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mercoledì 23 maggio 2012

Le avventure di Tintin: Il segreto dell'unicorno (2011)

Dopo qualche mese di attesa sono finalmente riuscita a vedere Le avventure di Tintin: Il segreto dell’unicorno (The Adventures of Tintin), diretto nel 2011 da Steven Spielberg e tratto dalla famosissima serie a fumetti del belga Hergé.


Trama: il giovane giornalista Tintin, assieme al fedele cagnolino Snowy (io l’ho visto in inglese ma dovrebbe chiamarsi Milou), si ritrova catapultato in un’avventura che lo porterà a conoscere il capitano Haddock e risolvere il mistero legato ad un suo antenato.. un mistero che potrebbe portare ad un favoloso tesoro sommerso.


Non partivo prevenuta davanti a questo film: di più. Non ero andata a vederlo al cinema innanzitutto perché era in 3D, tecnica che notoriamente sono arrivata ad odiare, poi perché, a pelle, ho sempre detestato Tintin. Mi ha sempre ricordato il peggior Topolino detective, con quel ciuffetto rosso, l’aria saputa, gli occhietti a spillo, etc. etc., e questo bastava sia ad evitare i fumetti sia la serie animata. Poi è uscito questo Le avventure di Tintin e adesso, beh… ammetto di essermi pentita di questa testarda volontà di evitare la creatura di Hergé. Infatti, il film è un capolavoro, sicuramente uno dei più bei film di animazione (ma si può chiamare così una pellicola girata in capture motion?) usciti negli ultimi tempi e il migliore girato da Spielberg da vent’anni a questa parte. Messo da parte il deludentissimo Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, finalmente il Señor Spilbergo torna a regalarci l’Avventura con la A maiuscola, quella vera, quella che ti incolla allo schermo con la bocca spalancata facendoti perdere completamente il senso del tempo, quella, in poche parole, con la quale il regista americano ha cresciuto noi fortunati bambini degli anni ’80.


Le avventure di Tintin, grazie anche all’aiuto di sceneggiatori capaci come Edgar Wright, offre quasi due ore di divertimento ininterrotto. Parlando da assoluta profana ed ignorante della serie a fumetti, ho apprezzato innanzitutto la parte più “gialla” legata al mistero degli Haddock e al galeone che da il titolo al film, che è molto coinvolgente e mantiene la suspance fino alla fine; ho trovato i personaggi molto affascinanti e ben caratterizzati, soprattutto per quanto riguarda il Capitano, che passa dall’essere uno sciagurato beone a orgoglioso, capace e saggio uomo di mare con una naturalezza incredibile, rubando più di una volta la scena al protagonista Tintin; ho adorato (nonostante non apprezzi questo genere di “spalla”) il cagnolino Snowy, sempre pronto a salvare le chiappe al padrone, intelligente e scaltro ma non pesante né inverosimile come spesso accade in questi casi; mi sono goduta, infine, il perfetto equilibrio tra i momenti comici affidati alla mitica coppia di inetti agenti Thompson e Thomson, e quelli quasi drammatici, come l’intenso flashback in cui finalmente Haddock ricorda i racconti del nonno, riguardanti l’ultima battaglia dell’antenato Sir Francis.


A proposito della battaglia ambientata nel passato, è sicuramente un pezzo di regia a dir poco magistrale, dove i movimenti del Capitano si fondono naturalmente con quelli di Sir Francis, in una vertiginosa altalena tra un “tranquillo” presente e un passato dove sono i mari in tempesta, le fiamme, le spade e la violenza a farla da padrone. Questa è sicuramente la mia sequenza preferita, ma Le avventure di Tintin è pieno di momenti mozzafiato che ci confermano come Spielberg sia molto lontano dall’appendere berretto e cinepresa al chiodo: il rapimento di Tintin, la fuga dalla nave con conseguente, disastroso volo verso il Marocco, la rocambolesca fuga dal palazzo del sultano e infine la battaglia conclusiva a colpi di gru tra Haddock e il malvagio Saccharine, per non parlare del geniale inizio con il borsaiolo cleptomane che ci introduce nel mondo di Tintin e Snowy chiarendo alla perfezione il rapporto tra i due personaggi, sono momenti di pura commozione cinefila. E la tecnica del motion capture è incredibile, in grado di generare personaggi realistici e allo stesso tempo non troppo distanti da quelli creati da Hergé: dovrebbero pensarci tutti i registi intenzionati a trasporre fumetti dal character design ben definito e marcato prima di girare roba trash come, che so, Dragonball Evolution, giusto per fare un nome. Detto questo, come avrete già ampiamente  capito, Le avventure di Tintin: il segreto dell’unicorno è una perla che mi sento di consigliare senza remore.


 Di Andy Serkis (il capitano Haddock), Daniel Craig (Saccharine), Nick Frost (Thomson), Simon Pegg (Thompson), Cary Elwes (il pilota) e Toby Jones (Silk) ho già parlato nei rispettivi link.

