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mercoledì 7 luglio 2021

A Quiet Place II (2020)

Dopo aver consultato il sito di Autostrade e Google Maps, approfittando di una splendida mostra di Milo Manara al Porto di Genova, che vi consiglio di non perdere, sabato sono riuscita anch'io a vedere al cinema A Quiet Place II, diretto e co-sceneggiato nel 2020 dal regista John Krasinski.


Trama: il giorno dopo gli eventi del primo film, Evelyn e i suoi figli devono cercare di sopravvivere ai mostri che hanno decimato l'umanità, ovviamente sempre senza fare rumore...


A fronte delle molte recensioni negative intraviste sul web, ho cominciato la visione di A Quiet Place II con le peggiori aspettative, anche perché uno dei giudizi meno lusinghieri che ho letto è stato "Sembra una puntata di The Walking Dead". Lo scrivente, evidentemente, si è dimenticato di aggiungere "quando ancora i personaggi funzionavano e le trame non erano un inno all'imbecillità", perché se le puntate dello show di cui un tempo non mi perdevo un episodio fossero rimaste al livello di A Quiet Place II, di sicuro non lo avrei mai abbandonato. Il film comincia esattamente dov'era finito il primo capitolo, con una triste situazione che non vi spoilero se ancora non lo avete visto. Come allora, la famiglia Abbott deve cercare di sopravvivere in un mondo diventato silenzioso causa orride creature aliene che attaccano e distruggono qualunque cosa emetta poco più di un sussurro ma qualcosa, nel frattempo, è cambiato (anzi, due cose); il nucleo familiare è diventato molto più debole e vulnerabile, e questo è l'aspetto negativo della vicenda, ma la giovane Regan, sordomuta dalla nascita, ha scoperto che il suo apparecchio acustico può essere un'arma assai potente per sconfiggere un nemico che sembrava inarrestabile. Da qui partono le nuove disavventure degli Abbott, interrotte giusto da un piccolissimo flashback atto a mostrare com'era il mondo poco prima di cambiare per sempre, disavventure che a me fanno vivere ogni volta un'ora e mezza di ansia mortale per un semplice, banalissimo motivo: degli Abbott, signori miei, mi importa. Non abbiamo a che fare con i pupazzi che popolano The Walking Dead, ma esseri umani tratteggiati con maestria (anche con pochissimi tocchi quasi impercettibili, per esempio ho adorato come vengono introdotti i problemi di ansia di Marcus, che lì per lì potrebbe risultare semplicemente un ragazzino scemo utile per fare progredire le trame, un po' come la figlia di Bautista in Army of the Dead, invece ha un carattere ben definito), tremendamente imperfetti, talmente legati tra loro che persino gli stundai piagati da mille perdite sono costretti a cedere davanti alla speranza disperata e all'amore reciproco che li muove. Il pensiero che uno di loro possa morire mi strazia e ogni pericolo che minaccia di eliminarli mi ammazza di ansia. 


Ciò detto, non è del tutto vero che A Quiet Place II non cambia rispetto al primo capitolo. Innanzitutto, muta la struttura, che a un certo punto porta la trama a diramarsi in tre tronconi ben definiti ed ottimamente legati da un montaggio tra i migliori visti quest'anno, chiaro e dinamico come pochi. Seconda cosa, nonostante il punto focale dell'azione siano sempre gli Abbott, questa volta Krasinski e soci aumentano un po' la portata del coinvolgimento degli eventi che li riguardano, arrivando a toccare altre realtà che nel film precedente avevamo solo intravisto (chi ricorda l'uomo nel bosco, disperato ed urlante?) e permettendoci di scoprire non solo come hanno reagito gli altri sopravvissuti all'arrivo inaspettato delle mostruose creature ma anche qualcosina in più rispetto alla provenienza e alla natura delle stesse. Per il resto, cambia anche l'atmosfera, perché se il primo film giocava "di sottrazione", presentando personaggi che per la maggior parte del tempo si ponevano in difesa, qui si pensa anche parecchio all'attacco, si cercano soluzioni, ci si muove cercando di riportare una sorta di ordine nel caos, e la pellicola risulta di sicuro più dinamica. La cosa importante, comunque, è che la maggiore concessione all'azione non corrisponde  a una diminuzione della qualità tecnica (il sonoro continua a rimanere qualcosa di eccezionale e raffinatissimo, soprattutto quando arriva quello spettacolare, sconvolgente flashback a infilarsi a mo' di lama nelle orecchie disattente degli spettatori) o recitativa (Millicent Simmonds è sempre più brava, oltre che bellissima, mentre davanti all'incidente di Marcus ho cominciato direttamente a piangere e ad ogni urlo di Noah Jupe cercavo di non mettermi a singhiozzare, tanto ero nervosa e agitata), il che rende A Quiet Place II un sequel degno di tenere compagnia al suo splendido fratello maggiore. Vedere per credere!


Del regista e co-sceneggiatore John Krasinski, che interpreta anche Lee Abbott, ho già parlato QUI. Emily Blunt (Evelyn Abbott), Noah Jupe (Marcus Abbott), Cillian Murphy (Emmett) e Djimon Hounsou (uomo sull'isola) li trovate invece ai rispettivi link.  

Millicent Simmonds interpreta Regan Abbott. Americana, davvero sordomuta, ha partecipato a film come La stanza delle meraviglie e A Quiet Place - Un posto tranquillo. Ha 18 anni. 


