casa di campagna di proprietà della famiglia della seconda ragazza. D’un tratto, di notte, arriva uno sconosciuto che trucida i familiari di Alex (cane compreso) e la rapisce. A Marie, unica sopravvissuta e unica libera, non resta altro che seguire il maniaco e cercare di salvare almeno l’amica.

Alta tensione è stato definito dallo stesso regista un “survival horror”, ovvero un film dove si mostra come una persona possa sopravvivere a situazioni che definire terrificanti è poco. La particolarità di pellicole come questa è che non ci sono mostri alla Freddy o Jason, ma incubi metropolitani assolutamente reali, come maniaci, psicopatici, banalissimi folli assassini che potrebbero un giorno bussare alla nostra porta e ridurci a matasse sanguinolente solo per il gusto di farlo, come ben si può leggere su ogni quotidiano oppure vedere in ogni tg. Questo genere di film ha fatto la fortuna dei cineasti francesi di nuova generazione, basti pensare a film come A’ l’interieur oppure Ils, macellate anche troppo realistiche. Ovviamente, in questi film l’elemento gore è quello che risalta all’occhio e che rimane nella mente dello spettatore (non a caso in A l’interieur il sangue scorre a secchiate e per tutto il film), ma a bene vedere in Alta Tensione questo genere di scene, sebbene da pugno nello stomaco, occupa una parte irrisoria del film. Quindi l’”alta tensione” nasce dal fatto che lo spettatore si immedesima nel personaggio di Marie, che si trova a dover prima testimoniare impotente lo sterminio dell’intera famiglia di Alex e quindi a dover combattere per salvare la sua vita e quella dell’amica, passando dalla paura alla rabbia omicida. Fino all’incredibile finale che ribalta ogni cosa e che, ovviamente, non posso rivelare.


Visto senza conoscere il finale, Alta Tensione è decisamente un’esperienza mortale anche per un amante dell’horror, si arriva alla fine senza fiato e tesi da far paura. Visto conoscendo il finale, come questa volta, ci si può soffermare sui particolari, come l’assoluta bravura delle attrici, che invertono le personalità dei rispettivi personaggi mano a mano che il film avanza (Marie all’inizio è quasi succube di Alex, il che acquista un senso alla fine, tuttavia dopo il rapimento la personalità di Alex viene annullata mentre quella di Marie diventa sempre più forte), o dell’attore che interpreta l’assassino, una brutale e perversa macchina di morte che uccide e tortura senza battere ciglio. Si possono apprezzare le finezze del regista che fin dall’inizio semina qua e là indizi sulla realtà delle cose, e gioca con lo spettatore troppo preso da quello che sta vedendo per accorgersi che qualcosa in effetti “stona”. Ci si inchina davanti agli effetti speciali del nostrano Giannetto de Rossi (e non, come il mezzo neurone mi aveva fatto scrivere, Sergio Stivaletti), che sta troppo spesso lontano dagli schermi, ma quando torna lo fa per essere ricordato a lungo: il papà decapitato e la scena finale della motosega sono difficili da sopportare, soprattutto davanti ad un grande schermo con tanto di dolby surround. E a proposito di suoni… la musica è molto importante nel film: assieme a quella ipnotica e stridente che percorre tutta la pellicola c’è un caposaldo del trash italiano,ovvero Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri (che nonostante l’ilarità che suscita ad inizio film, alla fine acquista un significato decisamente più serio) e la splendida New Born dei Muse, un pezzo azzeccatissimo per l’inseguimento finale e per i titoli di coda.


Insomma, Alta Tensione è un ottimo horror, ben fatto e ben recitato. Non lo consiglio ovviamente a tutti, soprattutto ai facilmente impressionabili. Astenetevi e ripiegate su qualcosa di più rilassante. Del regista Alexandre Aja ho già parlato qui. Pare che dopo l’atteso Pirana 3-D cambierà rotta, dedicandosi alla fantascienza apocalittica e a quella ironica. Speriamo bene.

