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domenica 11 ottobre 2020

Black Box (2020)

Il sei ottobre sono usciti su Amazon Prime i primi due film della serie Welcome to the Blumhouse e ovviamente non potevo esimermi dal guardarli! Il primo è stato Black Box, diretto e co-sceneggiato dal regista Emmanuel Osei-Kuffour.

Trama: dopo un terribile incidente in cui la moglie ha perso la vita, Nolan non ha più ricordi e fatica ad avere una vita normale per lui e per la figlioletta Ava. Disperato, chiede aiuto alla dottoressa Lillian, ma qualcosa continua ad essere terribilmente sbagliato...

Piccolo disclaimer per tutti quelli che si accingeranno a guardare i due originali Blumhouse su Amazon Prime Video: non aspettatevi un horror da non dormire la notte, anzi, non aspettatevi un horror, almeno per quanto riguarda il film in esame. Black Box si pone più sulla falsa riga di un episodio di Black Mirror, e si appoggia a un concetto di tecnologia utile e futuristica ma foriera di incubi se messa nelle mani sbagliate e racconta di un uomo che, dopo un incidente in cui è morta la moglie, si ritrova senza alcun ricordo della sua vita precedente. La sceneggiatura di Black Box si impegna molto a sottolineare il disagio legato a questa mancanza di ricordi, unita all'orrore di vedere la propria mente sempre più labile e slegata dalla realtà, e ci presenta un uomo "normale" costretto a fare fronte, in solitudine, all'inevitabile distacco verso una figlia "estranea" che, poverella, si adopera in ogni modo per aiutare papà, finendo vittima di un dolore enorme quando quest'ultimo dimentica cose fondamentali per una bimba matura ma ancora piccolina. Quel che è peggio è che il protagonista è piagato da orribili visioni di una creatura senza volto e disarticolata che ogni volta tenta di inserirsi nei suoi ricordi impedendogli di afferrare quelli fondamentali, soprattutto quando subentrano le terapie della dottoressa Lillian, che mescolano l'ipnosi alla realtà virtuale, terapie che, invece di rendere Nolan integro e consapevole, lo spingono ancor più alla confusione e al terrore di perdere ciò che resta della sua esistenza. E più non dimandate, perché se è vero che un paio di colpi di scena sono intuibilissimi per uno spettatore mediamente scafato, è comunque vero che il gusto della sorpresa rende Black Box più interessante. 


Per quanto riguarda la realizzazione, l'unico aggettivo con cui posso definire la regia è "pulita". Emmanuel Osei-Kuffour, al suo primo lungometraggio, non si perde in troppi fronzoli e realizza un film fatto di immagini chiare e luminose, con alcune inevitabili concessioni a qualcosa di più onirico, com'è ovvio per una pellicola che prevede una parziale esplorazione della mente umana, ma senza esagerare: il passaggio tra ricordi e realtà, per esempio, è sempre chiaro e netto e se non fosse per volti cancellati e creature che ricordano l'uomo storto di The Conjuring non ci sarebbe molta differenza tra ricordi e presente. E' palese inoltre l'omaggio a uno dei film di punta della casa di produzione, Get Out, a cui si rimanda non solo grazie al cast all-black ma anche per alcune sequenze di ipnosi che ricordano tantissimo il capolavoro di Jordan Peele e che, neanche a dirlo, mi hanno fatto venire voglia di riguardarlo. Nulla da dire sul cast, composto quasi tutto da facce per me nuove che non mi hanno particolarmente entusiasmata se devo essere sincera, salvo per il meraviglioso zappino della piccola Amanda Christine, che avrebbe fatto faville nel cast di Otto sotto un tetto o Tutto in famiglia con quel suo modo di fare tra il petulante e il tenerissimo, che verso il finale è in grado di spezzare il cuore a un sasso. A dirla tutta, come potenziale vetrina della Blumhouse Black Box non è un film fenomenale o indimenticabile, ma si lascia guardare. Sono curiosa di vedere come saranno i prossimi! 

Emmanuel Osei-Kuffour è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, è al suo primo lungometraggio. E' anche produttore e attore.

Mamoudou Athie interpreta Nolan. Mauritano, ha partecipato a film come The Circle e Underwater. Anche produttore, ha 32 anni e un film in uscita. 

Phylicia Rashad interpreta Lillian. Famosa per il ruolo di Claire nella sit-com I Robinson, ha partecipato a film come Buon compleanno Topolino!, Creed - Nato per combattere, Creed 2 ad altre serie quali Santa Barbara, Love Boat, Blossom e Cosby; come doppiatrice ha lavorato in Tartarughe ninja alla riscossa e The Cleveland Show. Anche produttrice, ha 72 anni e due film in uscita tra cui Soul



6 commenti:

  1. Devo vederlo, insieme alla Bugia!
    Per ora sono alle prese con Bly Manor, anche se sembra deludere un po'...

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    1. Dammi retta, The Lie evitalo se non vuoi passare un'ora e mezza a bestemmiare ogni divinità.
      Bly Manor l'ho cominciato oggi, conto di finirlo per fine anno, come tutte le serie ç_ç

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  2. Se ricorda Black Mirror una possibilità gliela darò, le prime stagioni quelle a marchio BBC di B.M mi piacevano molto.

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    1. Conta che io di Black Mirror ho visto proprio poco causa la mia solita mancanza di tempo per stare dietro alle serie, ma l'atmosfera mi è parsa simile.

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  3. L'ho visto l'altro giorno e devo dire che non era proprio male.L'idea era carina,solo avrei preferito un finale diverso.

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    1. A me il finale è piaciuto molto invece. Quello che ho detestato è stato il finale di The Lie, da mettersi ad urlare di frustrazione.

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