Se A Quiet Place II vi fosse piaciuto recuperate, ovviamente,  A Quiet Place - Un posto tranquillo. ENJOY!

9 commenti:

  1. Nemmeno una parolina su Cillian, che emana fascino anche travestito da bifolco (chiede la fangirl che è in me)?
    Temevo questo capitolo 2, ma dal primo minuto della prima scena sono rimasta incollata allo schermo: non sarà originalissimo in alcuni punti, ma quanto è ben fatto, quanto avevo bisogno di un film così in sala!

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    1. Ehm, a me Cillian non ha mai detto nulla, onestamente XD
      Ciò detto, il film è davvero una meraviglia e visto al cinema, con un bel sonoro e una sala buia, merita ancora di più!

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  2. Giuro, non ho idea. Nemmeno nei miei incubi più perversi ci sarei riuscita a fare il paragone XD

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  3. Il primo film mi ha fatto schifo al cazzo, tanto che ne ho tratto una non-recensione delirante e misogina.
    Però l'idea di base non era male, tanto che ho pensato che potesse essere sfruttata meglio. E poi adoro il post-apocalittico.
    Non posso concordare su TWD perché per me, fino all'abbandono di Rick Grimes/Andrew Lincoln, resta un capolavoro della TV.
    Uno dei maggiori difetti del primo film era che non venisse approfondito il "potere" della ragazzina (non sapevo fosse veramente sordomuta), se nel sequel si hanno dei dettagli, allora è un bene!
    Mi hai convinto, ora ho ancora più voglia di vederlo, confidando in qualcosa di decente, confronto a quella schifezza del primo.

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    1. Purtroppo se ti ha fatto schifo il primo film, probabilmente non ti piacerà nemmeno il secondo anche se è indubbiamente più "action". La ragazzina, di fatto, non ha un potere, ma ha capito che il suo apparecchio può generare onde sonore devastanti per i mostrilli.

      TWD io l'avevo abbandonata ai tempi della morte di Glenn, davvero non avevo più la pazienza e il tempo di sopportare tutte le cretinate dei cosiddetti scemeggiatori, che hanno allungato il brodo di un'opera cartacea altrimenti coesa e molto interessante.

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  4. Ottimo, ho pure fatto casino coi commenti.. Dicevo.
    Visto ieri sera (con giusto quei 3 anni di ritardo). Non mi è dispiaciuto, come del resto non mi era dispiaciuto il primo... Però giunti al secondo capito non mi dispiacerebbe che cominciasse a venir fuori qualcosa si più a livello di informazioni. Tipo questi mostriciattoli chi sono? Che cosa vogliono? Se vogliono conquistare la terra ma gli fa schifo il rumore, non potevano starsene nello spazio dove notoriamente "nessuno può sentirti urlare"? E non mi si venga a dire che "Nooo ma usano il rumore per cacciare" perchè è PALESISSIMO che ti odiano perchè ascolti la musica TRAP, nessuno è mai stato mangiato i mostriciattoli prendono le loro vittime a sberle e basta. Perchè se non sai nuotare e non hai mezzi di trasporto invadi un pianeta la cui superficie è ricoperta al 71% da acqua? Ok, anche per noi non è il massimo ma noi ci siamo nati, tu che scusa hai? Visto che i mostri sono chiaramente una manciata in tutto il globo e non sono tutto sommato così irresistibili perchè non vengono semplicemente piallati male dall'esercito americano che normalmente se alzi un sopracciglio dopo mezz'ora massimo è lì ad esportarti un po' di democrazia?
    Ma soprattutto: c'era davvero bisogno di a Quiet Place? non ci bastava Bird Box che è ESATTAMENTE LA STESSA COSA ma con Sandra Botox e con un altro senso coinvolto?

    In verità già che il film mi abbia fatto venire domande è sintomo del fatto che alla fine mi sia piaciuto, se no sarei semplicemente crollato nella mia totale apatia ed indifferenza.

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    1. Tutte domande legittime ma pare sia in produzione il prequel quindi forse chissà, a qualcuna verrà data risposta? Secondo me no, visto che un horror "di sentimenti", più interessato all'umanità e alla famiglia che alle bestiacce, ma magari chissà.
      Bird Box comunque è tratto da un romanzo, se non ricordo male, e la cecità alla fine veniva vista come un vantaggio; questa dovrebbe essere una sceneggiatura originale (al limite, il vero doppione, tra l'altro anche imbarazzante, è The Silence, sempre su Netflix) e qui la gente parlerebbe eccome, se potesse.

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    2. Sicuramente come dici essendo incentrato su quella famiglia in particolare prevale la parte sentimentale - sensoriale - psicologica, ed è giusto che lo spettatore ne sappia quanto i protagonisti (cioè poco o nulla). Tuttavia per come hanno sviluppato la trama in questo secondo capitolo hanno aperto a mio avviso un bel po' di falle. Vediamo se saranno bravi a tapparle nel prequel di cui parli e di cui ovviamente non sapevo nulla (se è in produzione adesso probabilmente lo vedrò nel 2030 XD). Vedremo se troverò la forza di vedere la versione Asylum di "A Quite Place" XD

      Ciao!

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    3. Oddio, non sapevo ne avessero fatto una versione Asylum. Ovviamente, se ne parlerai su "Pellicole", correrò a leggere!!

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