Pagine

martedì 25 settembre 2012

Coriolanus (2011)

Qualche settimana fa ho deciso di “farmi del male” e buttarmi nella visione di Coriolanus, diretto nel 2011 dal regista e attore Ralph Fiennes e tratto dall’omonima tragedia di William Shakespeare.


Trama: Coriolano è un indomito e orgoglioso condottiero, incapace tuttavia di amare la gente comune. Questo suo limite viene sfruttato per impedirgli di venire eletto console e lo porta a venire esiliato da Roma, costringendolo ad allearsi con il suo vecchio nemico Aufidius per vendicarsi della città intera…


Coriolanus è l’esempio di come, quando la storia di base è buona, bastano un minimo di impegno e di capacità registiche ed attoriali per mettere su un ottimo film. Ammetto l’ignoranza e confesso di non avere mai letto la tragedia di Shakespeare, ma dai dialoghi mi è parso di aver capito che il testo sia stato rispettato abbastanza fedelmente (tanto da rendere ostica una visione senza sottotitoli, vista l’abbondanza di arcaismi e circonlocuzioni…) e anche la storia, per quanto trasposta in epoca moderna, è sostanzialmente la stessa raccontata dal Bardo. Coriolanus ci mostra quindi la parabola discendente di un uomo testardo, tenace ed orgoglioso, forgiato dalla guerra e da una madre a dir poco opprimente, destinato alla grandezza ma pericolosamente avviato sulla strada che lo porterebbe a diventare un tiranno. Al di là dei “magheggi” di due politici più interessati a mantenere il proprio potere che a fare l’interesse del popolo, infatti, non c’è dubbio che Coriolano sia un personaggio ben lontano dall’essere positivo, visto che non fa nulla per nascondere il disprezzo nei confronti della “plebe”, accusata di essere debole e pronta a cambiare bandiera alla minima influenza esterna. Di fronte quindi all’innegabile carisma del personaggio non si può fare a meno di essere influenzati anche dalla sua natura assolutista, cosa che rende perlomeno difficile parteggiare per lui, tuttavia la ridda di comprimari che lo circondano impedisce anche di dargli completamente torto: la madre Volumnia è, a mio avviso, il personaggio più negativo dell’intera vicenda, responsabile per ben due volte della rovina del figlio, ma anche il consigliere Menenius e i due tribuni, da bravi politici, sono perlomeno ambigui. Interessante ma poco sfruttata la figura del condottiero dei Volsci, Aufidius, praticamente l’ideale controparte di Coriolano più che la sua nemesi, meno carismatico ma più legato al popolo e maggiormente fermo nei suoi ideali, come dimostrano le emblematiche sequenze all’inizio e alla fine del film.


Concludo qui l’imbarazzante e breve disamina della trama (indubbiamente vi converrebbe prendere un qualsivoglia libro di critica shakespeariana per trovare un’analisi ben più completa e sensata) e passo a parlare un po’ di come il regista Ralph Fiennes abbia deciso di trasporre la tragedia. Lungi dall’abbandonarsi a barocchismi alla Baz Luhrmann, l’attore inglese punta su una resa un po’ più sobria ma di sicuro impatto, mescolando immagini che richiamano le sanguinose e moderne guerre ad una scenografia e dei costumi di stampo quasi fascista. L’inizio del film, in particolare, cattura fin da subito lo spettatore invogliandolo a capire quello che succederà dopo: Fiennes introduce infatti l’argomento della pellicola intervallando le cupe e violente immagini della gente affamata e in rivolta (mostrate su uno schermo televisivo) a incredibili, sanguinosissime e magistrali sequenze dove ci viene mostrato l’orrore della guerra e il folle ardire di Coriolano, la sua sete di sangue e gloria. Ovviamente, il regista non manca di omaggiare i grandi, come il Coppola di Apocalypse Now, soprattutto prima del finale in cui Coriolano parrebbe l’incarnazione stessa del terribile Kurtz, con tanto di soldati che pendono dalle sue labbra, capelli rasati e fuochi che lo circondano, ma la mia sequenza preferita resta sicuramente l'ultima, in cui la tragedia si consuma nell’assoluto silenzio della morte, degna contrapposizione a tutto il resto del film, che invece è molto dialogato e popolato di personaggi sanguigni (talmente dominati dalle proprie emozioni da prendere decisioni discutibili, come quella che segnerà il destino dello stesso Coriolano), spesso impegnati in violente discussioni.


Per quanto riguarda gli attori, anche in questo campo Coriolanus dà delle soddisfazioni. Ralph Fiennes si ritaglia, molto Branaghianamente, lo scomodo ruolo del protagonista, interpretandolo con parecchio sentimento e facendo molto affidamento sul magnetismo del suo freddissimo sguardo (da antologia le scene in cui Coriolano è ricoperto di sangue, immagini letteralmente da brividi, altro che Voldemort!), ma chi gli ruba la scena spesso e volentieri è una grandiosa Vanessa Redgrave, praticamente perfetta nei panni della madre “padrona” in grado di piegare l’orgoglioso figlio ai suoi voleri intortandolo con una facilità quasi imbarazzante. Bravissimi anche Brian Cox, impegnato con un personaggio comunque difficile e molto sfaccettato, così come James Nesbitt e Paul Jesson, perfetti sobillatori di folle. Un po’ sottotono Gerald Butler, purtroppo eclissato dalla grandezza del protagonista ma comunque bellissimo e fiero come solo chi ha interpretato nientemeno che Leonida può essere, e incredibilmente “molla” Jessica Chastain, sacrificata in un personaggio inutile e debole, che avrebbe potuto benissimo essere interpretato da attrici assai meno in gamba. Per concludere, se vi piace il genere “Shakespeare rivisitato” questo Coriolanus è un film che vi consiglio spassionatamente, con l’unico rammarico che una pellicola così valida non è stata ancora distribuita in Italia e forse non lo sarà mai.


Del regista e interprete di Coriolano Ralph Fiennes ho già parlato qui, mentre Gerard Butler (Aufidius), Brian Cox (Menenius), Jessica Chastain (Virginia) e Vanessa Redgrave (Volumnia) li trovate nei rispettivi link.

James Nesbitt interpreta il tribuno Sicinius. Irlandese, lo ricordo per film come Svegliati Ned e Matchpoint, inoltre ha partecipato a un episodio della serie Le avventure del giovane Indiana Jones. Ha 47 anni e parteciperà alla trilogia de Lo Hobbit.  


Se il film vi fosse piaciuto, consiglio il recupero del ponderoso ma bellissimo Hamlet di Kenneth Branagh e del Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann. ENJOY!!


8 commenti:

  1. Davvero una pellicola interessante: del resto, con il vecchio Bill difficilmente si sbaglia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oddio, c'è gente che con il vecchio Bill ha fatto macelli, ma per fortuna Fiennes è stato molto attento!

      Elimina
  2. Credo che recupererò il film e che lo vedrò: amo Shakespeare e Ralph Fiennes non mi dispiace neanche un po' ;)!

    RispondiElimina
  3. Vai sicura, sono certa che non te ne pentirai!
    Poi fammi sapere se ti è piaciuto!

    RispondiElimina
  4. Risposte
    1. Coriolanus a tratti è PEGGIO di Voldemort!!! *__*

      Elimina
    2. Caspita, se dici così lo immagino come un mix tra Voldemort e il Joker :)

      Elimina
    3. No vabbé non è pazzo :PP
      Però secondo me è più duro e "serio", quindi a tratti è più inquietante di Voldie.

      Elimina