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venerdì 21 agosto 2020

In viaggio con Pippo (1995)

Quest'anno In viaggio con Pippo (A Goofy Movie), diretto nel 1995 dal regista Kevin Lima, compie la bellezza di 25 anni e mi è sembrato carino riguardarlo e parlarne un po'.


Trama: Max, figlio di Pippo, si è preso una gran cotta per Roxanne ed è al settimo cielo quando la ragazza decide di uscire con lui... proprio nel momento in cui Pippo sceglie di partire assieme a Max per una vacanza in cui riallacciare il rapporto padre/figlio ed impedire che il ragazzo prenda una brutta strada.



All'età di 12 anni, mentre tutte le ragazzine entravano alle medie e cominciavano a interessarsi a trucco, ragazzi, moda ecc., io mi impallavo con Ecco Pippo!, serie che ancora oggi guarderei in loop senza esitazione, magari profondendomi in sincrono con Pippo nel famosissimo Goofy scream (a parte tutto, mia madre, povera donna, se incontra uno che si chiama Pietro, inghiotte un "Hyuk, Pietro!", quindi pensate quante puntate le ho fatto sorbire). Quando è uscito in Italia In viaggio con Pippo di anni ne avevo 15 ma la mia nerditudine non era mica venuta meno: l'idea di un lungometraggio di una serie amatissima era bastata per mettermi in fibrillazione e l'unico, vero diludendo alla fine della visione era stato constatare tristemente che l'adorato P.J. aveva sì e no 10 minuti di presenza. Diludendo che, peraltro, ho provato anche alla tenera età di 39 anni, senza nulla togliere a In viaggio con Pippo, film che ancora oggi si conferma molto interessante, divertente e tenero. Se in Ecco Pippo! Max era un ragazzino sveglio e simpatico, talvolta imbarazzato dal padre ma comunque "facile" da trattare, nel lungometraggio il povero Pippo si ritrova per le mani un teenager musone, alle prese con i primi problemi di cuore e poco incline a lasciarsi sviare dalle mattane del padre o, peggio, da progetti di vacanze insieme. Fomentato dall'infido Gambadilegno (il cui rapporto col figlio P.J. si basa su un rispetto instillato tramite puro e semplice terrore), Pippo organizza un viaggio con Max che ripercorra le tappe di avventure on the road vissute con genitori e nonni, ma al giovane interessa solamente Roxanne, la quale (da brava fidanzata rompipalle Disneyana) sceglie magnanimamente di sorvolare sull'appuntamento mancato solo quando Max le caccia la palla più grande del mondo: papino è amico della rockstar del momento e lo ha "costretto" ad andare al suo concerto. Una volta arrivato a Los Angeles, ovviamente, Max si impegnerà a salutare Roxanne direttamente dal palco. E che ci vorrà?


A scanso di equivoci, la prima parte di In viaggio con Pippo, così come molto di ciò che viene mostrato nel corso del cartone, è di una tristezza rara. Non perché sia scritto o diretto male, anzi, ma perché mette proprio il magone. Max è di una crudeltà incredibile nei confronti del padre che ha, come unica colpa, quello di essere un fesso ottimista, e la delusione di Pippo quando scopre che Max è in qualche modo riuscito a "sabotare" il viaggio e ha cominciato a divertirsi davvero solo quando ha capito che sarebbe riuscito a dirottarlo verso il concerto, è tangibile e spezza il cuore. In viaggio con Pippo ha come fulcro due relazioni tra padre e figlio per nulla sane; se quella tra Gambadilegno e P.J. viene presa come metro di paragone in negativo, anche quella tra Pippo e Max è comunque disfunzionale, almeno all'inizio, poiché i due non si parlano e non si confrontano, Pippo vede i cambiamenti di Max come la rovina definitiva di quello che un tempo era un bambino tanto carino mentre Max vede Pippo come la fonte di tutte le sue disgrazie e l'incarnazione di un futuro ereditario di sfiga totale. La percezione di Max è quindi completamente stravolta da questo terrore, tanto che non solo il film si apre con un incubo iniziale con Roxanne in versione Fay Wray e lui che a poco a poco si trasforma in un Pippo gigante, ma prosegue con la rappresentazione di un "parco divertimenti" che farebbe invidia a Tobe Hooper, tra opossum morti, squallore e hillbilly come se piovessero. E' solo quando i due cominciano a mediare, venirsi incontro ed accettarsi pian piano (iniziativa che, tra l'altro, parte non da Max ma da Pippo, che decide di dare fiducia al figlio, incappando nell'ennesimo, clamoroso errore di giudizio) che il viaggio da incubo si tinge di colori gioiosi e diventa una vacanza davvero divertente, nonostante Max abbia sempre sulla capoccia la spada di Damocle della più grande bugia mai raccontata.


