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mercoledì 5 gennaio 2022

A Natale puoi: The Advent Calendar (2021) e Silent Night (2021)

Siccome le feste finiscono domani con l'Epifania che, come da proverbio, se le porta tutte via, per rimanere ancora un po' nel mood ecco un altro post "aggregativo". Anche in questo caso, unirò i due film non perché non mi siano piaciuti (Silent Night, in particolare, sarebbe entrato dritto tra i primi cinque in classifica, se solo lo avessi guardato prima) ma perché intanto sarebbe contrario alla mia pignoleria parlarne fuori dal periodo festivo, e poi perché sarebbe criminale, anzi, criminalissimo, dire troppo su Silent Night, nonostante meriti un post lunghissimo tutto per lui. Se qualcuno ancora legge quel che scrivo, ha già visto il film e ne vuole parlare, metta un bel disclaimer di spoiler nei commenti, mentre chi non lo ha ancora visto se lo procuri immantinente sulla fiducia ma poi non mi odi se si ritroverà assai più depresso di prima.


The Advent Calendar - Patrick Ridremont

Nulla mi aspettavo da The Advent Calendar, produzione francese acquisita da Shudder, invece ne sono rimasta abbastanza soddisfatta. Innanzitutto, The Advent Calendar non è così banale come potrebbe sembrare, e lo sceneggiatore è riuscito a sfruttare molto bene il valore della "sorpresa" data dall'avere un calendario dell'avvento che, ogni giorno, offre al suo padrone un cioccolatino dai diversi effetti; superata la perplessità dell'assunto iniziale (il calendario ha l'aspetto vetusto, i cioccolatini avranno l'età del presepe ma Eva li mangia lo stesso), farsi trasportare dal viaggio nell'incubo e nella speranza di un'ex ballerina diventata paraplegica a causa di un incidente diventa molto facile e, come ho scritto sopra, per nulla scontato. The Advent Calendar è infatti assai subdolo nel suo elargire male ed orrore, per buona parte del film concede allo spettatore quel minimo di speranza che contrasta con l'orrido spirito che possiede il calendario, il porcino Ich, e sia la caduta all'inferno di Eva che la risoluzione finale si distaccano da quelle conclusioni tranchant tutte bianche o tutte nere, lasciando spazio all'ambiguità che permea l'intera pellicola e fa perno sulla condizione di Eva, ragazza bella, intelligente e forte, costretta dalla sfortuna in una condizione che la rende svantaggiata, debole ed evitabile agli occhi degli altri. Per quanto riguarda la realizzazione, i punti deboli di The Advent Calendar risiedono nelle (fortunatamente) rare apparizioni per intero di Ich, tanto inquietante in versione "decorazione" e nei flash onirici che  lo mostrano solo in parte, quanto inguardabile nel momento in cui si palesa davanti ai poveri malcapitati, soprattutto quando viene circondato da un terrificante filtro violaceo che invade l'intera inquadratura ferendo l'occhio dello sfortunato spettatore. Il calendario dell'avvento del titolo, invece, è un altro paio di maniche. Splendido, in legno massiccio, finemente decorato, dotato di una chiavettina di metallo per aprire i vari sportellini, con tanto di sagoma di Ich che ciccia fuori a mezzanotte precisa, è la riproduzione perfetta di un calendario dell'avvento tedesco che si potrebbe trovare in qualche mercatino dell'antiquariato durante il periodo Natalizio e mentirei se dicessi che non ne vorrei uno in casa subito, iattura o meno. A ciò si aggiunge anche la bravura dell'attrice protagonista e anche la particolarità di alcuni comprimari, soprattutto quelli "cattivi" tra i quali segnalo, ovviamente, il sosia di Cetto la Qualunque nei panni del laido capo di Eva. Di sicuro The Advent Calendar non sarà L'horror di Natale per eccellenza, ma uno sguardo glielo darei!


Silent Night - Camille Griffin

Lascio per ultimo il piatto forte. Non me ne voglia Shudder ma, anche stavolta, Inghilterra batte la combo Francia/Belgio sia a livello di sceneggiatura, che di realizzazione che di attori, tutti almeno due spanne sopra rispetto al pur gradevole The Advent Calendar. Silent Night comincia come una perfetta dark comedy a tema natalizio. A casa della rediviva Keira Knightley, che non vedevo in un film già da un po', e della sua famiglia si riuniscono, per la vigilia di Natale, amici di una vita ed ex compagni di scuola, ognuno con le rispettive compagne o compagni o figli. Nonostante il clima festivo, almeno metà dei partecipanti hanno voglia di riunirsi come di impiccarsi, anche perché buona parte dei convenuti rientra di diritto nella categoria "snob inglesi spocchiosi e falsi come Giuda", oppure hanno dei figli mostri, ma tant'è; nonostante le scarse capacità in cucina della Knightley e un paio di disavventure, la cena comincia... e il film va in una direzione tutta inaspettata. Se all'inizio si ride tantissimo, grazie ad attori bravissimi e perfettamente a loro agio ad incarnare le varie tipologie di persone insopportabili che potreste dover subire durante le feste, e a dei dialoghi zeppi di wit e volgarità assortite, mano a mano che il film prosegue ci si trova di fronte all'orrore vero, filtrato dagli occhi di un bambino che, a differenza degli altri, non accetta le spiegazioni degli adulti e smaschera, grazie ai suoi ragionamenti innocenti ma acuti, un mondo di diseguaglianze, menefreghismo, egoismo, conformità ed ipocrisia tali da fare accapponare la pelle, ahimé non troppo distante da quello in cui potremmo, un giorno, vivere noi. Il musetto dolcissimo di Roman Griffin Davis, l'attore più bravo del mucchio in un cast già di alto livello, che già era riuscito a spezzarmi il cuore in JoJo Rabbit, qui me lo ha proprio ridotto a briciole invisibili e non nascondo di avere avuto un momento di panico quando ho cominciato a singhiozzare tanto da non poter respirare. Anche perché, io ve lo dico, il pianto prodotto dalla visione di Silent Night non è per nulla catartico e non lo sono neppure i mille, terribili momenti di pura pochezza umana e ridicola ipocrisia che la spietatissima Camille Griffin infila a tradimento nei momenti più tragici della pellicola, uno humour nero che concorre a rendere il tutto ancora più triste e devastante e a lasciarvi sconfitti e depressi a fine visione. Confermo che Silent Night è uno dei film più belli dell'anno passato e folli i distributori che non dovessero portarlo in Italia, ma confermo anche che la visione è a vostro rischio e pericolo, così come l'idea di cercare informazioni in giro o guardare trailer. Vi bastino le poche righe che ho scritto.  



6 commenti:

  1. Avevi ragione! Bellissimo e straziante "Silent Night", una vera sorpresa! Grazie del consiglio... lo recensirò quando uscirà in sala (speriamo presto) nel frattempo meglio non anticipare niente: questo è un film di cui meno si sa meglio è :)

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    1. Vista la condizione dei rimandi dei vari film, credo proprio che Silent Night non uscirà mai in sala. Più facile su qualche servizio streaming, o in home video, magari per Midnight Factory.

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  2. Non vedo l'ora di riuscire a vedere Silent Night dopo averne letto qui :)

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  3. Alla fine l'ho visto e niente... sono stata troppo male. Penso che sia uno dei film più belli che abbia visto negli ultimi mesi.

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    1. Mi dispiace che anche tu, come me, abbia abbracciato la depressione post-visione ma sono contenta che ti sia piaciuto!

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