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martedì 9 giugno 2020

Una sull'altra (1969)

Pare che Cine34 abbia cominciato una rassegna dedicata a Lucio Fulci e ai suoi gialli. Non penso che riuscirò a rispettare tutti gli appuntamenti televisivi ma giovedì sono riuscita a vedere Una sull'altra, da lui diretto e co-sceneggiato nel 1969.


Trama: George, famoso dottore e donnaiolo, è sposato con una donna che non ama più e che tradisce a più riprese con Jane. Un giorno la moglie, afflitta da crisi respiratorie, muore e George si ritrova invischiato in una misteriosa vicenda avente come fulcro una donna bionda che le somiglia tantissimo...


Una sull'altra è la prima incursione di Fulci nel thriller, senza contaminazioni col sovrannaturale o l'horror. La trama del film è vagamente hitchcockiana e poco attinente al giallo codificato da Bava e compagnia (manca un misterioso omicida e quel senso incombente di pericolo che solo un serial killer senza volto può trasmettere), in compenso viene caricato parecchio l'aspetto erotico dell'intera vicenda, popolata da fanciulle conturbanti che gravitano all'interno dell'ambiente delle spogliarelliste e delle foto "artistiche" di nudo; a tal proposito, CREDO che su Cine34 sia andata in onda una versione tagliata perché sul web si parla di sequenze saffiche, che nel film che ho visto io erano solo vagamente accennate. Non che la cosa mi abbia turbata più di tanto, anche perché, rimanendo per l'appunto a livello di trama, i siparietti sexy servono giusto ad allungare il brodo e la storia di Una sull'altra entra nel vivo dopo una quarantina di minuti, nel momento in cui George comincia a venire sospettato dell'omicidio della moglie e arriva persino a rischiare la pena capitale in una sequenza al cardiopalma magistralmente diretta da Fulci; mi tocca ammettere dunque di aver trovato la prima parte del film parecchio soporifera, tanto che, complice la stanchezza, mi sono assopita quelle due o tre volte di troppo, senza peraltro che la comprensione della storia ne risentisse, dopodiché l'operazione subisce un'accelerata e tutto si fa molto più interessante.


Passando all'aspetto "tecnico" e artistico, che poi è quello che mi ha colpita di più, ogni volta ripenso ai budget risicati e ai progetti imbarazzanti proposti al povero Fulci negli ultimi anni della sua carriera e ogni volta ci rimango male, perché Una sull'altra, da questo punto di vista, è splendido. Ambientato a San Francisco, il film porta lo spettatore a respirare aria "esotica" e chic fin dalle prime note della colonna sonora jazz firmata da Riz Ortolani, veicolo attraverso cui si dipanano vicende ambientate in esclusivi club di spogliarelli, sale da gioco, appartamenti blasé e lascivi studi fotografici; il regista dà ovviamente molta importanza al corpo femminile, soprattutto quello di una Marisa Mell bella come una dea qualunque abito (non) indossi, e agli amplessi tra protagonisti, resi nel modo più "vario" possibile, per esempio attraverso il filtro di un tessuto rosso oppure ripresi dal basso, come se gli amanti fossero sdraiati su un materasso trasparente da cui lo spettatore voyeur può vedere ogni cosa. Ma non c'è solo sesso in Una sull'altra. La parte thriller è spettacolare e contiene quegli aspetti inquietanti, "persecutori" anche, che potremo ritrovare in altri film di Fulci, come sguardi riflessi negli specchi, altri riflessi di volti che diventano quasi dei fantasmi che insidiano i protagonisti o terrificanti primi piani di cadaveri in decomposizione, anche se la mia scena preferita è la "trasformazione" finale che non spoilero, girata con una raffinatezza tale da far slogare la mascella e piangere d'invidia il regista di qualsiasi sequenza di Alias. E pazienza se la conclusione del film non osa proprio fino in fondo, perché comunque riesce a tenere lo spettatore in tensione, nemmeno nella camera a gas ci dovesse andare lui. Se vi dovesse dunque capitare di veder passare Una sull'altra in TV non cambiate canale, mi raccomando!


Del regista e co-sceneggiatore Lucio Fulci ho già parlato QUI.

Jean Sorel interpreta il Dr. George Dumurrier. Francese, ha partecipato a film come Bella di giorno, Una lucertola con la pelle di donna, Il giorno dello sciacallo e Il burbero. Ha 86 anni.


Marisa Mell, che interpreta Susan Dumurrier, è stata Eva Kant nel film Diabolik. Se Una sull'altra vi fosse piaciuto recuperate Una lucertola con la pelle di donna e Sette note in nero. ENJOY!

2 commenti:

  1. Uno dei motivi del perché cerco sempre meno di vedere certi film in televisione è appunto la censura, non tanto per il fatto della scena in sé, quanto per la sensazione di vedere un film diverso..

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    1. Io l'ho guardato in lieta ignoranza, ho scoperto solo dopo che potrebbe essere stato censurato. Ma non avendo trovato notizie on line su cosa succeda di preciso nella scena la mia è solo una supposizione!

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