Steven Spielberg è il regista della pellicola. Sicuramente uno dei più grandi autori americani viventi, se non altro uno di quelli che mi ha cresciuta, lo ricordo per film come Duel, Lo Squalo, Incontri ravvicinati del terzo tipo, 1941: allarme a Hollywood, I predatori dell'arca perduta, E.T. - L'extraterrestre, Ai confini della realtà, Indiana Jones e il tempio maledetto, Il colore viola, Indiana Jones e l'ultima crociata, Hook - Capitan Uncino, Jurassic Park, Schindler's List (con il quale ha vinto il primo Oscar per la regia), Il mondo perduto: Jurassic Park, Salvate il soldato Ryan (con il quale ha vinto il secondo Oscar per la regia), A.I.: Intelligenza artificiale, Minority Report, Prova a prendermi e Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo; inoltre, ha diretto un episodio della serie Colombo. Anche produttore, sceneggiatore, attore e quant'altro, ha 66 anni e tre film in lavorazione, tra cui Indiana Jones 5.


Jamie Bell è il doppiatore originale di Tintin. Attore inglese diventato famoso giovanissimo per il ruolo di Billy Elliott nell’omonimo film, ha partecipato ad altre pellicole come King Kong e Jane Eyre. Anche direttore della fotografia, ha 26 anni e due film in uscita.


Il film ha avuto una gestazione lunghissima. Spielberg è infatti diventato fan della creatura di Hergé ai tempi de I predatori dell’arca perduta, quindi la pellicola era già in fase di progetto, ovviamente come live action, negli anni ’80 (addirittura Jack Nicholson avrebbe dovuto interpretare il capitano Haddock). E’ stato poi Peter Jackson, in tempi recenti, a convincere Spielberg a girare il film con la tecnica del motion capture, quando quest’ultimo ha chiesto l’aiuto della WETA per realizzare il cagnolino Snowy in CGI. Il film, che ha ricevuto un’unica, scandalosa nomination all’Oscar per la miglior colonna sonora originale, ha avuto così tanto successo che sono già in cantiere due seguiti: il primo, The Adventures of Tintin: Prisoners of the Sun, è previsto per il 2013, mentre un altro ancora senza titolo dovrebbe uscire nel 2015. Campa cavallo! Nel frattempo, sarà il caso, anche per me, di prendere tra le mani l’opera di Hergé, magari in qualche bel volumetto. ENJOY!

17 commenti:

  1. Ottimo film, anche se io ho apprezzato Indiana Jones e il teschio di cristallo, e credo che il miglior prodotto dello Spielberg recente sia Prova a prendermi. :)

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    1. Prova a prendermi lo avevo visto al cinema e mi aveva detto davvero poco (tieni presente, però, che Tom Hanks e Di Caprio, soprattutto all'epoca, mi stavano parecchio sullo stomaco...) mentre per quanto riguarda Indy... diciamo che non amo troppo l'inserimento arbitrario degli alieni, mi sa molto di assurda forzatura, sia quando lo fa Spielberg che quando lo fa il mio amato Re King.

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  2. ho provato a vedere i primi 10 minuti, ma sono finito in coma... :D
    spielberg con me ha chiuso!

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    1. Addirittura??
      Ma no, dai, dagli una seconda possiblità... magari eri solo stanco :P
      Io l'ho trovato molto dinamico!

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  3. Io invece, complice l' età Tintin l ' ho sempre adorato. Comunque, è vero, in originale il cagnolino si chiama Milou ed aggiungerei che idue detectives si chiamano Dupond e Dupont. :)

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    1. Grazie mille, quella dei due detective non la sapevo ^__^
      Dovrei vedere se le atmosfere del fumetto e dei cartoni animati mi piacerebbero tanto quanto questo...

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  4. Un film davvero divertentissimo, e anche il 3D è fatto molto bene (noto la tua antipatia per la tecnica:) ).
    2 ore di puro relax...

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    1. Sì la trovo davvero un po' antipatica, stavolta non ho potuto sperimentare perché l'ho visto in DVD ma mi fido ^__^

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  5. Hai poi "colmato la lacuna" ( cioé, letto almeno un'avventura di Tintin su carta ) ?

    Leggere questo post mi ha divertito, in quanto sono su posizioni non solo differenti, ma proprio diametralmente opposte alle tue :D
    Nel senso che ho sempre adorato Tintin fumetto ( che ho conosciuto eoni fa, grazie alla benemerita Gandus di Genova ), e ho trovato quasi inguardabile il film.

