Pagine

mercoledì 28 giugno 2017

Antichrist (2009)

Era da un po' che non tornavo tra le grinfie dell'amico Lars Von Trier e l'ho fatto, non sto nemmeno a dirvi perché, con Antichrist, da lui diretto e sceneggiato nel 2009.


Trama: dopo la perdita del figlio, un uomo e una donna vanno in un rifugio in mezzo alla foresta per superare il lutto. Lì cominceranno ad accadere cose molto strane...


"Lascia ch'io pianga/mia cruda sorte, e che sospiri/la libertà". In soldoni, lasciatemi soffrire e deprimere e non spaccate i marroni. Potrebbe essere questo il messaggio recondito di Lars Von Trier, reduce da una depressione che lo ha portato a girare il primo film di un'ideale trilogia imperniata proprio su questo terribile disturbo (le altre pellicole sono Melancholia e Nynphomaniac, quest'ultimo deprimente sì ma per lo sventurato spettatore) e che, di fatto, mi porterebbe ad identificare il regista, pur essendo uomo, col personaggio di Lei, alla faccia di tutta la misoginia che parrebbe trasparire da ogni fotogramma del film. Ma facciamo un passetto indietro, a beneficio di chi non ha mai visto Antichrist. In soldoni, la pellicola narra la storia di una coppia che ha perso il figlio in maniera abbastanza cretina, ovvero abbandonandosi ad un furioso amplesso senza badare al pupo che, a un certo punto, decide di averne abbastanza dei genitori mugolanti e di uscire in esplorazione, inforcando la finestra del terzo/quarto piano invece che la porta. Dramma e orsetti spezzati sulla neve, sulla triste melodia Handeliana. Stacco. I due, ma lo avevamo già intuito, tanto normali non sono: lui piange giusto al funerale del pargolo, per poi trasformarsi nel Freud dei poveri ed eleggersi a psicoterapeuta della moglie, dimostrando da quel momento in poi la gamma emotiva di un termosifone spento; lei, comprensibilmente, si dispera e cade vittima di attacchi d'ansia, momenti di follia, paure irrazionali, gesti di violenza inconsulta e quant'altro. Forse per smuovere lui, forse perché Von Trier aveva già in mente Nynphomaniac, tra un attacco isterico e l'altro la donna cerca periodicamente di violentare il marito che, poverello, un po' tenta di trincerarsi dietro una parvenza di codice deontologico professionale (ma sei il suo compagno, idiota!), un po' dimostra d'essere fatto di carne e sangue (pure troppo) e, insomma, due colpi glieli concede. Il tutto tra le quattro mura di un rifugio nella foresta all'interno del quale la donna, tempo addietro, aveva passato un lungo periodo col figlioletto, impegnata a scrivere una tesi intitolata *rullo di tamburi* Gynocide. In base a questa tesi le donne sono malvagie. Tutte. Schiave di una Natura che è a sua volta schiava del Demonio, il quale pare imperversare nella foresta ironicamente denominata Eden, scatenando su lui e lei tre tenerissimi emissari di morte (tre mendicanti, come tre sono i capitoli in cui è diviso il film, Pena, Dolore e Disperazione, mancavano solo Pessimismo e Fastidio) quali cervo, volpe e corvo. Mi fermo qui ma sappiate che appena viene nominato Satana il film prende una piega horror/splatter esteticamente non disprezzabile, se avrete la pazienza di sopportare la grandeur Vontrieriana, le sue pippe fisico/mentali e, soprattutto, se avrete lo stomaco per sostenere mutilazioni abbastanza esplicite e raccapriccianti.


