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martedì 28 marzo 2017

La tartaruga rossa (2016)

Esce oggi in tutta Italia e in poche sale per i soliti, maledetti tre giorni, La tartaruga rossa (La Tortue Rouge), diretto e co-sceneggiato nel 2016 dal regista Michael Dudok de Wit e co-prodotto dallo Studio Ghibli.


Trama: naufragato su un isola deserta, un uomo cerca di riprendere il mare a bordo di una zattera ma viene ostacolato da un'enorme tartaruga rossa e puntualmente ricacciato a riva.


Un lungometraggio delizioso e commovente come La tartaruga rossa merita di essere visto a cuor leggero, con lo spettatore pronto a gustarsi questo racconto per immagini senza sapere troppo della trama o senza che qualcuno ci abbia ricamato sopra, quindi il mio post sarà brevissimo. La tartaruga rossa è una favola e, come tale, veicola dei valori universali ai quali chiunque potrà dare il peso che riterrà opportuno; sicuramente, per alcuni il film di Michael Dudok de Wit sarà una cretinata della peggior specie dove "non succede nulla" o con una storia troppo semplice, per altri diventerà probabilmente un capolavoro senza tempo, una pellicola da custodire nel cuore e mostrare ai propri bimbi. Personalmente, sono stata rapita dalla delicatezza con la quale è stato portato sullo schermo il ciclo della vita con tutti i suoi alti e bassi e le sue brutture, necessario contrappasso di tanti momenti meravigliosi e felici; ho amato i colori naturali utilizzati nel lungometraggio, capaci di fondersi l'uno con l'altro come se i realizzatori dei fondali avessero dovuto realizzare dei quadri piuttosto che un prodotto cinematografico; mi è piaciuto il mix di stile franco-belga (il personaggio principale ha gli occhi a spillo come Tin Tin) e giapponese (la tartaruga sembra uscita da un ukiyo-e e i granchiolini mi hanno ricordato tantissimo i makkuro kurosuke de Il mio vicino Totoro), in grado di rendere le sequenze fantasiose, poetiche e realistiche allo stesso tempo, con i protagonisti talmente espressivi che non sono serviti dialoghi per trasmettere le loro emozioni allo spettatore (sì, sono particolarmente esagerata ma quando il naufrago si vergogna di avere picchiato la tartaruga ho pianto tantissimo. E il finale, vabbé, mi ha devastata). In contrasto con un concetto di animazione che predilige sempre più la computer graphic e i prodotti di rapido consumo atti a fruttare miliardi in marketing e gadget, La tartaruga rossa è un coraggioso esempio di Cinema elevato davvero a forma d'arte, qualcosa che parla al pubblico attraverso un linguaggio universale fatto di immagini in movimento, colori, suoni naturali e musica di cui tutti possono godere, a qualsiasi latitudine, e anche solo per questo meriterebbe di essere distribuito per ben più di tre miseri giorni. Voi cercate di non farvelo scappare, mi raccomando.


Michael Dudok de Wit è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Olandese, è al suo primo lungometraggio ma ha diretto corti animati quali The Monk and the Fish e Father and Daughter (vincitore dell'Oscar come miglior corto animato). Anche animatore, ha 64 anni.


Se La tartaruga rossa vi fosse piaciuto recuperate La canzone del mare e Ponyo sulla scogliera. ENJOY!

12 commenti:

  1. Accidenti che bella recensione! Io avevo sentito pareri meno convinti ed ero incerta se vederlo al cinema (comunque non è detto ci riuscirò)

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    1. Grazie :)
      Se lo dessero dalle tue parti un salto al cinema lo farei... è un'esperienza tutta particolare!

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  2. Sono andato a vederlo ieri al cinema. Un bel film, visivamente d'impatto, una storia interessante, anche se come detto nella mia recensione la sceneggiatura non mi ha convinto pienamente in alcuni punti.

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    1. Credevo uscisse oggi, son sincera.
      Io invece l'ho trovata deliziosa nella sua semplicità.

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  3. Purtroppo da me non l'hanno dato, aspetterò dvd o altro.

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    1. Puoi sempre andare a pescare, rimanendo in tema :P

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  4. Ovviamente nei cinema della zona non ce n'è traccia -.-

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    1. Non avevo dubbi, guarda. A meno che non hai un The Space o un UCI vicino a casa queste cose non arrivano mai.

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  5. Grazieeee! Cercherò di recuperarlo quanto prima!

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  6. Come sai ho già recensito questo film e l'ho trovato di grande impatto e poetico. Bellissima recensione!😊

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    1. Grazie :)
      Eh sì, peccato sia passato praticamente sotto silenzio...

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