Pagine

martedì 11 maggio 2021

Synchronic (2019)

Sono tornati Aaron Moorehead e Justin Benson e questa volta ci hanno regalato Synchronic, da loro diretto e sceneggiato nel 2019.


Trama: Steve e Dennis sono due paramedici che, all'improvviso, cominciano a trovarsi davanti casi di persone uccise o ferite da oggetti provenienti apparentemente dal passato dopo aver assunto una droga sintetica chiamate Synchronic...


Moore
e Benson non sono mai banali, per fortuna, nemmeno quando la trama potrebbe rischiare di portarli sulla cattiva strada. In quanti si sono infatti impelagati nei viaggi nel tempo, uscendone con le ossa rotte? Certo, i due registi e sceneggiatori col tempo e i loop temporali ci hanno sempre giocato, ma erano cose interessanti, dal budget ridotto, senza attori di richiamo: qui si vede che il budget è aumentato, inoltre la presenza di Jamie Dornan e, soprattutto, di un "vendicatore" come Anthony Mackie rischia di portare un film come Synchronic all'attenzione di un vasto pubblico, con tutto quello che ne consegue, che solitamente non è mai buono. In questo caso però, Moore e Benson non si sono snaturati e sono riusciti a proseguire con la loro poetica di orrore o, in questo caso, di fantascienza, fatta di ritmi lenti, un profondo studio dei personaggi e un racconto non lineare. Questi ultimi due aspetti, in particolare, saltano all'occhio guardando Synchronic, all'interno del quale uno degli elementi più importanti è il rapporto tra Steve e Dennis e il modo in cui si sviluppa la storia tenendo a mente non tanto ciò che accade loro all'interno del film, quanto un trascorso di cui lo spettatore viene reso partecipe attraverso dialoghi, gesti, atteggiamenti di profonda complicità "adulta". Steve è lo "scapestrato" dei due, quello che vive alla giornata passando da un letto all'altro, possibilmente ubriaco e vittima di "droghe ricreative"; Dennis è invece sposato, ha dei figli, e non sa se la sua vita coniugale è ciò che voleva davvero o se non avrebbe fatto meglio, pur amando le figlie, a rimanere come Steve. La profonda differenza tra questi due personaggi e il modo in cui essa rende più forte un legame che dura nel tempo, è fulcro della trama tanto quanto la droga sintetica Synchronic e spinge Dennis, e soprattutto Steve, ad affrontare in quella determinata maniera la diffusione di incidenti temporali e la scomparsa della figlia adolescente di Dennis, creando così una fantascienza "di sentimenti", profondamente coinvolgente (chi non piange sul finale o è un mostro o mente).


Tornando su un tipo di racconto non lineare, poi, è interessante come passato e presente si incrocino, tra epoche distanti che invadono la nostra linea temporale e ricordi che un ingegnoso lavoro di montaggio collega senza soluzione di continuità al flusso narrativo, risultando forse ostico agli spettatori con un occhio sullo schermo e uno sul cellulare. A proposito di cellulari e diavolerie moderne, Synchronic è uno dei pochi film a tema "paradossi temporali" a sottolineare a chiare lettere come il passato faccia schifo, sia un posto di pericolo, di ignoranza, di morte, soprattutto per chi, come Steve, è di colore e si ritrova costretto a nascondersi onde evitare di venire linciato o ucciso; in questo, è molto più realistico di tante pellicole che hanno già trattato l'argomento, anche se magari meno cervellotico nella misura in cui (per fortuna) non si parla di paradossi temporali o astruse regole da tenere a mente per ritrovarsi poi a smontare la trama pezzo per pezzo. Anche perché, a mio avviso, le distorsioni temporali di Synchronic sono importanti fino a un certo punto e ciò che conta è godersi un film che cattura l'interesse dello spettatore anche e soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi principali e che, finalmente, mette in luce le capacità attoriali di chi nei film Marvel sta un po' a fare da tappezzeria. A proposito di film Marvel, Moore e Benson dirigeranno la serie Moon Knight, in arrivo chissà quando su Disney +; onestamente, non conosco il personaggio quindi non saprei dire quale approccio potranno adottare i due, spero solo che non verranno snaturati e depersonalizzati come la maggior parte degli autori che finiscono per essere fagocitati dalla malefica casa del topo. Nell'attesa, potete comunque farvi una cultura dei loro film!


Dei registi Aaron Moorehead e Justin Benson, che è anche sceneggiatore, ho già parlato ai rispettivi link. QUI e QUI trovate invece Anthony Mackie (Steve) e Jamie Dornan (Dennis).


Se Synchronic vi fosse piaciuto recuperate Resolution e The Endless: l'ultimo lo trovate su Chili e altre piattaforme streaming mentre Resolution pare non sia mai arrivato in Italia e, nonostante The Endless sia fruibilissimo anche da solo, andrebbero visti in sequenza.  ENJOY! 

Nessun commento:

Posta un commento