Riassumendo: Von Trier voleva fare un horror ma, per sua stessa ammissione, non gli è riuscito ed è venuto fuori questo Antichrist. A mio avviso, l'unico difetto di Antichrist, tolta la pornografia talvolta gratuita che non contribuisce ad approfondire né i personaggi né la storia (per non parlare del fatto che la Gainsbourg va in giro con la patata costantemente all'aria, manco fosse una Paz De La Huerta qualsiasi), è semplicemente l'impossibilità di provare qualsivoglia emozione davanti alla vicenda di Lui e Lei. Santo cielo, ai due è morto un figlio e la Gainsbourg piange da spezzare il cuore ad un sasso ma niente, guardando il film ho provato la stessa commozione che avrei potuto avere leggendo un manuale di diritto, forse meno ancora. Il dolore puro o, meglio, la Pena, il Dolore e la Disperazione derivano solo dai dialoghi pesantissimi ed intellettualoidi tra due persone che, invece di cercar consolazione l'uno nell'altro oppure scassarsi di botte rinfacciandosi la rispettiva deficienza, speculano sulla "natura umana", sulla malvagità femminile che porta inevitabilmente a ferire le persone amate, in definitiva sulla psicanalisi d'accatto, lo stesso difetto fatale di Nynphomaniac per altro. La seconda parte, per quanto criticata da molti, è perlomeno liberatoria ed è un modo (goffo e ributtante quanto volete, ve lo concedo) per costringere Lui ad aprire gli occhi e ad abbracciare finalmente la vera essenza di una moglie sconosciuta, sacrificata ad un ego smisurato che viene giustamente demolito a colpi di pala e torture, preludio alla consapevolezza di vivere in una realtà cupa, buia, incomprensibile. Questo mi è piaciuto molto. Il resto, premesso che Von Trier è un regista capace di girare sequenze meravigliose, poetiche persino nella loro trivialità, e premesso che Charlotte Gainsbourg e Willem Dafoe sono due mostri di bravura incredibile (sfido qualsiasi attore e attrice, tra quelli più blasonati, ad accettare di mettere anima e, soprattutto, corpo nell'interpretazione di due personaggi così "brutti" e difficili, per di più avendo a che fare con un regista psicologicamente distrutto), è fuffa. Fuffa non totalmente disprezzabile ma pur sempre fuffa, aria fritta d'autore che mi ha lasciata come mi ha trovata, niente di più, niente di meno. Lars, mi spiace sinceramente per la depressione ma mi sa che io e te non ci capiamo, sai?


Del regista e sceneggiatore Lars Von Trier ho già parlato QUI. Willem Dafoe (Lui) e Charlotte Gainsbourg (Lei) li trovate invece ai relativi link.


Se il film vi fosse piaciuto recuperate le altre due parti della Trilogia della Depressione, ovvero Melancholia e Nynphomaniac parte I e II. ENJOY!

23 commenti:

  1. Von Trier non lo capisco neanch'io, no, e forse questo è perfino uno dei film suoi che meno ho patito. Certo, la Gainsbourg nuda non è proprio un bellissimo spettacolo (ma davvero, mettiti una mutanda Charlotte mia, che ne so), ma l'incipit - con tanto di sesso sotto la doccia e opera lirica - lo avevo trovato splendido. Il resto, soprattutto la mutilazione di lei, meno. Gratuito e sprecato, come al solito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ha delle immagini splendide e quella che citi è forse la più bella di tutte. Il resto, come ho detto, per me è fuffa. D'autore quanto vuoi ma fuffa.

      Elimina
  2. Questo film mi ha fatta incazzare, l'ho dovuto metabolizzare per vederlo una seconda volta, dopo la prima visione avrei voluto picchiare Von Trier ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, per me una seconda visione è già troppo. Va bene anche una, come ho detto non mi ha fatto né caldo né freddo.

      Elimina
  3. Allora, di Von Trier ho davvero apprezzato solo Riget, probabilmente. Quello lo adoravo, non ne perdevo una puntata. Il resto della sua produzione, mah, non rientra molto nelle mie corde, soprattutto la trilogia della depressione di cui, stranamente, salvo forse solo Melancholia.
    E quella del Gatto è tanto vera quanto esilarante XDXD

    RispondiElimina
  4. Sembra seriamente una palla, al di là del fatto che non lo guarderei comunque per via delle scene splatter

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il problema è che lo splatter è insito nel discorso. Cioé, al di là delle scene truci è tutto il film ad essere violento, soprattutto per le parole che vengono spese. L'orrore viene innanzitutto da lì ma è un orrore subordinato alle pippe mentali, cosa che non apprezzo.

      Elimina
  5. L'ho rimasto in sospeso per un po', e adesso non so se recuperarlo o meno, tu che ne pensi, dovrei o no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dipende dal rapporto che hai con Von Trier. Comunque io sono contenta di averlo visto, quindi un'occhiata la darei!

