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martedì 7 luglio 2020

Far East Film Festival 2020: The Closet - Detention

Il Far East Film Festival è finito sabato e, purtroppo, gli ultimi due giorni non sono riuscita a sfruttarli, come previsto. Per la cronaca, il Festival è stato vinto dal cinese Better Days, che ovviamente non ho visto, mentre Exit si è portato a casa il Gelso Bianco per la miglior opera prima e non posso che esserne molto felice. Intanto, rimangono due horror di cui non ho parlato ma visto che, pur essendo assolutamente pregevoli, non mi hanno entusiasmata alla follia, ho deciso di raggrupparli in un unico post. ENJOY!

The Closet di Kwang-Bin Kim

Classica storia di case infestate ed esorcismi, The Closet ha dalla sua una messa in scena molto raffinata e dei begli effetti speciali e di make-up, con alcuni momenti in cui si sfiora il vero terrore (la scena dei bambini-demoni nella stanza, col protagonista assediato che deve uscire stando attento a non aprire gli occhi è notevole, ma la mia preferita è la sequenza iniziale, a dir poco scioccante). Il personaggio del giovane esorcista/sciamano viene introdotto non solo come potenziale deus ex machina quasi risolutore ma anche come comic relief, il che non è male visto il tema non proprio allegrissimo e molto attuale che sta alla base di The Closet, ovvero i bambini indesiderati e vittime di una violenza che può non essere solo fisica ma anche e soprattutto legata a determinati atteggiamenti "rivelatori" dei genitori; a tal proposito, il finale è molto commovente, anche perché le bambine asiatiche hanno un modo tutto loro di piangere e mostrare sofferenza che spezzerebbe il cuore a un sasso, quindi preparate i fazzoletti. 


Detention di John Hsu

Altra ghost story ambientata stavolta a Taiwan, durante gli anni del terrore bianco, e tratta da un videogioco, parla di una scuola da incubo dove due studenti si ritrovano bloccati al confine tra sogno e realtà, vita e morte. Molto interessante dal punto di vista storico e culturale, soprattutto per chi, come me, non aveva idea che a Taiwan la gente venisse condannata a morte a causa (tra le altre cose) di un enorme indice di libri proibiti, dal punto di vista horror il film è abbastanza lento e pieno di momenti morti, imperniato su un mistero che lo spettatore scafato o mediamente intelligente rischia di avere già risolto dopo una ventina di minuti. Non ho amato particolarmente i mostrilli in CGI che popolano le mura della scuola, probabilmente presenti già nel videogame, e onestamente non ricordo sequenze particolarmente degne di nota, ma anche in questo caso il finale è abbastanza commovente, così come tutto quello che si nasconde dietro l'aspetto horror del film, e il messaggio dell'intera pellicola è positivo, quindi è stata comunque una bella visione. Detention, per la cronaca, pur essendo prodotto dalla divisione taiwanese della Warner Bros. è stato bandito in Cina, quindi chissà se verrà mai distribuito dalle nostre parti.




2 commenti:

  1. Altamente probabile che prima o poi li vedremo entrambi trasmessi su "Rai4".

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