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martedì 27 giugno 2017

The Devil's Candy (2015)

Cercando un horror corto che potesse guardare anche Mirco mi sono imbattuta in The Devil's Candy, diretto e sceneggiato nel 2015 dal regista Sean Byrne.


Trama: Jesse, pittore dall'animo metal, si trasferisce in una nuova casa assieme alla moglie e alla figlia adolescente. Lì l'uomo comincia ad entrare in contatto con un'entità malevola che, tempo addietro, aveva già soggiogato il precedente proprietario della casa...


Ne avevo letto benissimo QUI e QUI e ora anche io posso darvi conferma di come The Devil's Candy sia un film delizioso che, prima ancora di terrorizzare lo spettatore, lo riconcilia con un mondo dimenticato, quello delle famiglie Funzionali. Pensateci, ormai non si vedono quasi più nemmeno nei cartoni animati o nelle commedie, ci dev'essere sempre il modello Simpson/Griffin quando va bene oppure una sottotrama di corna, odio reciproco, traumi irrisolti quando va male e non parliamo poi dei figli: meglio avere dei conigli piuttosto che questi ragazzini indisponenti ai quali non va mai bene UNA cosa che sia una e ti guardano sempre come fossi l'uomo o la donna più sfigato del globo terracqueo. In The Devil's Candy abbiamo invece una famiglia che FUNZIONA, Satana non voglia, con un marito artista e metallaro ma non immaturo (finalmente!) che farebbe carte false per la felicità di moglie e figlia le quali, giustamente, lo amano senza riserve e sono talmente carine che verrebbe voglia di abbracciarle. Ecco perché, a differenza di quel che accade per il 90% delle famiglie dell'horror moderno e vintage (se penso ai camurriosi abitanti di Amityville mi viene voglia di ucciderli di persona e questo è solo un esempio su tanti, vogliamo parlare dei Torrance?), non vorremmo mai che agli Hellman venisse fatto del male, eppure sappiamo già cosa accadrà. Casa nuova a prezzo stracciato in America vuol dire come minimo abitazione appartenuta a un serial killer e infatti in questo caso abbiamo un assassino dalla mente di infante che, ahimé, "sente le voci" che lo spingono a procurare "caramelle al Diavolo" e l'unico modo per zittirle sarebbe strimpellare su una chitarra elettrica proprio la musica del Diavolo, il metal. Dite che tra metallozzi ci si intende, oppure che Satanasso troverà terreno fertile nel povero, perfetto papà pittore che manderà conseguentemente a ramengo la Famiglia Funzionale? Scrivere di più sarebbe un delitto, secondo me, in quanto Sean Byrne è stato molto abile a fare propri i cliché di un certo tipo di horror e sovvertirli così da regalarci la più alta partecipazione emotiva possibile (persino Mirco a un certo punto era seduto ad occhi sgranati a dire "No, poverini! No, dai!!"), sia nei momenti faceti che in quelli pesantissimi... che, per inciso, in The Devil's Candy abbondano.


I momenti pesantissimi, mi si passi il gioco di parole, sono tutti imperniati sul fisicone ciccio di Pruitt Taylor Vince, attore capace di mettere più paura di qualsiasi vocetta o visione di morte imminente. Non si sa molto bene come prenderlo, questo omone che non vorrebbe ammazzare nessuno ma è costretto perché i vicini maleducati chiamano lo sceriffo ogni volta che costui cerca di tagliar fuori le voci sparando la musica metal a tutto volume. Non all'inizio perlomeno, ché andando avanti l'unico modo di prenderlo è a badilate o peggio, tra il disgusto capace di ispirare con quella canotta sucida e le azioni sempre più sanguinose che compie in nome di un Satana particolarmente goloso di dolci; qui, tra l'altro, subentra anche la bravura di Sean Byrne, il quale con incredibili giochi di regia e montaggio non mostra splatterate innominabili ma suggerisce comunque cose orribili (mamma mia, quella pietra con quell'altalena!), che è anche peggio. Chiedete a Mirco. Favoloso, ma per altri motivi, è anche Nathan Embry. Oltre ad essere incredibilmente bravo nell'alternarsi tra amorevole padre di famiglia e pittore invasato dal maligno tutto occhi spiritati, colore e sudore, possiamo dire che è anche un grandissimo gnocco? Certo che possiamo, con tutto che io non amo il genere capello lungo/metallaro incallito ma qui c'è tanta roba bella e buona, signore. L'unica cosa che non ho molto apprezzato di The Devil's Candy è la parentesi "vecchio Satana", col sulfureo proprietario di una galleria d'arte dal nome evocativo (Belial) che a un certo punto parrebbe diventare fondamentale ai fini della trama ma in definitiva rimane lì, come un aratro nel maggese, neanche fosse un riempitivo per allungare il breve metraggio della pellicola. Un difetto trascurabile, per carità, che non impedisce a The Devil's Candy di essere un horror intelligente, ben scritto e soprattutto capace di toccare il cuore dello spettatore.


