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domenica 29 ottobre 2017

Gli orrori del castello di Norimberga (1972)

Documentandomi durante la stesura del post su La cura dal benessere è venuto fuori che la figura del villain principale potrebbe essere vagamente assimilabile a quella del "barone sanguinario" de Gli orrori del castello di Norimberga, diretto nel 1972 dal regista Mario Bava. Non poteva non scattare il recupero automatico...


Trama: l'erede di un nobile casato austriaco torna nella terra dei suoi avi ed evoca volutamente il crudele barone Otto Von Kleist, vittima della maledizione di una strega e condannato a venire resuscitato tra atroci sofferenze. Il barone ricomincia subito a mietere vittime e il suo erede cerca così di rimediare al danno fatto...


Allora, cominciamo col dire che Gli orrori del castello di Norimberga c'entra davvero poco con La cura dal benessere, sia per l'aspetto visivo che per quello legato alla trama o alla figura del Barone, tuttavia è davvero un bellissimo film e sono contenta di averlo recuperato, colmando così un'ulteriore lacuna legata al grande Mario Bava. Ad essere sinceri, la trama che sta alla base de Gli orrori del castello di Norimberga non è nulla di che, è poco più di un canovaccio gotico zeppo, almeno sul finale, di passaggi poco chiari ed ingenuità... perdonatemi, quindi, se la prima parte del post sarà simile alle prese in giro che riservo solitamente agli horror italici di serie Z. In pratica, un americanotto di belle speranze torna nella terra dei suoi avi per comprovare l'autenticità di una pergamena contenente una maledizione che dovrebbe far tornare in vita il Barone Sanguinario del titolo americano. I motivi che spingono il giovane sono "altamente scientifici", in quanto costui vorrebbe poter parlare col suo antenato e scoprire quale sarebbe l'aspetto di un morto resuscitato, e il proposito non si leverà dalla sua testolina neppure dopo che il Barone risorto avrà cominciato ad impilare (o impAlare) cadaveri negli ameni boschetti austriaci perché, insomma, "è un'occasione unica". Che poi il bel Peter non abbia praticamente occasione di parlare col Barone in quanto la creatura resuscitata ha per il belino di fare conversazione, interessato solo ad ammazzare gente, è un altro paio di maniche, così come è chiaro che il protagonista si sia laureato grazie ai soldi visto che non brilla per intelletto e combina un casino dopo l'altro giusto per spiccare davanti ai begli occhi della giovane Eva. Costei a un certo punto, non sto a dirvi quando, finisce in un altro film, probabilmente un porno, e comincia a simulare un malore che a me è sembrato molto simile a un mezzo orgasmo; la cosa farebbe pensare che Eva sia dotata di poteri psichici ma viene lasciata cadere così com'è arrivata e l'aspetto esoterico della questione viene passato ad una medium che non sa bene cosa voglia fare della vita e, soprattutto!, ad una bimbetta talmente sapiente da far invidia a Detective Conan. Quanto al finale delirante... beh, per come l'ho interpretato io è una botta di fortuna incredibile, visto che la strega, evocata dalla medium, si è guardata bene dal dire a Eva e Peter come uccidere il barone e come utilizzare un importantissimo amuleto, quindi tutto è bene quel che finisce bene e più non dimandare.


