Pagine

venerdì 9 ottobre 2020

Paradise Hills (2019)

Per motivi pandemici non sono riuscita a rendere onore al borzo australiano ma ho comunque recuperato un film uscito nelle sale la settimana scorsa, ovvero Paradise Hills, diretto nel 2019 dalla regista Alice Waddington.

Trama: Uma è una ragazza di buona famiglia che un giorno si sveglia in un lussuosissimo centro ubicato su un isola deserta, dove le ospiti vengono sottoposte a un trattamento per renderle "perfette"...

Paradise Hills è un esempio di distopia e pseudofantascienza accessibile ai teen, che frulla e rimastica concetti già presenti nel vecchio La fabbrica delle mogli (o La donna perfetta, se preferite) filtrandoli attraverso un gusto estetico molto glamour e accattivante, pesantemente debitore di atmosfere da Alice nel Paese delle Meraviglie. L'Alice in questione si chiama Uma e finisce nel giardino della Duchessa spinta da una madre che la vuole sposa perfetta di un giovane riccastro; all'interno di un isola deserta adibita a lussuoso resort, ragazze "imperfette" e vestite di bianco passano il tempo a fare ginnastica, a seguire diete, a intrecciare fiori e ad aprire l'animo e il cuore alla comprensiva Duchessa, pronta a rimandarle a casa alla fine di una cura che mira a renderle adatte a una società fatta di pochissimi ricchi privilegiati e molti poveri disagiati. In un'isola zeppa di potenziali Stepford wives, Uma fa amicizia con tre ragazze in particolare e insieme a loro scopre che il già strano ed inquietante Paradise Hills nasconde segreti oscuri e terribili, che trasformano le atmosfere vagamente ambigue della prima parte del film in qualcosa di leggermente più horror, cosa che avrei preferito avvenisse prima e in maniera più incisiva; l'enorme difetto di Paradise Hills, infatti, è una trama interessante ma trattata in maniera superficiale e delicatina, con un sacco di spunti infilati qui e là (la società divisa tra "uppers" e "lowers", la natura della Duchessa, il significato del luogo ricercato da Amarna) lasciati cadere in favore di una maggiore predilezione per il drama d'amicizia e d'ammore, fatto di pseudopsicologia d'accatto ed emozioni posticce. 


Ciò che di Paradise Hills salta, invece, letteralmente all'occhio, è il gusto per la composizione dell'immagine, per i colori, per la scenografia (naturale e non), per i costumi, per capigliature e make-up, in un trionfo di ricchezza visiva che denota l'enorme sforzo estetico di accattivarsi un'audience giovane e, se si pensa che Alice Waddington è al suo primo lungometraggio, c'è soltanto da levarsi il cappello (e al limite lamentarsi dell'assenza di una colonna sonora adeguata, ché quelle due canzonette gnegne cantate dalle protagoniste non si possono sentire). Qualcuno potrebbe dire che Paradise Hills è un film più di apparenza che di sostanza, e non sarò io a sostenere il contrario, però ho trovato piacevole staccare per un'ora e mezza il cervello e godermi la bellezza delle immagini che la regista riesce a portare sullo schermo come se avesse per le mani una favola nera popolata da bamboline da vestire e pettinare. Se poi le bamboline in questione sono attrici per le quali provo una spiccata simpatia, come la sempre frizzante Emma Roberts, Awkwafina e una Milla Jovovich in veste di maitresse elegantissima e abbastanza matta, capirete che probabilmente sono stata anche più indulgente di quanto avrei dovuto con un film al quale non riesco a voler male nonostante i condivisibili difetti. Dovesse passare dalle vostre parti, o finire un giorno su qualche servizio streaming, riscoprite il bimbominkia che è in voi e dategli un'occhiata.

Di Emma Roberts (Uma), Awkwafina (Yu), Eiza González (Amarna) e Milla Jovovich (La Duchessa) ho già parlato ai rispettivi link.

Alice Waddington è la regista della pellicola. Spagnola, è al suo primo lungometraggio. Anche sceneggiatrice, produttrice e attrice, ha 30 anni.




8 commenti:

  1. Risposte
    1. Una visione secondo me la merita, anche solo per la messinscena!

      Elimina
  2. Visto ieri,visivamente è davvero bellissimo,scenografie e costumi curatissimi e splendidi.La trama non è niente di nuovo ma per rifarsi gli occhi va guardato anche secondo me.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La messinscena è di un'eleganza senza pari, alcuni scorci sarebbero da prendere e trasformare in illustrazioni. Sa di già visto, sì, ma è un bel vedere.

      Elimina
  3. Per renderle perfette? Milla ed Emma (ma pure Eiza) non lo sono già? :D
    Comunque il film è interessante ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Milla infatti è perfetta anche nel film, d'altronde lei è il Quinto Elemento :P
      Scherzi a parte, le giovani fanciulle sono perfette sì ma non caratterialmente u.u

      Elimina
  4. In tema bimbominkia devo ancora trovare il tempo e il coraggio di recuperare La Babysitter - Killer Queen che quantomeno sembra essere molto più divertente di questo. Però è vero, già dai fotogrammi che hai postato si vede una certa attenzione alla parte estetica del film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Baby Sitter - Killer Queen a me è piaciuto molto, ma sono più per queste cretinate cazzone, lo sai.
      Questo è più serioso e meno divertente ma come messa in scena non c'è paragone: MCG è rozzo e sguaiato, la Waddington raffinatissima.

      Elimina