    Una delusione pazzesca, soprattutto per l'atroce resa visiva di certi personaggi ( Haddock e Dupont/Dupond soprattutto ).
    O per la scena dell'arrembaggio alla nave dell'antenato di Haddock ( "sir", chissà poi perché ), a dire poco inverosimile, tutta concitazione e volontà di stupire lo spettatore a ogni costo, laddove Hergé è sempre, e magnificamente, realistico.
    Sono uno spettatore indulgente, di solito, ma questo Tintin mi ha proprio incattivito...

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    1. Purtroppo no, non sono ancora riuscita!

      Eh vedi, non avendo mai apprezzato il fumetto/cartone originale ma essendo Spielberghiana dalla nascita (per forza di cose, gli anni '80 ci ha resi quasi tutti tali!!) era matematico che questo TinTin mi avrebbe entusiasmata così, perché è avventura pura, condita con la giusta dose di umorismo!

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  6. Sì, dipende proprio da questo, Babol...( nessun tintiniano direbbe mai "Thompson/Thomson" e "Snowy" :D ).
    Ti consiglio caldamente di recuperare qualche fumetto della serie, magari proprio la coppia Il segreto del Liocorno e Il Tesoro di Rakam il Rosso da cui hanno tratto, con molte libertà, la pellicola.
    E' un personaggio che richiama indubbiamente Topolino, ma il Topolino avventuroso di Gottfredson degli anni '30/40, non certo il noioso detective 'perfettino' di certi nostri autori dei decenni passati.

    Capisco la filosofia di Spielberg ma, ovvìa!, bisognerebbe comunque avere un po' di rispetto per lo spirito dell'originale...quella scena che ricordavo, così 'badabum badabam', con una nave che vola sull'altra, di notte, con la tempesta...be', è tutto fuorchè Hergé.
    Poi ci sono le fisionomie a mio parere nient'affatto azzeccate ( non sarebbe stato meglio lasciarli come nel fumetto ? Se li vuoi fare realistici, ma gli lasci il nasone di dieci centimetri, crei dei mostri ! E Haddock zigomuto, i Dupont/Dupond al cortisone....? Argh !!! ).

    E' un vero peccato, perché c'era anche del buono, non sono tanto accanito da non riconoscerlo ( gli ambienti, i movimenti di camera, la fisionomia di Tintin che è assolutamente perfetta ).

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    1. Allora insieme a Casting the Runes recupererò anche le due storie che citi, tra poco ci sarà Lucca Comics e magari qualcosina di vecchiotto trovo!
      Però mi diverte leggere la tua critica, credo che se avessi amato tanto la serie come te (o anche solo conosciuto un minimo...) probabilmente la mia recensione sarebbe stata molto diversa!

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    2. Lo penso anch'io, Babol...l'imprinting ha la sua importanza...
      ...io ad esempio, andando leggermente OT, non riesco a farmi piacere i fumetti Disney italiani attuali. Troppo arzigogolati, pupazzosi. Per un ragazzo che ci è cresciuto, invece, quelli e solo quelli sono la Disney...il mondo funziona così, pare ;)

      Non sono proprio sicuro che ti piaceranno a scatola chiusa ; casomai sfogliali un momento, dagli uno sguardo e se ti "ispirano" prendili ( nell'edizione Lizard, possibilmente ). In ogni caso il disegno, così "demodé" ma allo stesso tempo così realistico, io lo trovo fantastico :)

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    3. Ah io i fumetti Disney non li acquisto da anni; giusto quest'anno ho cominciato a comprare il mensile Uack! che ristampa le storie di Barks dedicate ai paperi (sempre preferiti ai topi!!) e correda il tutto con degli interessanti articoli e anche tavole in lingua originale.

      Segno l'edizione Lizard per TinTin allora!

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    4. Ho viso Uack! in edicola già da qualche mese. Ero stato tentato di prenderlo ma non mi piace troppo l'impaginazione, con quella scritta a pie' di pagina ( hai a che fare col Signor Pignoletti, lo so )...
      ...però fai bene a prenderlo, specie se non hai quelle storie su altri albi ( sono anch'io un grande fan di Barks ).

      L'edizione Lizard riprende pari pari quella della Gandus.
      Ah, una precisazione : se li trovi, preferisci senz'altro gli albi "Lizard" e basta...te lo dico perché in seguito hanno fatto una riedizione Rizzoli-Lizard con albi che raggruppano più storie ma di formato più ridotto ( male ) e con un curioso uso del "Lei" da parte del Capitano verso Tintin ( traduzione forse più filologica se in origine Haddock dà del "Vous", fatto sta che quel "Lei" rivolto a Tintin dall'amico anziano che ha con lui un rapporto sul paterno-ziesco suona parecchio innaturale ).

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    5. Eh infatti l'ho preso apposta. Una volta esaurito Barks spero proseguano con Don Rosa!! :D
      Allora segno solo Lizard, anche se temo sarà un po' più difficile da trovare... :(

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    6. Più facile forse procurarseli online che non in librerie o fumetterie, in effetti...i miei li ho presi così, almeno.

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