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mercoledì 30 novembre 2016

Zombi (1978)

A ridosso dell'uscita italiana delle tre edizioni distribuite dalla Midnight Factory mi sono ritrovata a guardare la cosiddetta "versione europea" di Zombi (Dawn of the Dead), scritto e diretto nel 1978 da George A. Romero e ri-montato da Dario Argento.


Trama: l'apocalisse zombi iniziata ne La notte dei morti viventi sembra ormai inarrestabile e quattro persone decidono di lasciare la città in elicottero, dirigendosi verso un centro commerciale ormai abbandonato. Ricominciare una nuova vita sarà però molto difficile...


Come tutti i primi tre film a tema diretti da George A. Romero, anche Zombi mi era capitato di vederlo durante gli anni del liceo. A differenza de La notte dei morti viventi, al quale mi ero già "abboccata" grazie al remake di Tom Savini, né Zombi né il seguente Il giorno degli zombi sono mai entrati nel novero dei miei film preferiti, probabilmente perché all'epoca preferivo un horror più grezzo e meno adulto, il che, se ci si pensa, è ironico. Leggendo qui e là onde documentarmi prima di scrivere il post sono venuta infatti a sapere che la versione Romeriana della pellicola (quella, cioé, distribuita essenzialmente solo in America) era stata ritenuta da Dario Argento troppo bambinesca, piena di inutili momenti ironici ed introspettivi, persino troppo "colorata" per quel che riguarda la fotografia e non parliamo poi della colonna sonora, signora mia!, quindi il buon Darione era intervenuto  rimaneggiando la versione europea e consegnando alla Bolla adolescente un film per molti aspetti diverso da quello che avrebbe voluto il regista americano. Il motivo per cui Argento ha potuto compiere una simile operazione va ricercato nel suo ruolo di co-produttore del film e in quello di "ospite" di un Romero che ha ricercato la tranquillità romana per scrivere la sceneggiatura di Zombi e che, per racimolare i fondi necessari, ha accettato di farseli prestare dai produttori italiani a condizione che Argento potesse rimontare a piacimento il film per il mercato europeo, giapponese e medio-orientale; il risultato di questa operazione è stato un horror tout-court, molto cupo ed incentrato sulle scene d'azione, accompagnato dalla colonna sonora degli immancabili Goblin, con zombi che non si limitano a grugnire ma sussurrano eterei. Non avendo mai avuto modo di vedere la versione "americana" posso solo dire che riguardare Zombi dopo almeno 20 anni è stata un'esperienza affascinante e persino "nostalgica", non tanto per le immagini quanto proprio per la colonna sonora che, nel frattempo, ho avuto modo di ascoltare più volte in un paio di CD tra i miei preferiti, ovvero la OST di Shaun of the Dead e la raccolta di successi argentiani Puro Argento Vivo. La musica dei Goblin è insinuante, mette inquietudine e segue la volontà Argentiana di rendere l'azione più incalzante, soprattutto quando gli zombi attaccano in branco le loro vittime privandole di un posto dove fuggire ed è l'elemento che più mi è rimasto impresso guardando Zombi sia la prima che la seconda volta.


