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mercoledì 4 aprile 2018

Deathwatch - La trincea del male (2002)

Attirata da un articolo di Lucia, ho deciso di recuperare Deathwatch - La trincea del male (Deathwatch), diretto e sceneggiato nel 2002 dal regista M. J. Bassett.


Trama: sul fronte ungherese della prima guerra mondiale, un gruppo di soldati inglesi si ritrova tagliato fuori dal resto degli alleati e bloccato in una trincea dove cominciano a succedere cose misteriose...



Prima che ne parlasse Lucia non avevo mai sentito nemmeno nominare Deathwatch, o probabilmente se è successo l'ho cancellato dalla mente a causa del terribile titolo italiano, che incasella automaticamente la pellicola di Bassett nel novero delle porcate da videonoleggio. Sottovalutare Deathwatch è però un errore enorme, perché dietro al titolo italiota imbecille si nasconde un film capace di sviscerare tutto l'orrore della guerra, prima ancora di quello "sovrannaturale" che i protagonisti si ritroveranno ad affrontare. La pellicola è infatti interamente ambientata al fronte, nelle trincee dove i soldati sono costretti ad attendere bombardamenti e assalti mentre le condizioni meteorologiche, la fatica, la sporcizia, l'orrore di quanto visto in precedenza logorano lentamente ma inesorabilmente mente e corpo di chi ogni giorno deve affrontare la morte; in condizioni proibitive come queste l'idea che possa venirsi a creare un clima di paranoia e reciproca diffidenza (se non addirittura odio) anche all'interno di un gruppo che dovrebbe essere affiatato non è così peregrina ed è su questo che gioca molto Deathwatch. Epurato dell'elemento horror, il film di Bassett è la storia di soldati che perdono lentamente la testa a causa dell'attesa non solo dei soccorsi ma soprattutto di un attacco nemico, bloccati in una trincea zeppa di fango e cadaveri, con un prigioniero reso incomprensibile dall'inevitabile barriera linguistica, un ferito grave, superiori che non sanno come uscire da una situazione insostenibile eppure intestarditi dal senso dell'onore militare, soldati che sfruttano la guerra per sfogare la propria innata violenza e altri che vorrebbero essere altrove in quanto terrorizzati dall'idea della propria morte e anche da quella di causarla, come succede al giovane soldato Charlie, vero "protagonista" della pellicola. Questa situazione da sola, per come viene rappresentata realisticamente nel film, basterebbe a creare un ottimo horror ma Bassett sceglie di darle un twist sovrannaturale interamente affidato alla libera interpretazione dello spettatore, che alla fine si ritrova a chiedersi cosa diamine fosse quella maledetta trincea e perché a un certo punto i soldati cominciano a morire come mosche sotto gli attacchi di un "male" sconosciuto.


Alla sceneggiatura già di per sé intrigante si unisce una messa in scena perfetta, che concede poco ma bene al gusto del gore (una scena in particolare rivolta lo stomaco, altre ricordano alcune sequenze di Punto di non ritorno da tanto sono cupe e angoscianti, in più credo sia la prima volta che vedo utilizzato il filo spinato come elemento davvero pericoloso e doloroso, a prescindere dall'horror) e per il resto si affida alla natura labirintica di una trincea che parrebbe infinita, quasi costantemente immersa nel buio e bagnata da una pioggia insistente. In essa, vagano sempre più paranoici ed incazzati fior di attori britannici, un mix di caratteri che ho visto così ben assortiti solo in un altro horror "maschio" ed inquietante, lo splendido L'insaziabile. I singoli personaggi sono ben delineati già dalla sceneggiatura, perfettamente riconoscibili senza che ricadano tuttavia nel cliché e nel classico gioco del "chi morirà per primo?", domanda che in questo film cade decisamente in secondo piano; particolarmente riusciti, oltre al "codardo" Charlie, sono l'inquietante beghino Bradford con i suoi sermoni sull'Apocalisse, l'apparente comic relief scozzese McNess, l'integerrimo e sempre più confuso Sergente Tate, l'inutile Capitano Jennings e, soprattutto, il soldato Quinn di Andy Serkis, che è poi il motivo principale per cui mi sono messa a guardare Deathwatch dopo aver eletto Ulysses Klaue a miglior personaggio diBlack Panther. Vedere Serkis "al naturale", pervaso dal sacro fuoco di un'interpretazione borderline e violentissima, ché Quinn è davvero un sadico bastardo, riempie il cuore di gioia e fa sperare (inutilmente purtroppo, visto che sono già passati sedici anni e Serkis viene ancora principalmente utilizzato come modello per personaggi in CG privandolo di ogni riconoscimento attoriale "ufficiale") di poterselo godere un po' più spesso nei panni di villain. Motivo in più, come ho detto, per recuperare Deathwatch e dare una chance a questo film ingiustamente dimenticato.


Di Jamie Bell (Soldato Charlie Shakespeare), Laurence Fox (Capitano Bramwell Jennings) e Andy Serkis (Soldato Thomas Quinn) ho già parlato ai rispettivi link.

M.J. Bassett (vero nome Michael J. Bassett) è il regista e sceneggiatore della pellicola. Inglese, ha diretto film come Silent Hill: Revelation 3D ed episodi della serie Ash vs Evil Dead. E' anche produttore.


Hugo Speer interpreta il Sergente David Tate. Inglese, ha partecipato a film come Full Monty, Nymphomaniac - Volume I e a serie quali The Musketeers e Britannia. Anche regista, ha 49 anni.


2 commenti:

  1. Neanch'io mai sentito, comunque quando potrò proverò a recuperarlo ;)

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    1. Eh, secondo me è finito erroneamente nei "cassettoni" dei remainders, il che è un po' triste per un film così bello.
      Appena l'avrai recuperato verrò a vedere cosa ne pensi!

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