Per fortuna, nonostante la storia un po' sfilacciata e piena di momenti perplimenti, l'impianto visivo imbastito da Bava è talmente bello da commuovere. Il regista innanzitutto ignora qualsiasi soluzione facile e riempie lo schermo di inquadrature riprese da angolazioni particolari, ribaltamenti di prospettiva, intensi primi piani, prospettive illusorie (il modo in cui sembra che la medium sia in fiamme senza neppure l'ausilio di un effetto speciale dovrebbe fare vergognare il 90% dei registi viventi) e movimenti di macchina tra il vertiginoso e l'ipnotico, al punto che per l'intero minutaggio di pellicola si ha l'impressione di avere davanti un quadro semovente. Alla bellezza della composizione dell'immagine si accompagnano una fotografia dai colori brillanti (e lo so che il sangue sembra finto ma è bellissimo anche quello) che non perde efficacia nelle scene più buie, all'interno delle quali l'illuminazione risulta assai naturale, delle scenografie mozzafiato (lo studio della medium è davvero splendido, interessante per la mescolanza di elementi esoterici ed etnici) e dei costumi che... no, non esiste un aggettivo, sappiate che avrei voluto l'intero guardaroba di Elke Sommer, pur non potendomelo permettere fisicamente. Oltre alla Sommer, di una bellezza incredibile benché leggermente cagnussa nei momenti più "horror", il film è graziato da un altro terzetto di personaggi femminili capaci di rimanere impressi nella mente dello spettatore, in primis la piccola Nicoletta Elmi, con quel faccino lentigginoso e i capelli rossi, ma anche medium e strega sono molto evocative e raffinate. Meno bene i personaggi maschili: Joseph Cotten ruba la scena con o senza trucco ma Massimo Girotti e, soprattutto, Antonio Cantafora sono tanto belli quanto privi di carisma, il che non va bene soprattutto per Cantafora, che dovrebbe essere il protagonista ma si fa rubare la scena dalla Sommer e da Cotten. A parte questi trascurabili difettucci, se amate il gotico italiano e la regia dell'immenso Bava non potete proprio lasciarvi scappare Gli orrori del castello di Norimberga, nemmeno se La cura dal benessere vi ha fatto schifo come al 90% degli spettatori!


Del regista Mario Bava ho già parlato QUI mentre Joseph Cotten, che interpreta il Barone Otto Von Kleist, lo trovate QUA.

Elke Sommer (vero nome Elke Schletz) interpreta Eva Arnold. Tedesca, ha partecipato a film come Intrigo a Stoccolma, Lisa e il diavolo, La casa dell'esorcismo e a serie come Fantasilandia e Love Boat. Ha 77 anni.


Massimo Girotti interpreta il Dr. Karl Hummel. Marchigiano, ha partecipato a film come I pirati della Malesia, Le due tigri, Ossessione, Spartaco, Senso, Ultimo tango a Parigi, Il mostro, La finestra di fronte e a serie come I promessi sposi. E' morto nel 2003, all'età di 84 anni.


Antonio Cantafora interpreta Peter Kleist. Calabrese, ha partecipato a film come Metti lo diavolo tuo ne lo mio inferno, Noi non siamo angeli, Dèmoni 2... l'incubo ritorna, Vacanze di Natale '90, A spasso nel tempo, Il cartaio e a serie come Elisa di Rivombrosa. Ha 73 anni.


Nicoletta Elmi interpreta Gretchen Hummel. Nata a Roma, la ricordo per film come Reazione a catena, Il mostro è in tavola... Barone Frankenstein, Profondo rosso e Dèmoni, inoltre ha partecipato alla serie I ragazzi della 3a C. Ha 53 anni e ora fa la logopedista.


Per il ruolo del Barone erano stati contattati Vincent Price, che ha direttamente rifiutato, e Ray Milland, che era impossibilitato a recarsi nei luoghi delle riprese; per la cronaca, il film è stato girato nel castello di Burg Kreuzenstein, a nord di Vienna, usato anche nel pessimo L'ultimo dei templari. Detto questo, se Gli orrori del castello di Norimberga vi fosse piaciuto recuperate I tre volti della paura, I vampiri e La maschera del demonio. ENJOY!


6 commenti:

  1. Non si può mai dire non ad un film di Mario Bava! ;)

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  2. Ma pensa te che begli inizi la Benedetta dei Ragazzi della III C... :D

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  3. Altro film che ho sempre evitato come la peste. Solo il titolo mi rabbrividisce

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    1. Ma no, perché? E' molto elegante e d'atmosfera, sono sicura che ti potrebbe piacere :)

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