Ora come ora, dopo anni di serie "patinate" incentrate sui morti viventi, l'altra cosa che ho adorato è l'aspetto vintage degli zombi, poveri figuri dal colorito grigio-bluastro (grazie Tom Savini e non te la prendere se il risultato finale non ti è piaciuto!!) che staccano, letteralmente, brandelli di carne dalle loro vittime: gli effetti speciali danno proprio l'idea di un boccone succulento che viene troncato di netto dal corpo degli esseri umani e non importa che il sangue sia rosso come un pomodoro e abbia la consistenza della vernice, vedere delle scene simili richiama alla mente il gusto dell'artigianalità e della passione, alla faccia della maniera verosimile in cui gli zombi si accaniscono, per esempio, contro i protagonisti di The Walking Dead (quando succede, ovvio!). Passando alla trama, è un peccato che la versione europea non indulga nell'approfondimento psicologico dei personaggi ma a mio avviso anche dalla versione Argentiana si evince un senso di sconfitta umana difficilmente superabile. Chi si ritrova a dover affrontare gli zombi soffre all'idea di dover uccidere persone che una volta erano vive e probabilmente comprende che di fronte ad un simile ribaltamento delle leggi naturali e delle convenzioni morali non rimane altro che il suicidio (il film originariamente doveva concludersi con DUE suicidi...); chi sceglie di sopravvivere, come i quattro protagonisti di Zombi, lo fa sapendo che potrà avere solo un pallido surrogato della "vita" come viene comunemente intesa e che non basteranno tutti i centri commerciali di questo mondo, i lussi un tempo tanto importanti e persino legami come il matrimonio o la maternità/paternità ad assicurare un futuro che valga la pena di affrontare. Quello che non hanno capito i personaggi che infestano The Walking Dead, tanto meno gli sceMeggiatori della serie, è l'impossibilità di tornare a vivere come se nulla fosse successo, perché ormai i vivi sono costretti a "mangiare" e accaparrarsi il necessario per sopravvivere proprio come quegli zombi che, spinti da un inquietante quanto atavico senso di "necessità consumistica", vengono attirati dal centro commerciale come fossero delle falene. Che Romero, già nel 1978, fosse riuscito a spiegarci con un solo film il vero significato di Apocalisse e Fine del mondo, due catastrofi che sono innanzitutto qualcosa di personale e molto umano, senza ricorrere alla serialità che rischia davvero di trasformarci tutti in zombie, fa di lui un genio dell'horror e di Zombi una di quelle pellicole da conservare e tramandare in saecula saeculorum.


Del regista e sceneggiatore George A. Romero (che compare anche nei panni del regista e di uno dei motociclisti) ho già parlato QUI. Ken Foree (Peter) e Tom Savini (uno dei motociclisti) li trovate invece ai rispettivi link.


Scott H. Reiniger, che interpreta Roger, è tornato nel remake diretto da Zack Snyder nei panni del Generale mentre Gaylen Ross, che interpreta Francine, prima di intraprendere la carriera di regista ha partecipato al film Creepshow, nell'episodio Alta marea. Il film segue La notte dei morti viventi ed è stato seguito nel tempo da Il giorno degli zombi, La terra dei morti viventi, Le cronache dei morti viventi e Survival of the dead - L'isola dei sopravvissuti oltre ad essere stato rifatto da Zack Snyder e distribuito in Italia col titolo L'alba dei morti viventi. Se il film vi fosse piaciuto recuperate tutti questi titoli e considerate l'idea di acquistare una delle tre versioni home video distribuite dalla Midnight Factory e restaurate in 4K; da non fan all'ultimo stadio quale sono mi è bastato il DVD doppio con la versione montata da Argento e un sacco di contenuti speciali (Interviste a Tom Savini, Nicolas Winding Refn, Dario Argento, Michele De Angelis e Gianni Vittori, conferenza stampa tenuta al Festival del Cinema di Venezia con presentazione in sala alla proiezione del film restaurato, trailer e spot televisivi, per non parlare del bel packaging con all'esterno un artwork di Refn e le locandine originali dei vari paesi nella custodia rigida interna) ma per i più esigenti c'è la versione in 4 Blu Ray (che contiene anche la versione voluta da Romero e la Extended Version presentata a Cannes nel 1978) e soprattutto quella in 6 Blu Ray, che contiene le versioni 4k Ultra HD e Full Frame della versione europea. A prescindere, tutte le edizioni contengono 5 cartoline con fan art a tema selezionate da Nicolas Winding Refn e il solito, esaustivo libretto curato da Manlio Gomarasca e Davide Pulici di Nocturno Cinema  con tanto di botta e risposta tra Romero e Argento, quindi potrebbe essere un bel regalo di Natale. ENJOY!

20 commenti:

  1. Ellamadonna, davvero ci sono i 4 bluray?
    Io ho visto l'edizione "italiana", per così dire (e pure Zombi 2 di Fulci :p) e penso di non aver mai visto il director's cut di Romero.
    Ma per noi è mitico nella versione Argentiana, c'è poco da di'.
    Questi film qui sono le uniche cose sugli zombi che riesco a sopportare riguardo il genere (oltre ai film-omaggio molto pulp).

