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martedì 6 giugno 2017

Raw (2016)

Un altro horror molto atteso da queste parti era Raw, diretto e sceneggiato nel 2016 dalla regista Julia Ducournau.


Trama: Justine è una matricola dell'università veterinaria, vegetariana come i genitori e la sorella maggiore, anch'essa iscritta alla stessa facoltà. Dopo un rito d'iniziazione a base di reni di coniglio crudi, la ragazza comincerà a sviluppare un insano gusto per la carne...


Ero così determinata a non volere sapere nulla di Raw prima della visione da essermi erroneamente convinta che la regista fosse americana. Non avete idea dello shock provato alla visione dei titoli di testa, dove mi è stato sbattuto in faccia che Raw è una co-produzione franco-belga e persino un po' italiana. Subito, la mente ha rimembrato roba intollerabile come A' l'interieur, Calvaire, Saint Ange e compagnia cantante ed è mancato tanto così che non smettessi di guardare il film cosa che, a posteriori, sarebbe stata un errore imperdonabile perché Raw non è bello, di più. E' affascinante. E' ipnotico. Entra sottopelle al punto che nottetempo ho sognato gli stessi personaggi, con Justine che invece di avere una sorella maggiore aveva una gemella immaginaria che la spingeva a compiere le peggiori nefandezze cannibali e io un po' ero Justine, un po' ero spettatrice di questo terrificante film onirico. Insomma, posso dire con cognizione di causa di avere già guardato parecchi horror e vi posso assicurare che sono proprio pochi quelli capaci di riproporsi nel sonno, però mi tocca anche specificare che Raw non è un horror tout court. Ci sono elementi horror e un paio di scene difficili da sopportare (soprattutto una, sulla quale tornerò) ma tutto è subordinato al desiderio della regista di raccontare la storia di una ragazza che scopre sé stessa, come se il cannibalismo fosse una pulsione normalissima, assimilabile a tutte quelle che si presentano all'improvviso durante il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. L'intero film poggia infatti sulla figura di Justine, studentessa modello alle prese col primo distacco dai genitori iperprotettivi che hanno investito in lei tutte le speranze deluse dalla figlia maggiore, Alexia. Quest'ultima diventa (probabilmente lo è sempre stata) l'instabile punto di riferimento di Justine all'interno di un ambiente sconosciuto e ostile come la facoltà di veterinaria, dove le matricole vengono costrette a subire i soprusi degli "anziani" proprio in un momento di passaggio così delicato, fatto di persone sconosciute, nuovi amori, nuove esperienze, delusioni, persino figure di merda, tutte esperienze che inevitabilmente condizionano lo sviluppo di chi le subisce. Justine prova sulla pelle tutte queste cose e sviluppa un gusto per la carne, metaforico e reale, durante un rito di passaggio attraverso cui è passata anche Alexia, anzi, attraverso il quale siamo passati tutti per rinascere come persone nuove, non per questo più perfette o consapevoli, attenzione.


La perfezione (formale) e la consapevolezza di ciò che sta raccontando e come vuole farlo ce l'ha però Julia Ducournau, che realizza un film allo stesso tempo bellissimo e crudo, pieno di immagini capaci di imprimersi nella mente dello spettatore e con una colonna sonora da urlo (all'interno della quale c'è una canzone MOLTO particolare. Che, non so perché, in quella situazione ci sta benissimo). Tutto ciò che vive Justine è reso sullo schermo come qualcosa di irreale eppure tangibile, filtrato dagli occhi inquieti di un'attrice bravissima (la sequenza in cui Justine mangia con gli occhi il suo compagno di stanza mette i brividi) che subisce una metamorfosi incredibile, giocata principalmente sugli sguardi e sulla postura; i riti di iniziazione fatti di sangue, luci al neon e ralenti, le esplosioni inaspettate di violenza, gli interminabili passaggi lungo i corridoi, persino sequenze più giocose e "sciocche", interamente legate al rapporto con Alexia, tutto concorre a fare di Raw un film assai godibile e capace di veicolare emozioni condivisibili ma anche molto disturbante. Non è vero, infatti, che in Raw "non accade nulla" (state sempre attenti ai film accompagnati da notizie di gente che vomita o sviene in sala, per cortesia, rischiate di crearvi delle aspettative inutili e di disprezzare così una pellicola splendida il cui scopo NON era disgustare gli spettatori) perché spesso non conta la quantità, bensì la qualità: dal mio personalissimo punto di vista c'è solo una scena realmente terrificante, i cui tempi vengono allungati all'infinito, interamente costruita sul legame tra interpretazione dell'attrice, colonna sonora, montaggio e regia che vale da sola la visione del film e la chiusura dello stomaco. Tutto per un dito, guarda un po'. Alla faccia del pur adorato Eli Roth e di tutte le macellate da avanspettacolo viste (o meglio, non viste, dai) in quel The Green Inferno tanto pubblicizzato e vietato persino ai minori di 18 anni: questi sono i film di cannibali che mi piacciono, quelli che mordono e scavano nella memoria anche dopo la visione, quelli che fanno venire voglia di "mangiarne" ancora, ancora e ancora.

Julia Ducournau è la regista e sceneggiatrice della pellicola. Francese, è al suo primo lungometraggio cinematografico dopo aver diretto il corto Junior e il film TV Mange, inedito in Italia. Ha 34 anni.


Garance Marillier, che interpreta Justine, ha già lavorato con la Ducournau sia in Mange che in Junior mentre il papà è interpretato nientemeno che da Laurent Lucas, il maledetto Marc Stevens dell'ancor più maledetto Calvaire. Sinceramente, non saprei cosa consigliarvi di guardare se Raw vi fosse piaciuto, vista la particolarità del film... forse una pellicola simile devono ancora girarla! ENJOY!

12 commenti:

  1. Ero sicuro che l'avresti visto, comunque dovrei prima vederlo per dire qualcosa, sperando sempre di vederlo senza censure inutili ;)

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    1. Censure perché? C'è davvero poco da censurare qui ma tanto da vedere! :)

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  2. Devo ancora finirlo perché per vari motivi l'ho cominciato due volte e mi sono sempre fermato a poco più di metà, ma quello che ho visto è di ottimo livello... anche io pensavo fosse un film americano la prima volta, e all'arrivo della voce francese ci sono rimasto malissimo :D

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    1. Io quando ho visto i titoli ho rischiato l'embolo XD
      Scherzi a parte, guardalo finire appena puoi, è davvero stupendo!

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  3. I film "cannibali" sono i miei. :)
    I film sui cannibali invece non sempre mi piacciono, ma questo promette bene...

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    1. Questo potrebbe essere un film cannibale sui cannibali. Bello bello *__*

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  4. Sembra inquietante al massimo, me lo salto

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    1. Io invece lo consiglio anche a chi non bazzica l'horror perché è molto delicato :)

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