      Elimina
  6. Lo dico o non lo dico?
    Lo dico.
    L'ho eletto come secondo film più brutto della mia top10 degli orrori. Sontuosa la messa in scena, e anche i contenuti possono essere interessanti, ma questo provocare a tutti i costi e in maniera gratuita su di me non ha presa. Ho preferito di gran lunga "Dogville", dinanzi alla potenza di quel concetto non c'è genitale smembrato che tenga ~

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dogville non l'ho mai visto per intero ma prima o poi ci riuscirò, anche se temo sarà un'esperienza devastante T__T
      Comunque, io non ho trovato Antichrist così orribile. Non ha proprio fatto presa su di me XD

      Elimina
  7. Ho un rapporto controverso con Von Trier, nel senso che apprezzo tantissimo alcune opere ma ne detesto altre, come per esempio questa. Von Trier è un depresso dichiarato e i suoi film riflettono inevitabilmente gli umori del momento. Ho adorato quindi pellicole malinconiche ed emotivamente coinvolgenti e disperate come "Melancholia" (per me il suo capolavoro) e "Nymphomaniac", ho odiato pellicole bigotte come "Le onde del destino" nonchè provocatorie come questo "Antichrist".
    Sì, ritengo "Antichrist" soltanto una mera provocazione e nulla più, frutto evidente di una mente disturbata (e parecchio). A mio avviso è inutile, in questo caso, girarci troppo intorno e cercare significati reconditi che non ci sono

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti secondo me trovare un significato è assurdo. Era depresso, punto. Non avrei voluto essere nei panni di attori e troupe, sinceramente. Da un certo punto di vista però mi è piaciuto più questo che quella cafonata di Nynphomaniac, fermo restando che Trier ha fatto molto di meglio.

      Elimina
  8. Continuo a guardare ogni film di Von Trier con la speranza di rinsavire e cambiare idea su questo autore così divisivo ma così tanto amato... ma niente, continuo a trovare ogni suo film una cagata pazzesca, per dirla alla Fantozzi. Questo forse è persino uno dei meno peggio. Quindi solo cagata!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo stesso succede a me. Li guardo tutti i suoi, chissà perché. A volte va male, a volte va bene, a volte MEH, come in questo caso XD

      Elimina
  9. Io ho amato alcuni film di Von Trier, ma questa per me è una delle più grandi immondizie d'autore e cinematografiche di tutti i tempi.
    Se al termine della visione l'avessi incontrato, l'avrei preso molto volentieri a pugni in bocca. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahah ammazza che odio viscerale! Ma ti posso capire, benché a me abbia davvero fatto solo sorridere e roteare gli occhi...

      Elimina
  10. Io Von Tier lo adoro, soprattutto quello di Melancholia e Nymphomaniac, ma questo Antichrist proprio non m'è andato giù...
    Un passo falso che comunque gli ho già ampiamente perdonato visto i gioielli (checché tu ne dica) che ci ha regalato prima e dopo. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah è vero che a te Nynphomaniac era piaciuto, pure quella ragazzina bruttarella... XD
      Però mi fa piacere vedere che Antichrist metta più o meno tutti d'accordo!

      Elimina
  11. Ho conosciuto Lars Von Trier con Antichrist.
    E' stata una botta allo stomaco, ma comunque l'ho molto apprezzato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davvero? Non mi sembra il tuo genere di film! :D

      Elimina
  12. Penso che Von Trier e la sua arte vengano uccisi nel momento in cui il giudizio sulla sua opera si abbassi a "sono d'accordo/non sono d'accordo con lui".

    Noto nella tua recensione e in tutti i commenti qua sopra(lungi da me giudicarli, esprimo solo un parere pacifico sul mio punto di vista che, essendo diverso da tutti gli altri, spero possa dare qualche spunto in più per rivalutare Von Trier :)) che si verte sempre su questo concetto della violenza gratuita, dell'horror mal riuscito, della pornografia inutile ecc.