    Moz-

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    1. C'è persino quella con SEI Blu Ray, stavolta hanno fatto davvero le cose certosinamente!!
      Proprio in questi giorni leggevo un articolo che, giustamente, sottolineava come per noi europei LA versione sia quella argentiana, mentre per gli americani LA versione è quella Romeriana, dipende con quale delle due siamo cresciuti: per chi è nato tanti anni dopo, con la possibilitò di recuperare entrambe su internet, invece non c'è differenza, un po' come succede con quei remake che a noi fanno rivoltare nel sonno mentre ai "nativi digitali" non smuovono neppure un capello.

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    2. Sì esatto.
      Certo, il bello è avere due edizioni per la stessa opera: doppio godimento. Io amo i rimontaggi, sai?^^

      Moz-

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    3. Assolutamente, concordo con te! :P

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  2. Altro classicone che mi manca,accidenti!Mi servirebbero giorni di 30 ore ciascuno ;)

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    1. Davvero? Credevo che col Khal almeno gli zombi romeriani fossero imprescindibili :P

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    2. Eh ma lui li ha già stravisti prima di stare con me ;)

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    3. Ah, ecco. Chissà perché lo immaginavo!! :P

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  3. Io possiedo il cofanetto uscito anni fa con tre della quattro versioni, quindi posso paragonare parzialmente le versioni l'un con l'altra. A distanza di anni continuo a preferire la versione Argentiana, un montaggio quasi perfetto, toni cupi e la musica dei Goblin che non fa altro che accrescere la bellezza del film. Vero ci sono due o tre buchi nella sequenza tra le scene però un gran lavoro. La prima versione di Romero invece quella cosiddetta Theatrical version invece oltre ad essere più lunga ha il grosso difetto di presentare una colonna sonora fatta solo da pezzi di archivio per pagare di meno. Non è poi che sia molto più umoristica, di sicuro ha un tono meno epico, lo stesso Romero sembrò esserne cosciente dal momento che tempo dopo rimontò una terza versione aggiungendo parte del montato argentiano e delle musiche dei Goblin, questa versiopne spuria mi sembra comunque migliore della versione teatrical.
    Parere personale.

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    1. Sì, ho letto della musica di repertorio. Che dire, la colonna sonora in un film è importante, spesso rappresenta il 90% della bellezza stessa della pellicola e lo score dei Goblin è calzante, non so se il film mi piacerebbe allo stesso modo senza di essa, al di là del montaggio diverso.

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  4. Ci credi che non sono mai stato un fan di Romero e che questo mi manca? :/

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    1. Ci credo, tranquillo! Però alcune cose tipo questa vanno recuperate! :)

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  5. Visto, ma gli zombie non mi hanno detto nulla.
    Riconosco il suo stato di cult.

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    1. Ti capisco, gli zombie non sono neppure il mio genere. Però questo, visto col tempo, diventa sempre più affascinante!

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  6. vedere Zombie alla luce delle ultime "Zombate" moderne è ancora più esaltante!

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  7. Credo proprio che vedrò questo film...essenso io un amante di zombie.
    Poi dario argento non mi dispiace anche se non è tra i miei registi preferiti.

    Nuova follower ;)
    http://puffpuffgirl1039.blogspot.it/

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    1. Ben arrivata!!
      Qui Argento ha curato "solo" il montaggio, doppiaggio e colonna sonora però, e solo per la versione europea. A prescindere credo sia comunque un film da vedere!

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  8. Gran bel post per un gran bel film;)
    Zombi è come una medaglia con due facce:
    in una faccia c'è l'entusiasmo dei ragazzi, la conquista del centro commerciale - che faccio molta fatica ad immaginare senza il sottofondo dei Goblin - e i momenti di bella vita che si concedono li dentro;
    nell'altra faccia ci sono sia le cause che la conseguenza di tutto ciò: le cause sono l'egoismo e l'avidità di persone educate ad essere consumatori, la conseguenza è difendere il lusso del posto con l'assassinio di altri esseri umani e quindi con la fabbricazione di altri zombi: "quando i morti camminano, signori, bisogna smettere di uccidere... o si perde la guerra". Ciò che sconvolge nel film è che l'umanità questa guerra la sta perdendo miseramente.
    Saluti da Brutta Vecchia

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    1. Grazie!
      Bello anche il tuo commento, che mi fa non solo riflettere ma anche venire voglia di rivedere il film :D

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