Ieri sera sono finalmente tornata a varcare la soglia di una sala cinematografica e ho recuperato l'attesissimo
X-Men - Giorni di un futuro passato (
X-Men: Days of Future Past), diretto da
Bryan Singer. Avevo un po' di timor panico ma, fortunatamente, l'attesa è stata ricompensata!
Trama:
nel futuro, i mutanti vengono cacciati e uccisi spietatamente da robot assassini chiamati Sentinelle. Per impedire lo sterminio della razza mutante, i sopravvissuti spediscono la coscienza di Wolverine all'interno del suo io passato, incaricandolo di cercare i giovani Xavier e Magneto e fermare Mystica, fermamente intenzionata ad uccidere il creatore delle Sentinelle, Bolivar Trask.
X-Men - Giorni di un futuro passato è la conferma filmata di come, se gestiti intelligentemente, anche i sequel o i
reboot possono costituire un ottimo intrattenimento cinematografico. Quando
Bryan Singer aveva abbandonato il timone delle X-saghe cinematografiche il risultato era stato quella schifezza di
X-Men - Conflitto finale, una roba talmente obbrobriosa che non avrebbe neppure dovuto essere filmata; il
reboot della saga,
X-Men - L'inizio, era stato per contro una ventata d'aria fresca piuttosto convincente e sarebbe stato MOLTO comodo proseguire su quella strada, facendo finta che i tre film precedenti non fossero mai esistiti. Con l'ultima pellicola dedicata ai mutanti
Marvel, invece,
Bryan Singer e soci hanno deciso di prendere una via accidentata e tortuosa, cercando di tirare le fila di quattro film completamente diversi tra loro, sia per qualità che per interpreti, confrontarsi con
escamotage difficili da gestire come quello dei viaggi spazio-temporali e ricominciare tutto da capo senza abbandonare i vecchi personaggi, amati quanto e più di quelli nuovi. Il risultato è un film sicuramente imperfetto, con tanti buchetti logici sparsi qui e là, che mostra delle crepe quando cerca di incastrarsi col resto delle pellicole girate (e soprattutto con la scena post credit di
Wolverine-L'immortale!), tuttavia convincente, entusiasmante e gradevole, soprattutto se si considera che il punto di partenza era una pietra miliare dei
comics dedicati agli X-Men. Alla fin della fiera, lo ammetto, lo status quo tra buoni e cattivi o la personalità dei vari protagonisti rimane pressoché invariata rispetto a
X-Men - L'inizio e, gira che ti rigira, il plot è sempre lo stesso (i mutanti vengono minacciati dagli umani perché diversi, segue rappresaglia dei mutanti malvagi e tentativo di quelli buoni di metterci una pezza), tuttavia
X-Men - Giorni di un futuro passato pone le basi per un ottimo avvenire e fa sicuramente venire voglia di scoprire cosa accadrà ai mutanti cinematografici nei prossimi film.
La trama, come ho detto, mescola elementi di
X-Men - L'inizio ed elementi della prima trilogia dedicata agli X-Men. Il fulcro dell'intera vicenda, forse anche perché la
Lawrence è diventata ormai una delle attrici più famose in circolazione, questa volta è la sempre affascinante ed ambigua Mystica, la cui anima oscilla per tutto il film tra dannazione e salvezza, luce ed oscurità. A differenza della sua controparte cartacea, nel film Mystica è ancora una "ragazzina" che cerca il modo migliore per proseguire sul suo cammino verso l'indipendenza da due figure autorevoli e carismatiche come il fratellastro Xavier e l'amante Magneto; il problema, ovviamente, è che nella sua ricerca il movente maggiore sono il dolore, il disagio e l'odio nei confronti degli umani mutantofobi (incarnati dalla figura folle e quasi Hitleriana di Bolivar Trask), che rischiano di spingerla a condannare non solo sé stessa, ma l'intera razza che vorrebbe salvare. Il punto più alto ed emozionante di
X-Men - Giorni di un futuro passato è infatti, neanche a dirlo, la rappresentazione del distopico futuro governato dalle terribili sentinelle, dove il clima da pre-guerra fredda viene sostituito da una soverchiante sensazione di disperazione: davanti allo sparuto gruppo di mutanti sopravvissuti, vecchi "amici" di tempi più innocenti ormai consunti, stanchi e fondamentalmente rassegnati all'inevitabile fine, è inevitabile sentire una stretta al cuore che porta ad essere ancora più partecipi dell'intera, complicata vicenda.