Di Ethan Embry (Jesse Hellman) e Pruitt Taylor Vince (Ray Smilie) ho già parlato ai rispettivi link.

Sean Byrne è il regista e sceneggiatore della pellicola. Australiano, ha diretto un solo altro lungometraggio, The Loved Ones.


Tony Amendola interpreta Leonard. Americano, lo ricordo per film come La maschera di Zorro, Blow e Annabelle, inoltre ha partecipato a serie quali Colombo, Hunter, Raven, Ally McBeal, X-Files, Angel, Streghe, Alias, CSI - Scena del crimine, Dexter, Numb3rs, Dollhouse, CSI: NY e C'era una volta. Ha 66 anni e due film in uscita.


Shiri Appleby, che interpreta Astrid, era una delle sgallettate della serie Roswell (non la sopportavo, mi spiace). Detto questo, se The Devil's Candy vi fosse piaciuto recuperate l'opera prima del regista, The Loved Ones, cosa che farò io immantinente. ENJOY!


16 commenti:

  1. E' nella mia lista da tempo... è arrivato ilmomento!

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  2. Non lo conoscevo, a questo punto ci faccio un pensiero.
    Anche perché negli ultimi tempi trovare degli horror decenti non è troppo facile...

    Comunque grande Shiri Appleby e grande Roswell! ;)

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    1. Rosewell lo odiavo davvero, forse perché ero in pieno Buffy love <3

      Guardalo, questo The Devil's Candy è carinissimo :)

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  3. Aggiudicato!
    Io invece vengo dalla visione di Man in the Dark e devo dire che è un horror molto buono.
    Se non l'hai visto recuperalo.

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    1. Man in the Dark visto e apprezzato, è davvero claustrofobico :)

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  4. Ottimo, ottimo film con attori perfettamente in parte. Heavy metal horns! \m/

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  5. Che gnocco Nathan Embry! Il genere capello lungo/metallaro incallito è decisamente il mio genere e io sto già sbavando.

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    1. Hey, hey!! Guarda che ora sei una donna sposata! XD

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  6. Mi sono ritrovato a fare headbanging durante il film. Una meraviglia!!!

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  7. L'unica roba davvero figa di questo film,per quanto mi riguarda,è il protagonista rosso e fisicato(ho un debolissimo per i ginger),odio il non mostrato e qualche secchio di sangue in più forse gli avrebbe fatto prendere punti.La trama è stravista,poteva avere un guizzo in più ma alla fine per noi è risultato pure noiosetto.Same old same old,paura zero,inquietudine non pervenuta.
    Belle le musiche però! \m/ \m/

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    1. Azz, mi spiace, a me aveva coinvolto parecchio, soprattutto perché per una volta mi stavano simpaticissimi loro!
      Lui davvero tanta roba *___*

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    2. E' che non si vede un cazzo,a me dà troppo fastidio.E poi la solita sbobba,come trama...non so,mi mancava di tensione.
      Conto su IT per farmi fare la pupù in mano,anche se adesso che ho scoperto che non solo esce in 2 parti,ma la seconda devono ancora addirittura ancora girarla,mi ha fatto passare un pò la voglia...

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    3. Oh, può succedere per carità :)
      It prendilo come film a sé stante, come succedeva per la miniserie TV: nella prima parte ci sono i bimbi, nella seconda gli adulti. Secondo me Muschietti lo ha realizzato tenendo a mente che poteva non esserci una seconda parte.

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