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mercoledì 22 gennaio 2014

The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca (2013)

Ispirata più dall'idea che lo avesse sceneggiato Danny Strong che dall'argomento del film in sé, in questi giorni ho guardato The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca (The Butler), diretto nel 2013 dal regista Lee Daniels.


Trama: il film racconta la storia di Cecil Gaines, diventato uno dei maggiordomi di colore della Casa Bianca ai tempi del mandato di Eisenhower e ritiratosi durante la presidenza di Reagan, dopo anni di soddisfazioni lavorative e dolori in seno alla famiglia...


"I'm merely a humble butler, sir." "And what do you do?" "I buttle". Così parlava il geniale Tim Curry nell'esilarante Signori, il delitto è servito. Mentre Forrest Gump diceva "La vita è come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita". Se unite queste due storiche frasi avrete la filosofia completa e definitiva dell'ambizioso The Butler, un film in cui l'odioso Forest Withaker (non posso farci niente, lo trovo mollo e privo di carisma, inoltre quell'occhio perennemente a mezz'asta fa calare la palpebra anche a me!) perlappuntamente serve i suoi padroni e racconta la sua storia come un novello Gump, inframmezzando a eventi strettamente personali degli stralci di nera storia americana, nera sia perché legata alla comunità di colore sia, soprattutto, perché vergognosa e disdicevole, segnata da segregazione, stupidità, soprusi e violenze di ogni tipo. Sulla carta, quindi, The Butler sarebbe indubbiamente interessante, considerando anche il suo essere tratto dalla vera storia di Eugene Allen, che ha lavorato alla Casa Bianca per più di trent'anni. Il problema è che condensare in due ore questi trent'anni di storia americana, le mentalità di mezza dozzina di presidenti, quattro o cinque diversi modi di combattere la segregazione razziale e il dramma di una famiglia allo sbando significa offrire allo spettatore un bignami colmo di buchi, piatto, didascalico e sbrigativo, che non lascia nemmeno il tempo di simpatizzare con le persone rappresentate. Si arriva alla fine della pellicola con un gigantesco punto interrogativo sulla testa e la consapevolezza di dover tirare fuori i vecchi libri dell'università o del liceo per riuscire ad apprezzare appieno la visione appena terminata e ciò, se da un lato è ammirevole, dall'altro rischia di condannare The Butler al dimenticatoio dopo un giorno o due.


Un po' deprimente anche lo spreco di grande potenziale attoriale. Se, come ho detto, Forest Withaker è di una mollezza rara, la sua famiglia (secondogenito a parte, un minorato mentale sotto mentite spoglie, probabilmente) e i suoi colorati colleghi offrono interpretazioni sentite e coinvolgenti mentre i grandi nomi chiamati per ruoli che dureranno sì e no dieci minuti a testa sono decisamente superflui e valgono giusto per richiamare la maggior parte del pubblico. Per chi, come me, è fan scatenata di Alan Rickman, John Cusack o Liev Schreiber è quasi una bestemmia vederli relegati in un angolo per fare spazio a Withaker e, soprattutto, quello di Cusack è un esempio di aberrante miscasting: vederlo sudato e con quel naso posticcio scatenerebbe la risata isterica a chiunque visto che la somiglianza con Nixon è praticamente inesistente. E' incredibile, quindi, come un film che aspettavo con abbastanza trepidazione si sia rivelato così una sòla o, meglio, talmente insapore da non ispirarmi nemmeno una recensione di media lunghezza; posso capire il didascalismo e la banalità della sceneggiatura, d'altronde secondo me Danny Strong deve ancora farsi le ossette, soprattutto per quel che riguarda i lungometraggi, ma visti i nomi degli altri coinvolti qualcosina in più si poteva fare. E adesso capisco anche perché The Butler è stato snobbato ai Golden Globe e non ha ricevuto nomination per l'Oscar nonostante il patriottismo che ne impregna ogni fotogramma. Comunque, se siete degli irriducibili appassionati di storia americana guardatelo perché alcune performance, soprattutto quelle di Oprah Winfrey e David Oyelowo, sono davvero notevoli.


Del regista Lee Daniels ho già parlato qui. Forest Whitaker (Cecil Gaines), Vanessa Redgrave (Annabeth Westfall), David Oyelowo (Louis Gaines), Terrence Howard (Howard), Cuba Gooding Jr. (Carter Wilson), Robin Williams (Dwight D. Eisenhower), John Cusack (Richard Nixon), James Marsden (John Fitzgerald Kennedy), Liev Schreiber (Lyndon Johnson) e Alan Rickman (Ronald Reagan) li trovate invece ai rispettivi link.

Danny Strong (vero nome Daniel William Strong) è lo sceneggiatore della pellicola e interpreta un giornalista all'interno dell'autobus durante l'attacco del KuKluxKlan. Da Buffy addicted non potevo non dedicargli un trafiletto perché il ragazzo, assieme ai compari Tom Lenk ed Adam Busch, faceva parte del trio di archenemesisses della bionda eroina conosciuto come Troika. Come attore, lo ricordo per pellicole quali L'angelo del male, Pleasantville, Shriek - Hai impegni per venerdì 17? e Seabiscuit, inoltre ha partecipato alle serie Bayside School - La nuova classe, Una famiglia del terzo tipo, Clueless, Nip/Tuck, Una mamma per amica, How I Met Your Mother e Grey's Anatomy. Americano, anche produttore, ha 39 anni.


