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martedì 10 maggio 2022

La abuela (2021)

In questi giorni mi è capitato di scorrere sulla home page di Facebook parecchie recensioni su La abuela, diretto nel 2021 dal regista Paco Plaza e, incuriosita, ho deciso di guardarlo.


Trama: Susana, fotomodella che vive a Parigi, torna a Madrid dopo che la nonna ha avuto un ictus. Costretta a prendersi cura dell'anziana donna, Susana scopre parecchie cose inquietanti a lei legate...


La abuela
è la continuazione della storia d'amore tra Paco Plaza e le vecchie inquietanti, che il regista si porta dietro fin dai tempi di Rec e che qui trova il suo compimento definitivo. E' anche un altro esponente dei sempre più abbondanti horror che trattano il tema terribile dell'invecchiamento, della demenza senile, della paura di finire soli e dimenticati da tutti in qualche casa di cura e, in tal senso, l'inquietudine che veicola è molto più efficace ed interessante della trama in sé, che lo spettatore mediamente scafato potrà scrivere su un taccuino dall'inizio alla fine senza sbagliare un twist. La protagonista, Susana, fa la modella, quindi vive letteralmente della sua giovinezza e della sua bellezza, costretta a sgomitare in un mondo che non perdona distrazioni, perché c'è sempre qualcuno più bello e più giovane pronto a rubarti la scena sotto i riflettori, o su Instagram; ironicamente, la sua carriera viene frenata proprio dall'ictus che costringe la nonna (la quale ha cresciuto Susana dopo la morte dei genitori) a soccombere a una vecchiaia orribile, fatta di totale dipendenza dagli altri e di una progressiva trasformazione in un guscio vuoto, nell'ombra della donna raffinata e capace di un tempo. Susana si ritrova così costretta a badare a un'"aliena", a una creatura che fatica a riconoscere e verso la quale prova anche un disgusto alimentato dal terrore di dover diventare così un giorno, sensazioni ulteriormente aggravate da qualcosa di effettivamente strano ed inquietante che comincia a nascondersi nelle ombre di un appartamento e di un passato che un tempo erano sembrati accoglienti e sicuri.


Paco Plaza è molto bravo a mantenere, per tutta la durata del film, un'atmosfera straniante e allucinata. Dai piccoli dettagli di arredamento, come quadri, orologi o uccelliere, che stonano leggermente all'interno di un appartamento elegante, passa a movimenti di macchina ed inquadrature che trasformano lo stesso appartamento in un labirinto cupo e dai confini sfumati, in cui perdersi nonostante le dimensioni contenute e dove l'unica stanza apparentemente sicura è quella della Susana bambina. All'interno di questa dimensione casalinga diventata all'improvviso un universo altro, impera come un totem o una divinità maligna una nonna che viene descritta come affettuosa e gentile solo attraverso le parole della protagonista, delle quali dobbiamo fidarci nonostante Pilar (interpretata dalla bravissima Vera Valdez, ex modella brasiliana e persino musa di Chanel), per tutto il film, non rivolga alla nipote che sguardi freddi e duri, risate inquietanti o peggio; sono rari i momenti in cui, da spettatori, proviamo empatia nei confronti di Pilar, surclassati da quelli in cui, ad avere una nonna così, ci sarebbe da scappare a gambe levate senza neppure sentirsi in colpa. Fortunatamente, ci pensa la brava Almudena Amor a portare su schermo quel minimo di tormento "filiale" in grado di rendere verosimile la volontà di non abbandonare nonnina neppure davanti alle peggiori nefandezze, e a tenere sul filo del rasoio le ansie dello spettatore. Detto ciò, sono costretta comunque ad ammettere che il rischio di La abuela è quello di risultare un po' noioso dal punto di vista thriller/horror, a fronte dell'intreccio visto già mille volte, ma se vi piacciono questi horror d'atmosfera dove conta più l'inquietudine della sorpresa, risulterà sicuramente una visione gradevole. 


Del regista Paco Plaza ho già parlato QUI.

Se La abuela vi fosse piaciuto recuperate The Skeleton Key, Relic e The Manor. ENJOY!

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