Cécile De France interpreta Marie, la protagonista. L’attrice belga non è tra le più famose in Italia, ma pare molto quotata in Francia. Tra i suoi film ricordo L’appartamento spagnolo e Il giro del mondo in 80 giorni. Ha 34 anni e due film in uscita.

Maïwenn Le Besco interpreta la sfortunata Alex. Difficile riconoscere l'attrice francese nel pregevole Il Quinto Elemento, nei panni della cerulea aliena cantante Diva Plavalaguna e neppure nel video Promises dei Cranberries, dove interpreta lo spaventapasseri. Ha recitato anche in Léon (sempre di Luc Besson) e nella versione francese di Camera Café. Ha 33 anni.


Philippe Nahon interpreta l'assassino. Attore francese attivo fin dagli anni 60, tra i suoi film ricordo L'odio, I visitatori 2: ritorno al passato, I fiumi di porpora e Il patto dei lupi. Ha 71 anni e sei film in uscita.  


E ora vi lascio con una chicca... il trailer? Puff, che banalità!!! Una perla del trash italiano, I ricchi e poveri con Sarà perché ti amo... live dal Cremlino di Mosca!!! ENJOY!!



10 commenti:

  1. ...è la prima volta che commento in questo blog...ma leggo ogni tua nuova recensione, sei grandissima...
    vidi Alta Tensione più o meno 4 anni fa, in dvd...un omaggio molto ben riuscito  agli horror anni '70, trama semplice che spaventa e tiene lo spettatore sulla corda per tutto il film...in finale però mi è sembrato un tradimento...una sorta di innesto posticcio...il tipico finale che rovescia tutto quanto visto fin lì (un must da 'Sesto Senso' in poi), che secondo me, oltre ad essere avulso dal resto del film, neppure regge alla prova di una visione a ritroso della pellicola...
    mi permetto di segnalarti che gli effetti speciali del film sono di Giannetto De Rossi...(non per saccenza o pedanteria...ma semplicemente da appassionato ad appassionata)

    Bhs

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  2. bwhawhawha!!! Grandissimo video con il baffo più paraculo della canzone italiana!!

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  3. @BlackHoleSun:
    Grazie per i complimenti, e scrivi più spesso!
    Grazie anche per la connessione... evidentemente Giannetto De Rossi non avevo voglia di scriverlo, e mi ispirava di più Stivaletti XDXD Ero davvero convinta di aver scritto il nome giusto ç___ç
    Pardon, prontamente corretto!

    @Bananafeet:
    Sapevo che i cultori del trash avrebbero apprezzato XD

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  4. Mi sfugge la connessione tra la musica dei Ricchi e Poveri ed un film così... °_°
    Un motivo in più per vederlo e cercare di capire qualcosa che va oltre l'umana comprensione XD

    (santo cielo,  ma a Mosca facevano addirittura concerti? O.o)

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  5. D'accordissimo su tutto soprattutto sullo straordinario utilizzo diegetico della colonna sonora con le due canzoni antitetiche che accompagnano le due scene in auto altrettanto antitetiche. Ah, la sequenza di lei nascosta nell'armadio è veramente fantastica, di lynchiana memoria tra l'altro...

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  6. uhm, ricommento dopo aver visto il film, trovandomi in accordo con l'intervento con blackholesun72.
    Senza andare a cercare cose più complesse, basta pensare all'inizio del 'dramma'. L'uomo che giunge in piena notte col suo furgoncino....?

    Per il resto, mi è piaciuto abbastanza. La canzone dei Muse è semplicemente splendida e perfetta nel contesto in cui è stata inserita.

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  7. Credo che lo recupererò, per tutte le critiche positive che ho letto, e ovviamente per New Born *-*

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    1. Comincia a farti crescere 30 cm di pelo sullo stomaco, allora. Auguri!! XD

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  8. A me aveva divertito un botto, ma il colpo di scena finale (abbastanza prevedibile, a conti fatti) mi è sembrato quasi superfluo.

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    1. Credo che se lo vedessi ora la penserei come te. All'epoca sono uscita dal cinema tremando, non scherzo! :D

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