Jane Fonda (vero nome Lady Jayne Seymour Fonda) interpreta Nancy Reagan. Americana, la ricordo per film come A piedi nudi nel parco, Tre passi nel delirio, Barbarella, Una squillo per l'ispettore Klute e Tornando a casa (queste due pellicole le sono valse l'Oscar come migliore attrice protagonista). Anche produttrice, ha 76 anni e due film in uscita.


Tra le altre guest star presenti nella pellicola troviamo inoltre un’irriconoscibile Mariah Carey (Hattie Pearl, la madre di Cecil), la conduttrice Oprah Winfrey (Gloria Gaines) e Lenny Kravitz (James Holloway). Nella "sala tagli" è invece rimasta una scena in cui Cecil avrebbe dovuto incontrare personalmente Barack Obama e quelle in cui Melissa Leo compare nei panni di Mamie Eisenhower, mentre tra gli attori che non hanno partecipato alla pellicola segnalo Matthew McConaughey e James Franco, entrambi interpellati per il ruolo di Kennedy, Mila Kunis (come Jackie Kennedy) e Liam Neeson (come Lyndon Johnson). Anche Nicole Kidman, Zac Efron e Hugh Jackman avrebbero dovuto essere presenti ma i loro ruoli sono rimasti sconosciuti. Detto questo, se The Butler vi è piaciuto recuperate anche The Help e Il colore viola. ENJOY!

30 commenti:

  1. Non mi ispirava prima, e mi ispira ancora meno dopo averti letta. Peccato, perché la tempatica e gli anni affrontati, potevano far presagire un buon film...

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    1. Infatti ero partita con le migliori intenzioni. Peccato davvero.

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  2. Ho scansato minuziosamente i pacchetti di retorica. La pallottola in faccia ad inizio pellicola ha contribuito parecchio. La caccia al negro anche. E gli americani che chiudono gli occhi sulle loro porcate (ma non al cinema) è stato il cherry on top. E Forest me lo dovete lasciar perdere... ;)

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    1. Io proprio quelle scene che hai citato le ho viste come il riaffermarsi di un cliché nonostante fossero cose che accadevano tranquillamente e quotidianamente.
      L'unico momento che ho patito e in cui mi sono sentita coinvolta è stato durante la sequenza dell'autobus, da incubo.
      Il resto era troppo dilatato e didascalico per prendermi davvero, quando a Forest... de gustibus, lo trovo sopravvalutato da matti!

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  3. Visto filnalmente l'ultimi Virzì, Il capitale umano, probabilmente il suo miglior film. Da vedere, sì...

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  4. Può candidarsi al titolo di delusione dell'anno. Pesante e didascalico, gonfio di retorica. Una palla :)

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  5. io non l'ho trovato così patriottico.
    paragona "solo" la segregazione americana ai campi di concentramento nazisti...
    e poi forest whitaker è un grandissimo!!!

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    1. Sì, come un centinaio di altri film migliori :) Qui sembra di guardare un libro di storia riassunto in fretta e furia, mannaggia!
      Quanto a Withaker è la versione afroamericana della bolsaggine di Tom Hanks XD

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    2. ma non è vero.
      ghost dog fa a fette tutti i forrest gump del mondo!

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    3. Ghost Dog, vergognosamente, mi manca :P

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  6. io l'ho patito parecchio e poi quei presidenti sembrano usciti da Tale e Quale show di Carlo Conti!

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  7. Un po' mi ispirava (nonostante l'esagerato patriottismo che trasudava già dal trailer) ma se è un collage poco vivo così lascio perdere ^^

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    1. Io trovo molto affascinante la storia americana e, sinceramente, non mi accontento di vedere delle macchiette al posto dei presidenti o qualche conflitto generazionale raccontato superficialmente.
      Quindi, se anche tu sei come me, lacerei perdere, sì :)

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  8. Io l'avrei guardato solo per Oprah, ma letto ciò, rifiuto l'offerta e vado avanti. Ma quanto avranno sborsato per un cast del genere?

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    1. Mi da l'idea che questo Lee Daniels sia parecchio immanicato, magari hanno accettato compensi simbolici, chissà :)

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  9. Non mi è dispiaciuto, anche se avrebbe potuto osare qualcosina di più per quanto riguarda il razzismo (suppongo tu abbia già visto "The help", nel caso recuperalo). L'ho trovato un film piacevole, l'alternanza dei presidenti è stata curiosa, concordo sul fatto che il maggiordomo fosse abbastanza antipatico.

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    1. The Help l'ho già visto e infatti l'ho messo nei consigli :)

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  10. Non mi attira neanche per sbaglio, ma lo vedrò per dovere di cronaca.
    Almeno partiranno le bottigliate. ;)

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  11. Per me una sufficienza stiracchiata, niente di più :)

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  12. Me lo vedrò quando lo passeranno al cineforum estivo cittadino, gratis e con calma :)

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    1. Ammazza, dici che quest'estate se lo ricorderanno ancora? :P

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  13. ma già il fatto che un maggiordomo sia visto come eroe e che il figlio legato alle black panther sia visto come un pirla,la dice lunga su questa squallida pellicola di retorica ammeregggana.
    A me però Forest Whiteaker come attore non disipiace

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    1. A parte che il figlio le ha seguite TUTTE le cause, all'anima dell'insicurezza XD E meno male che era quello furbo...

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  14. Un film melassa intriso di buonismo e patriottismo a stelle e strisce. Forest a un certo punto ha una bocca tale e quale al Joker e l'occhio perennemente calante come dici tu ;)
    Insomma, un film orribile che è rimasto giustamente a bocca asciutta.

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    1. Non arrivo a definirlo orribile ma comunque è ben sotto le aspettative.

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