    Bisogna, secondo me, cercare di giudicare un'opera d'arte per quello che è: un'opera d'arte, e non sulla base delle nostre personali idee. Se ci si basa sulla nostra concezione di morale/etica qualunque cosa esca dalle mani del regista sarà un pessimo prodotto. Tutto ciò che accade in Antichrist deve essere analizzato sulla base di una condizione mentale del regista: tenendo presente ciò la violenza e la pornografia smettono di essere gratuite per diventare una proiezione della sua situazione. Poi ho letto che non bisogna trovare in questo film significati che non ci sono: suvvia signori, credete davvero che un'intellettuale del calibro di Von Trier(non sono io a dirlo, basta guardare 20 minuti di un suo film qualsiasi per trovare citazioni alla pittura, alla scultura, alla matematica, psicologia e chi più ne ha più ne metta) metta tre animali a caso in una foresta chiamata Eden e faccia parlare una volpe solo per il gusto di farlo? Credete davvero che la scena di infibulazione e tutte le situazioni nelle quali il sesso la fa da padrone stiano lì perché Von Trier aveva voglia di giocherellare? Beh, se un film dedicato ad Andrej Tarkovskij vi fa pensare questo, potremmo benissimo eliminare dal panorama cinematografico l'intera filmografia del miglior regista di sempre probabilmente(Tarkovskij).

    Mi rendo conto del fatto che Antichrist sia un film che praticamente non dice nulla, e vive quasi esclusivamente di simboli(il fatto stesso che loro due non abbiano un nome dovrebbe far riflettere), e proprio per questo ritorno alla mia affermazione iniziale: se si analizza Antichrist sulla base dei nostri gusti personali non se ne esce.
    La domanda da porsi non dovrebbe essere "mi piace?/non mi piace?"(questo vale a mio avviso con tutta l'arte), ma dovrebbe essere "A livello artistico quanto vale?". Sulla base di questo si può benissimo considerare capolavoro anche un film di propaganda nazista, se quest'ultimo è veramente valido.

    In conclusione spero di non averti tediato con questo messaggio lungo, però penso che Lars Von Trier sia tra i migliori registi della nostra epoca e spero di poterti dare un punto di vista differente in modo tale da spingerti, magari, a dargli un'altra possibilità, perché mi dispiacerebbe vedere delle qualità oggettive così grandi non essere valutate come meritano ed essere abbassate a "fuffa d'autore". Un po' come dire che Schiele disegnava delle donne storpie.

    Mi ha fatto piacere leggere il tuo articolo, alla prossima! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Innanzitutto grazie per il tuo intervento, non hai idea di quanto mi abbia fatto piacere leggere un commento così interessante in quello che, alla fine, è il blog di una "non competente amante del Cinema", senza nessuna pretesa di scrivere trattati sulla settima arte, tantomeno su Von Trier.

      Regista che, per inciso, non mi fa schifo. Possibilità gliene ho date e mi sono piaciuti moltissimo sia Melancholia che The Kingdom, per non parlare di Dancer in the Dark e persino la prima parte di Nynphomaniac l'ho trovata molto ben fatta (per quel che riguarda l'aspetto tecnico/artistico, ché come trama/significati mi ha fatto alzare più di una volta gli occhi al soffitto).
      Von Trier, l'hai scritto tu, è Autore e Artista, su questo non ci piove, probabilmente è uno dei registi più colti che esistano ma anche (forse per questo motivo) uno di quelli coi quali è più difficile per uno spettatore "normale" empatizzare. Personalmente, trovo brutto demolire i film perché "non li si capisce": ammetto di avere avuto difficoltà con Lynch, Cronenberg, Tarkovskj, Kubrick, persino Refn, eppure anche quando non ho capito sono comunque rimasta affascinata da tutta una serie di aspetti della pellicola.
      Con Antichrist, purtroppo, è subentrato invece un grosso MAH: bellissima la fotografia, la regia, le immagini, grandiosi gli attori ma purtroppo non mi ha toccata, quindi dal mio punto di vista lo ritengo un film non riuscito, che non è stato capace di comunicarmi altro che un gran senso di disagio, probabilmente anche una gran pena per questo povero cristo di Von Trier. Definirlo "fuffa d'autore" è il mio modo di esorcizzare la cosa ma io continuo sempre ad aspettare che prima o poi Von Trier torni ad affascinarmi come un tempo :)

      Grazie ancora per essere passato!

      Elimina