In viaggio con Pippo non è dunque un cartone sciocco come potreste pensare, perché assieme alle mattane del protagonista riesce a far filare molti momenti adulti, di pura riflessione, persino drammatici, tutti elementi che riescono a mantenerlo sì Disneyano ma anche fresco, oggi dopo 25 anni, alla faccia della sua facciata smaccatamente anni '90, a cominciare dall'animazione molto classica. L'inizio, ambientato nel liceo di Max, è un compendio di tutti i film a tema high school di quel periodo, con tutti gli stereotipi del genere (se non vi verrà voglia di riguardare ANCHE Daria, siete delle orribili persone), e lo stesso vale per le mise modaiole di Max e del suo idolo Powerline. A proposito di Powerline, le hit del personaggio, cantate da Tevin Campbell, cantante R&B allora parecchio in voga, sono molto belle e orecchiabili, anche loro perfette per l'atmosfera anni '90 che permea l'intera pellicola MA purtroppo In viaggio con Pippo è vessato da un paio di canzonacce rivelatorie e sentimentali che a mio avviso poco hanno a che fare con i protagonisti e raggiungono pericolosamente il livello "Olaf". E' il dazio Disney, sapete che bisogna pagarlo. Ciò non toglie che In viaggio con Pippo sia ancora godibilissimo, anzi, più godibile ora che i ragazzini dell'epoca avranno raggiunto la mia età veneranda di quando eravamo ancora giovinetti e scemi come Max. Recuperatelo, se vi va di fare un intelligente tuffo nel passato!


Di Wallace Shawn, che doppia il preside Mazur, ho già parlato QUI.

Kevin Lima è il regista della pellicola, inoltre doppia Lester. Americano, ha diretto film come Tarzan e Come d'incanto. Anche produttore, animatore e sceneggiatore, ha 58 anni.


In viaggio con Pippo è il seguito della serie Ecco Pippo e la saga è proseguita con Estremamente Pippo, mentre Max e Roxanne potete trovarli anche in una puntata di House of Mouse - Il Topoclub, dal titolo Max's Embarassing Date. ENJOY!

14 commenti:

  1. Io ne avevo 10, e ricordo sempre con piacere questo film, se c'è Pippo il divertimento è assicurato dopotutto ;)

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    1. Assolutamente! Adesso dovrei riguardare anche Estremamente Pippo :D

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  2. Pippo è troppo forte. Io impazzico tuttora per Pippo Alle Olimpiadi, di molti anni prima.

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    1. Ma è quello "vai, vai, nel cielo vaii sopra le stelle vai vai!!"?

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    2. Mi pare di si, perché al cinema era uscito come un collage di corti a tema sportivo con protagonista Pippo e se ricordo bene c'era anche quello dell' aliante

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    3. Sì, sì, allora è quello. Da bambina lo passavano spesso in TV, ora ovviamente nemmeno per sbaglio.

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  3. Maronn che ricordi hai portato alla memoria 😍

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  4. Quanti ricordi. Credo di possedere ancora la vhs, ma se non era per te questo film lo avevo rimosso

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    1. Io sono sicura di averlo registrato al primo passaggio televisivo, niente cassetta originale ç_ç

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  5. Me lo ricordo, l'ho visto con mia sorella che allora era piccola, ma non al cinema. Se non sbaglio negli stessi anni c'era pure un cartone animato alla tv dove il vicino di pippo era Gambadilegno, anche lui con moglie e figli. Comunque non preoccuparti perchè io a 13 anni sono andata a vedere al cinema "la bella e la bestia", e ho continuato a farlo con la maggior parte dei film di animazione dell'epoca, ufficialmente perchè ci portavo la sorella ma anche se questa non ci fosse stata, sarei andata lo stesso....;)

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    1. Beh ma io i film Disney vado a vederli ancora adesso, dov'è la vergogna in questo? Sono meravigliosi!
      E certo che ricordi bene: questo è proprio il film tratto dalla serie Ecco Pippo! dove Gamba era vicino di casa di Pippo e aveva per moglie Peg (assente dal film) e per figli PJ, che era il migliore amico di Max, e Carabina (anche lei assente!)

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