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domenica 15 marzo 2020

Solamente nero (1978)

Sul nuovo Canale 34, appartenente all'offerta gratuita del digitale terrestre, tutti i mercoledì in prima serata c'è un giallo o un thriller all'italiana. Qualche giorno hanno programmato Solamente nero, diretto e co-sceneggiato nel 1978 dal regista Antonio Bido.


Trama: Stefano, giovane professore universitario, si prende un periodo di riposo a Venezia, ospite del fratello Don Paolo. Al suo arrivo, tuttavia, la città comincia a venire scossa da terribili delitti.


Non avevo mai sentito parlare né di Solamente nero né di Antonio Bido, ho deciso di guardare il film mercoledì perché un amico appassionato me lo ha comunicato via whatsapp e ho pensato "perchè no?". Mi aspettavo, onestamente, qualcosa di trash e realizzato malissimo, la tipica parodia di giallo all'italiana con attori cani e surreali momenti di sconforto, invece mi sono trovata davanti un prodotto sicuramente derivativo ma anche molto dignitoso. L'inizio, già, non è male, col titolo piazzato in sovrimpressione sull'immagine di una ragazza morta in un paesino di campagna, appendice di un flashback che racconta un delitto commesso anni prima dell'inizio della storia. Veniamo quindi introdotti ai misteri di un'isoletta della laguna veneziana attraverso le parole di un parroco non molto tenero nei confronti dei suoi compaesani, tra i quali figurano alcuni elementi di spicco impegnati in serate turpi in compagnia di una medium; il fratello del parroco, il protagonista Stefano, è vittima di un forte esaurimento nervoso e spera di ritrovare la tranquillità nel luogo dov'è nato e cresciuto, ma purtroppo il suo arrivo inaugura una serie di delitti efferati e misteriosi che cominciano a toccarlo da vicino nel momento in cui suo fratello, testimone di uno degli omicidi, inizia a ricevere minacce anonime. La trama del film si snoda dunque tra misteriosi delitti commessi da un killer con le mani e il volto celati e i tentativi di Stefano di capire chi si nasconda dietro l'ombra che sta eliminando a poco a poco tutte le persone legate alla medium, ognuna col suo bello scheletro nell'armadio, tentativi non molto convinti, a dire il vero, poiché il bel professorino è anche impegnato a concupire Sandra, artista in erba depositaria di un indizio preziosissimo, anzi, risolutivo.


Due cose, anzi tre, colpiscono di Solamente nero. Innanzitutto, per essere un giallo vi sono molte sequenze ambientate di giorno, con una fotografia luminosa a base di colori caldi, che vedono i personaggi vagare per le calli veneziane senza uno scopo oppure a divertirsi, in aperto contrasto con le scene notturne o piovose tipiche dei gialli dell'epoca, in cui la tensione si taglia col coltello. Gli attori, poi, sono semplicemente belli belli in modo assurdo. Sarà che la sera prima avevo guardato Non ho sonno, ma qui spiccano proprio l'eleganza e la bellezza dei due protagonisti (e persino del prete, decisamente un bell'uomo) e l'espressività calzante dei personaggi secondari o degli antagonisti, oltre a un doppiaggio o ri-doppiaggio gradevolissimo da ascoltare. Gli omaggi del regista ad Argento e persino, in una sequenza, ad Hitchcock non privano di personalità un film che, sul finale, regala allo spettatore una bella sequenza visionaria a base di sensi di colpa, e la colonna sonora scritta da Stelvio Cipriani ed eseguita dai Goblin è la ciliegina sulla torta di una pellicola che si lascia guardare senza nessun problema, magari sperando di ottenere, un giorno, il fisico per indossare una sexyssima collana da girovita come la bella Stefania Casini.


Di Lino Capolicchio, che interpreta Stefano, ho già parlato QUI.

Antonio Bido è il regista e co-sceneggiatore della pellicola, inoltre compare in una scena al cimitero. Veneto, ha diretto film come Il gatto dagli occhi di giada, Barcamenandoci e Blue Tornado. Anche attore e produttore, ha 71 anni.


Stefania Casini, che interpreta Sandra, era la sara di Suspiria. Se Solamente nero vi fosse piaciuto recuperate la trilogia degli animali di Dario Argento e Sette donne per l'assassino di Mario Bava, oltre ad altri gialli del periodo! ENJOY!

6 commenti:

  1. Beh, meno male che non è una roba alla Paganini Horror dai.
    Con questi prodotti temo sempre una cosa del genere.
    Forse mi ha traumatizzato quel film😂😂😂

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  2. Ne sento parlare ora per la prima volta, diciamo che se lo rifanno potrei provarci, altrimenti fa niente, non credo di perdermi un capolavoro..

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    1. Ma no, perchè? E' anche uno di quelli realizzati meglio :)

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  3. Il tuo amico ti ha dato veramente un ottimo consiglio. Questo è veramente uno dei classici dimenticati del Cinema italiano, c'è stato un momento in cui Antonio Bido era quasi diventato per alcuni critici una sorta di alternativa ad Argento, poi però si è un po perso per strada... Peccato.

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    1. Davvero? Mi spiace ancora più non averne mai sentito parlare... spero che mercoledì ne diano un altro!

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