The Closet di Kwang-Bin Kim
Classica storia di case infestate ed esorcismi, The Closet ha dalla sua una messa in scena molto raffinata e dei begli effetti speciali e di make-up, con alcuni momenti in cui si sfiora il vero terrore (la scena dei bambini-demoni nella stanza, col protagonista assediato che deve uscire stando attento a non aprire gli occhi è notevole, ma la mia preferita è la sequenza iniziale, a dir poco scioccante). Il personaggio del giovane esorcista/sciamano viene introdotto non solo come potenziale deus ex machina quasi risolutore ma anche come comic relief, il che non è male visto il tema non proprio allegrissimo e molto attuale che sta alla base di The Closet, ovvero i bambini indesiderati e vittime di una violenza che può non essere solo fisica ma anche e soprattutto legata a determinati atteggiamenti "rivelatori" dei genitori; a tal proposito, il finale è molto commovente, anche perché le bambine asiatiche hanno un modo tutto loro di piangere e mostrare sofferenza che spezzerebbe il cuore a un sasso, quindi preparate i fazzoletti.
Detention di John Hsu
Altra ghost story ambientata stavolta a Taiwan, durante gli anni del terrore bianco, e tratta da un videogioco, parla di una scuola da incubo dove due studenti si ritrovano bloccati al confine tra sogno e realtà, vita e morte. Molto interessante dal punto di vista storico e culturale, soprattutto per chi, come me, non aveva idea che a Taiwan la gente venisse condannata a morte a causa (tra le altre cose) di un enorme indice di libri proibiti, dal punto di vista horror il film è abbastanza lento e pieno di momenti morti, imperniato su un mistero che lo spettatore scafato o mediamente intelligente rischia di avere già risolto dopo una ventina di minuti. Non ho amato particolarmente i mostrilli in CGI che popolano le mura della scuola, probabilmente presenti già nel videogame, e onestamente non ricordo sequenze particolarmente degne di nota, ma anche in questo caso il finale è abbastanza commovente, così come tutto quello che si nasconde dietro l'aspetto horror del film, e il messaggio dell'intera pellicola è positivo, quindi è stata comunque una bella visione. Detention, per la cronaca, pur essendo prodotto dalla divisione taiwanese della Warner Bros. è stato bandito in Cina, quindi chissà se verrà mai distribuito dalle nostre parti.
Altra ghost story ambientata stavolta a Taiwan, durante gli anni del terrore bianco, e tratta da un videogioco, parla di una scuola da incubo dove due studenti si ritrovano bloccati al confine tra sogno e realtà, vita e morte. Molto interessante dal punto di vista storico e culturale, soprattutto per chi, come me, non aveva idea che a Taiwan la gente venisse condannata a morte a causa (tra le altre cose) di un enorme indice di libri proibiti, dal punto di vista horror il film è abbastanza lento e pieno di momenti morti, imperniato su un mistero che lo spettatore scafato o mediamente intelligente rischia di avere già risolto dopo una ventina di minuti. Non ho amato particolarmente i mostrilli in CGI che popolano le mura della scuola, probabilmente presenti già nel videogame, e onestamente non ricordo sequenze particolarmente degne di nota, ma anche in questo caso il finale è abbastanza commovente, così come tutto quello che si nasconde dietro l'aspetto horror del film, e il messaggio dell'intera pellicola è positivo, quindi è stata comunque una bella visione. Detention, per la cronaca, pur essendo prodotto dalla divisione taiwanese della Warner Bros. è stato bandito in Cina, quindi chissà se verrà mai distribuito dalle nostre parti.
Altamente probabile che prima o poi li vedremo entrambi trasmessi su "Rai4".
RispondiEliminaProbabile, visto che era uno degli "sponsor" :)
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