A tal proposito, ammetto che il mio maggior timore era quello di vedere, in questi squarci di futuro, un'accozzaglia di carne mutante gettata in pasto ai fan senza un perché, come accadeva appunto in
X-Men - Conflitto finale. Gli autori sono invece riusciti ad aggiungere (miracolo!!) pochi nuovi mutanti fatti bene, cadendo giusto in qualche pacchianata come l'aspetto ridicolo di Quicksilver o il look da Torcia Umana di Sunspot e regalandomi, bontà loro, una meravigliosa resa dei poteri di teletrasporto della bellissima Blink. Superlativo anche il lavoro compiuto sulle inquietanti sentinelle, così come il montaggio nel prefinale, dove ad ogni azione di Mystica nel passato segue l'ineluttabile conclusione delle vicende future, con un crescendo di tensione e momenti commoventi, ma sicuramente il mio momento preferito è stato lo "show" del giovane Quicksilver, un trionfo di gag al ralenti sulle note dell'appropriatissima
Time in a Bottle di
Jim Croce. A proposito di Quicksilver, non lasciatevi ingannare dall'orrendo look da bimbominkia di
Evan Peters, praticamente perfetto in una versione giovanile del supereroe che, probabilmente, avrebbe apprezzato anche il geniale scrittore
Peter David: il signorino si candida tranquillamente come miglior attore del film accanto ai bellissimi (da infarto!!!)
Hugh Jackman e
Michael Fassbender e ad un
James McAvoy nei panni di un inedito e sboccato Xavier in piena crisi esistenziale (e d'astinenza). E se tutto questo ancora non vi basta per correre a vedere
X-Men - Giorni di un futuro passato ... beh, sappiate che nell'ormai indispensabile scena
post-credit risuona chiaro un solo, terribile nome: En Sabah Nur.
'nuff said!!!
Del regista
Bryan Singer ho già parlato
qui.
Hugh Jackman (Logan/Wolverine),
James McAvoy (Charles Xavier),
Michael Fassbender (Eric Lehnsherr),
Jennifer Lawrence (Raven/Mystica),
Halle Berry (Tempesta),
Nicholas Hoult (Hank McCoy/Bestia),
Anna Paquin (Rogue),
Ellen Page (Kitty Pryde),
Peter Dinklage (Dr. Bolivar Trask),
Shawn Ashmore (Bobby/Uomo Ghiaccio),
Ian McKellen (Magneto),
Patrick Stewart (Professor X),
Famke Janssen (Jean Grey) e
James Marsden (Scott Summers/Ciclope) li trovate invece ai rispettivi link.
Omar Sy interpreta Bishop. Francese, ha partecipato a film come
Quasi amici - Intouchables e
Mood Indigo - La schiuma dei giorni. Anche sceneggiatore e produttore, ha 36 anni e tre film in uscita, tra cui l'annunciato
Jurassic World.
Evan Peters (vero nome Evan Thomas Peters) interpreta Peter/Quicksilver. Giovane ma carismatico protagonista di tre serie di
American Horror Story (confermato anche per la quarta, alé!), ha partecipato a film come
Kick-Ass e ad altre serie come
Monk, Dr. House, Ghost Whisperer e
Criminal Minds. Ha 27 anni e due film in uscita.
