Pagine

martedì 26 luglio 2022

Watcher (2022)

Attirata dalla locandina vista su Letterboxd, ho deciso di recuperare Watcher, diretto e co-sceneggiato dalla regista Chloe Okuno.


Trama: appena trasferitasi in Romania col marito, l'ex attrice Julia vede qualcuno che la spia dalla finestra dell'appartamento di fronte, proprio mentre il quartiere è scosso dagli omicidi di alcune giovani donne...


Watcher
è un film di un'eleganza spaventosa. Sto scrivendo questo post dopo parecchi giorni dalla fine della visione, ed è la bellezza della messa in scena la cosa che più mi è rimasta impressa, forse ancor più dell'aspetto thriller di quello che può tranquillamente venire definito uno slow burn con tutti i crismi, dove "non succede nulla" fino a pochi minuti dalla fine. Eppure, come tutti gli slow burn ben fatti, Watcher entra sottopelle, con una storia la cui atmosfera paranoica mira a grandi nomi come Hitchcock e Polanski, aggiornata tuttavia a situazioni anche troppo attuali, nelle quali molte spettatrici rischiano di riconoscersi, in questi tempi in cui è difficile sentirsi sicure anche in pieno giorno, in mezzo alla gente. Julia, la protagonista, si ritrova ad essere straniera in terra straniera nel momento in cui il marito la porta con sé in Romania per lavoro; lui ha origini romene, quindi conosce la lingua e deve impegnarsi ogni giorno per mostrarsi degno della promozione ricevuta, lei parla solo inglese e si è presa una pausa dalla recitazione per motivi che non vengono chiariti ma che, probabilmente, hanno radici in qualche disagio psicologico. Le giornate di Julia passano, inutile girarci attorno, nella solitudine e nella noia, amplificate dalla barriera linguistica che si frappone tra lei e chi la circonda, e la sensazione di straniamento iniziale si amplifica nel momento in cui la ragazza si accorge che, dall'appartamento di fronte, qualcuno la sta spiando. A nulla vale ricorrere alla soluzione più intelligente che vedrete in un horror recente, ovvero mettere delle tende spesse per bloccare la visuale del vicino inopportuno, perché nel frattempo nel quartiere vengono uccise delle donne e Julia si convince di essere nel mirino dell'assassino, di essere perseguitata dal suo sguardo onnipresente, mentre il marito, oltre ovviamente a non crederle, la lascia sempre più sola.


Come vedete, la trama di Watcher è una delle più classiche che esistano, eppure il film di Chloe Okuno è comunque estremamente efficace e costruisce la suspense in maniera impeccabile, avvalendosi di una protagonista che non si limita a subire lo sguardo del maniaco ma che, in qualche modo, cerca di reagire creando nuove dinamiche e sovvertendo gli equilibri. Julia, forse in modo goffo, ci prova a prendere in mano la situazione, non lascia mai correre. Monta delle tende efficaci, impone al marito di chiamare la polizia e di andare nell'appartamento del vicino assieme allo scettico poliziotto, pretende di vedere le immagini di sorveglianza del supermercato, si improvvisa a sua volta stalker, ribaltando completamente il punto di vista di un film che, fino a quel momento, non aveva mai messo in dubbio la natura negativa (fosse anche perché "soltanto" guardona) del vicino di casa; sotto lo sguardo implacabile di Julia, messo dall'altra parte del "microscopio", l'uomo diventa una figura triste e sola quanto la protagonista, ammantata da un'aura di dimesso squallore, là dove Julia potrebbe vivere invece un'esistenza da sogno. Il suo appartamento enorme, gli abiti raffinati (che acquistano toni di colore sempre più neutri, come se Julia volesse mescolarsi con l'ambiente urbano cercando di non saltare all'occhio del potenziale stalker), l'innegabile bellezza, sono croce e delizia del personaggio interpretato dalla bravissima Maika Monroe, schiacciata dal peso dell'essere "la moglie annoiata e matta", "l'eccentrica straniera", l'"ingrata che sfrutta i soldi del marito senza fare nulla" e che addita un poveraccio come fonte di tutti i suoi problemi, attirandosi l'incredulo biasimo di chi dovrebbe invece proteggerla. 


Tutti gli aspetti apparentemente positivi della vita di Julia diventano dunque mezzi per aumentare il senso di claustrofobia crescente, riproposto anche in inquadrature che vedono la protagonista sempre un po' in disparte o inscritta all'interno di una "cornice" dalla quale non può né scappare né evitare di essere vista, nonostante la presenza di ambienti spaziosi (il pluricitato appartamento, ma anche il cinema e il museo) o addirittura esterni come le strade di Budapest, città dai colori e dalle atmosfere perfette per raccontare questo tipo di storia, importante tanto quanto gli attori che in essa si aggirano. Della Monroe ho già detto ed è perfetta, regge letteralmente il film sulle sue spalle, ma per fortuna è affiancata da ottimi attori sui quali spicca Burn Gorman, con la sua faccia da omino sconfitto dalla vita, e la semi-esordiente Chloe Okuno riesce a tirare fuori il meglio da quello sguardo il grado di comunicare profonda tristezza, dolore ma anche una durezza insospettabile... che è poi uno specchio della natura stessa del film, che sul finale regala un inaspettata esplosione di dura e sanguinosa violenza. Dategli una chance se vi piacciono i thriller horror che non hanno fretta di scoprire tutte le carte fin da subito, non ve ne pentirete!


Maika Monroe (Julia), Karl Glusman (Francis) e Burn Gorman (Weber) li trovate ai rispettivi link.

Chloe Okuno è la regista e co-sceneggiatrice del film. Americana, ha diretto un episodio di V/H/S/ 94. Ha 35 anni. 


Se Watcher vi fosse piaciuto recuperate La finestra sul cortile, Rosemary's Baby e Lost in Translation, tra i film che hanno influenzato Chloe Okuno durante la realizzazione. ENJOY!

3 commenti:

  1. Ho notato una certa continuità tra il tuo ultimo post e questo film. Sì, ha una messa in scena di tutto rispetto che lo eleva rispetto ad altre pellicole simili, quindi promossi sia il film che la regista!

    RispondiElimina
  2. La finestra sul cortile di Hitchcock, L’inquilino del terzo piano di Polański e Omicidio a luci rosse di De Palma, solo per citarne un paio: questo giusto per dire che quando prendi come esempio tre capisaldi del thriller come quelli, difficilmente sbagli il colpo. Chloe Okuno ha riadattato quelle idee in Watcher, con la giusta verve, Maika Monroe ormai per la terza volta si conferma una perfetta attrice per il genere.

    RispondiElimina
  3. Hai perfettamente ragione! Non c'è nulla di nuovo in Watcher, però è rielaborato bene e con rispetto per i Maestri.

    RispondiElimina