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martedì 3 dicembre 2013

Parkland (2013)

Il 26 novembre si commemoravano i 50 anni della morte di John Fitzgerald Kennedy e io mi sono schiaffata davanti alla TV a vedere Parkland, film a tema diretto dal regista Peter Landesman e presentato proprio quest'anno alla Mostra del Cinema di Venezia.


Trama: il film racconta gli istanti successivi all’attentato di JFK, a partire dal vano ricovero nell’ospedale di Parkland, passando poi per il famoso video girato dal signor Zapruder, con uno sguardo sui servizi segreti, Harvey Lee Oswald e la sua famiglia.


Ma da quando alla Mostra del cinema di Venezia sono diventati così lassisti per quel che riguarda i film da presentare al pubblico? Parkland è davvero solo una pellicola buona per una serata davanti alla TV visto che è un mix tra una puntata di E.R. – Medici in prima linea e qualche epigono di 24 con l’aggiunta di un nutrito gruppetto di attori che definire sprecati è dir poco. Non è che il film non sia piacevole da guardare, intendiamoci, ma scorre come l’acqua e alla vicenda Kennedy non aggiunge nulla di diverso da quello che si potrebbe imparare da qualsiasi servizio televisivo o documentario, con l’attenzione dello sceneggiatore che si concentra poco su tutti i coinvolti, così da fornire allo spettatore un affresco ampio ma, in fin dei conti, superficiale e freddo. Nel corso di Parkland ci vengono presentati diversi personaggi che vengono toccati (e cambiati) in qualche modo dalla morte del Presidente ma, tranne forse per quel che riguarda Robert Oswald, fratello del famigerato attentatore e l'elemento più interessante dell’intera pellicola, non c’è mai un vero approfondimento psicologico perché ogni sequenza viene presentata col piglio distaccato del "così è, punto".


Come ho detto, è un peccato, perché nel cast figurano moltissimi attori che, normalmente, farebbero girare la testa a più di un appassionato. I due che si salvano nella mischia sono Paul Giamatti, con il suo personaggio di uomo "della strada" che, all'improvviso, si ritrova addosso gli occhi di tutti ed è combattuto tra il desiderio di portare rispetto al presidente defunto e quello di ricavare un minimo di successo dalla tragedia, e la rivelazione James Badge Dale con il suo umano e tristissimo Robert Oswald, altro uomo "comune" additato come mostro solo per la parentela con l'assassino di Kennedy. Billy Bob Thornton e Jackie Earle Haley toccano forse il nadir della loro carriera ormai relegata a ruoli da caratteristi d'eccezione (viene tristezza se si pensa agli esordi di entrambi...) mentre gli altri interpreti compaiono troppo poco per attirare davvero l'attenzione e consentire allo spettatore di dare un giudizio. E con queste ultime considerazioni si conclude il post perché sull'argomento non c'è davvero nient'altro da dire: Parkland si è rivelato un film senza infamia né lode, che rischia tuttavia di deludere chi è veramente interessato all'argomento e di annoiare chi invece non è appassionato di storia americana moderna. In una parola, evitabile.


Di Zac Efron (Dr. Charles "Jim" Carrico), Paul Giamatti (Abraham Zapruder), James Badge Dale (Robert Oswald), Billy Bob Thornton (Forrest Sorrels) e Jackie Earle Haley (Padre Oscar Huber) ho già parlato ai rispettivi link.

Peter Landesman è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, è al suo primo film come regista. E' anche produttore.


Marcia Gay Harden interpreta l'infermiera Doris Nelson. Americana, la ricordo per film come Spia e lascia spiare, Flubber - Un professore tra le nuvole, Vi presento Joe Black, Pollock (Oscar come migliore attrice non protagonista), Mystic River e The Mist. Ha 54 anni e sei film in uscita.