Daniel Cudmore torna ad interpretare Colosso otto anni dopo
X-Men - Conflitto finale; l'attore, assieme a
Booboo Stewart (Warpath), ha partecipato nel frattempo anche alla saga
Twilight. Josh Helman invece, che nel film interpreta il giovane William Stryker, era stato scritturato per il ruolo del giovane Cain Marko/Fenomeno, tagliato poi dalla sceneggiatura così come un altro paio di interessanti idee: quando ancora si pensava di affidare la regia a
Matthew Vaughn, l'intenzione era infatti quella di dirigere un seguito diretto di
X-Men - L'inizio, ambientato negli anni '70, e di cominciarlo con l'assassinio di Kennedy per mano di Magneto (incastrato in questo caso da Mystica ed Emma Frost, intenzionate a prendere il potere e governare gli States). Come si può tranquillamente notare, inoltre, anche la presenza di
Anna Paquin è stata drasticamente ridotta: avrebbe dovuto infatti esserci una sequenza in cui Rogue, intrappolata in una Scuola Xavier trasformata in prigione dalle sentinelle, veniva liberata da Xavier, Magneto e l'Uomo Ghiaccio, scena eliminata per questioni di metraggio. Chissà se la povera
Paquin tornerà in uno degli X-Film previsti a partire dal 2016, ovvero
X-Men: Apocalypse (che, a quanto pare, ha già una data, 26 maggio 2016!),
X-Force e una terza pellicola interamente dedicata a Wolverine. Chi vivrà vedrà ma, nel frattempo, se
X-Men - Giorni di un futuro passato vi fosse piaciuto oppure se volete guardarlo e capirci qualcosa recuperate
X-Men, X-Men 2, X-Men - Conflitto finale, X-Men - L'inizio, X-Men Origins: Wolverine e
Wolverine - L'immortale. ENJOY!
L'angolo del Nerd (o del gnégnégné, fate voi!!)
Giorni di un futuro passato: il titolo e la trama della pellicola si ispirano a due importantissime storie degli X-Men, sceneggiate da
Chris Claremont e disegnate da
John Byrne. In esse è un anziana Kate Pryde a trasferire la propria coscienza nel passato e ad avvisare gli X-Men del terribile futuro che li attenderebbe se Mystica (aiutata dalla Confraternita dei Mutanti) riuscisse ad assassinare il Senatore Kelly (già protagonista del primo X-Men e di conseguenza sostituito da Bolivar Trask). Tra i mutanti del futuro spiccano Wolverine, Colosso, Tempesta, un paraplegico Magneto, il figlio della Donna Invisibile e di Mr. Fantastic, Franklin Richards, e la figlia di Jean Grey e Ciclope, Rachel Grey Summers che, di fatto, è l'unica ad avere il potere di rimandare Kate nel passato. Una delle poche belinate del film, infatti, è il fatto che sia Kitty Pride (dotata del potere dell'intangibilità) a spedire le coscienze dei suoi compagni nel passato, con un metodo che ovviamente non viene specificato né spiegato. Male!
Quicksilver/Pietro Maximoff: nei fumetti è il figlio naturale di Magneto, ha una gemella, Scarlet/Wanda Maximoff e una sorellastra, Polaris/Lorna Dane. Al momento milita nei Vendicatori ma, in passato, ha fatto parte di varie X-Squadre e ciò ha creato scompensi nella scombinata, assurda gestione dei diritti cinematografici delle serie
Marvel: lo stesso personaggio, infatti, compare sia in
X-Men - Giorni di un futuro passato che, assieme alla sorella Scarlet, nell'imminente
Avengers: Age of Ultron, dove verrà interpretato da
Aaron Taylor-Johnson. L'accordo tra
Fox e
Marvel per l'utilizzo di Quicksilver in entrambe le saghe prevede, tra le altre cose, che in nessuna delle due pellicole il personaggio venga chiamato "mutante" e che non venga fatta menzione della sua parentela con Magneto. Mah.
Bolivar Trask: anche nel fumetto ha creato le Sentinelle ma i robottoni gli si sono rivoltati contro, rendendolo prima schiavo e poi costringendolo a sacrificarsi per salvare l'umanità. Decisamente più pericoloso il figlio mutante Larry, pervaso dallo stesso odio mutantofobo del padre e dotato di un potere precognitivo.
Blink, Bishop, Warpath e
Sunspot: li ho raggruppati tutti assieme perché, in effetti, per il ruolo di semplici combattenti che hanno nel film, non necessitavano di grandi chiose o spiegoni, sono più o meno come vengono dipinti nella pellicola. Bishop (in Italia conosciuto come Alfiere) in particolare è stato uno dei mutanti del futuro a viaggiare e stabilirsi definitivamente nel passato per scovare il presunto "traditore" che avrebbe portato alla fine degli X-Men. Interessantissimo personaggio chiave negli anni '90, è tornato prepotentemente alla ribalta qualche anno fa durante la saga Messiah Complex, che lo ha visto impazzire e cercare di uccidere Hope, la prima mutante nata dopo l'evento che aveva praticamente condannato la specie all'estinzione. Perso nuovamente nel tempo, recentemente è tornato nel presente, un po' più savio e posato di prima.