Ron Livingston (Ronald Joseph Livingston) interpreta James Hosty. Americano, ha partecipato a film come Il ladro di orchidee, L'evocazione - The Conjuring e a serie come Band of Brothers, Sex and the City, Dr. House, Incubi e deliri e Broadwalk Empire. Come doppiatore, ha lavorato ne I Griffin American Dad!. Anche produttore, ha 46 anni e un film in uscita.


Nella miriade di facce conosciute impegnate in ruoli più o meno minori spuntano l'ex Superman di Smallville Tom Welling (una delle guardie del presidente, al secolo Roy Kellerman), un invecchiato Gil Bellows che in Le ali della libertà interpretava il giovane Tommy, Colin Hanks (Dr. Malcom Perry), figlio di Tom Hanks che, tra parentesi, è uno dei produttori del film, e sicuramente tanti e tanti altri caratteristi famosi che non sono riuscita ad identificare ma, giuro, ce n'è una marea. Detto questo, se Parkland vi fosse piaciuto, non mancate ovviamente di guardare JFK - Un caso ancora aperto. ENJOY!

20 commenti:

  1. Evitabile sì. Uno spreco di (alcuni) bravi attori e di un'idea che poteva essere sfruttata molto meglio. Si saran detti: "si avvicina l'anniversario, mettiamo su un filmetto che tanto qualcosa incassiamo"...

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    1. Sì perché alla fine non sarebbe male "ignorare" i personaggi famosi per concentrarsi sui pesci piccoli, ma fatto così superficialmente è abbastanza inutile. Peccato.

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  2. Che cast sprecato per una boiata del genere!

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  3. Concordo. Nulla di nuovo e neanche espresso originalmente. Una sola conclusione: se avete feriti "sparati", non li portate al Parkland che li "perdono" tutti...

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  4. L'ho "pisciato" dopo 20 minuti. Con tutto il rispetto per Giamatti e Thornton. E anche JFK non è che mi abbia mai esaltato più di tanto. Ci vorrebbero Scorsese o Coppola per un argomento simile.

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    1. Invece a me l'argomento ha sempre appassionato molto. Ma così è meglio davvero leggere un libro!

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  5. anche se so che mi annoierò voglio dargli una possibilità, anche se posso esibire con orgoglio una pennichella monstre durante JFK( diciamo le prime due ore di film, svegliato perchè russavo troppo forte e meno male che il cinema era semivuoto...)

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    1. Diciamo che Parkland è sicuramente "meno pretenzioso" e dura molto meno. Provaci, ma non aspettarti nulla di che...

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  6. con una storia e degli attori del genere ce ne voleva a fare un film tanto inutile ma, complimenti!, ci sono riusciti.
    non a caso produce mr. tom hanks...

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    1. Bolso lui, bolso il film dici? Non ci avevo pensato... XD

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  7. il miglior film su kennedy a mio avviso rimane sempre il monumentale e gomblottista JFK,almeno è epico,viscerale,potente. E offre tutto il senso macabro e amaro della Tragedia.
    Molto bello anche Bobby,sulla morte di Robert Kennedy. Questo l'ho visto una ventina di minuti,poi son uscito,ma non mi sembrava da guardare fino alla fine,(almeno che non si rivelasse la vera identità de killer: il maggiordomo ^_^ )

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    1. JFK l'ho visto a pezzi da ragazzina, dovrei recuperarlo... magari il prossimo 26 novembre :)
      Bobby invece mi manca proprio ma immaginavo che entrambi fossero superiori a 'sta schifezzetta!

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  8. Film completamente inutile, ma nemmeno bruttissimo. L'inutilità è il suo più grande difetto secondo me.

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    1. Tecnicamente è ben fatto e gli attori sono bravi. Però manca di anima e sì, è inutile. :)

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  9. Di fondo, teorizzare di complotti nel 63 dopo quel popo' di casino dell'11 settembre, diventa terribilmente "antico"...

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    1. Ma sempre affascinante, non dimentichiamolo :) Guardati Conspiracy, a tal proposito!

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