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martedì 20 giugno 2023

The Wrath of Becky (2023)

Lo aspettavo con trepidazione e finalmente The Wrath of Becky, diretto e co-sceneggiato dai registi Matt Angel e Suzanne Coote, è arrivato!


Trama: due anni dopo la morte del padre per mano di un gruppo di Neo-Nazisti, Becky cerca di rifarsi una vita con l'amato cane Diego. L'incontro con i suprematisti Noble Men scatenerà nuovamente la sua furia...


Nell'anno domini del Covid, tra i molti film interessanti usciti "di straforo", uno di quelli a cui mi sono affezionata di più è stato Becky. Questo perché, a differenza di altri thriller horror che spingevano forte il pedale sull'angoscia già alimentata dalla reclusione pandemica, Becky era una boccata d'aria fresca in cui una ragazzina " si limitava" a macellare un quartetto di stronzi Neo-Nazisti rei di averle rotto le palle in una situazione già non felice, e voi sapete bene quanto sia rilassante la sana ultraviolenza praticata su qualunque tipo di nazi o fascio. Questo, in realtà, era solamente l'aspetto superficiale di Becky, che privava di un vero e proprio happy ending la ragazzina protagonista, dipinta come una sociopatica pericolosa in barba a tutte le sue buone ragioni e per questo destinata a una vita poco felice; questo aspetto Matt Angel e Suzanne Coote sembrano esserselo dimenticati perché il tono di The Wrath of Becky è molto più scanzonato di quello del suo predecessore e non si percepisce alcun disagio sotteso nella messa in scena delle pur giuste vendette di Becky. Vero, sono passati due anni e la ragazzina è riuscita a rimanere fuori dal sistema e ai margini della società, eppure la sua vita è quella "allegra" di un John Wick in incognito, di una piccola Rambo pronta ad affrontare qualsiasi stronzo decida di giocarle un tiro mancino, alla faccia della PTSD. La protagonista non prova né dubbi né disagio per ciò che è stata costretta a fare in passato e anche i suoi trucidissimi sogni ad occhi aperti a base di morti ammazzati vengono presentati allo spettatore come un tocco di originalità pop, niente di cui preoccuparsi, perché tanto poi a rimetterci saranno dei mostri peggiori di Becky. In questo caso, la fastidiosa nemesi dell'adorabile biondina è un altro cancro della società attuale, un gruppo di terroristi misogini guidati da un ex militare, gente pronta a far saltare le istituzioni americane mentre vomita insulti contro le donne (incel, anyone?) in un mix spaventoso di ignoranza, fanatismo, autoindulgenza, bigottismo e ipocrisia. Fino a pochi anni fa, pensare che un gruppo di elementi simili esistesse davvero sarebbe stato più assurdo dell'esistenza della stessa Becky, purtroppo 'ste creature strisciano in mezzo a noi e meriterebbero seriamente tutte le "cure medievali" propinate loro dalla protagonista.


Dal canto suo, Lulu Wilson ormai è calatissima nel ruolo. Dimenticate l'aspetto fanciullesco della Becky di due anni fa, ancora "trasportata" dagli eventi e legata al ricordo della mamma (molto bella la scena del berrettino che la ragazza indossava nel primo film, messo temporaneamente nel cassetto) perché qui subentrano il coming of age e la consapevolezza della protagonista delle proprie identità e capacità, con conseguente trasformazione dell'adorabile attrice in una giovane donna che proprio non conviene sottovalutare né, men che meno, chiamare "dolcezza". La Wilson abbraccia in toto ogni aspetto del carattere di Becky, folle sete di sangue compresa, ed è uno spasso vederla interagire col resto del validissimo, inaspettato cast. Come già accadeva infatti con Kevin James, anche l'ex Stiffler di American Pie, Seann William Scott, è bravissimo nell'inedito ruolo di ex-Marine stronzo fino al midollo e abituato a minacciare gli altri con la sua sola presenza, ma ci sono un paio di guest appearence che rischiano di fare strillare di gioia i fan dell'horror e che non vi spoilero qui (attenti solo al solito elenco di attori a fine post se non volete rovinarvi la sorpresa). Come ho scritto sopra, Matt Angel e Suzanne Coote hanno scelto di dare a The Wrath of Becky un taglio più pop ed esagerato rispetto al precedente film (cosa che si evince fin dai bellissimi titoli di testa, in perfetto stile fumettoso), col risultato di una violenza ancora più sopra le righe e picchi di splatter davvero notevoli, intervallati da sfondamenti della terza parete, flashback e persino what if...? che concorrono a rendere ancora più movimentato il ritmo della pellicola, perfetta da "bersi" tutta d'un sorso in queste calde serate estive. La conclusione, inoltre, mi fa ben sperare per il ritorno di Becky in un terzo capitolo della serie anche se, per il momento, non ci sono news certe all'orizzonte. Per quanto mi riguarda, aspetto fiduciosa, non vedo l'ora!


Dei registi e co-sceneggiatori Matt Angel (che interpreta anche Sean) e Suzanne Coote ho già parlato QUI. Lulu Wilson (Becky), Seann William Scott (Darryl) e Kate Siegel (Agente Kate Montana) li trovate invece ai rispettivi link.


Jill Larson, che interpreta Darryl Sr., è stata l'iconica Deborah Logan di The Taking mentre Courtney Gains, che interpreta il viscido Twig, è lo storico Malachia di Grano Rosso Sangue. Ovviamente, se The Wrath of Becky vi fosse piaciuto recuperate il primo capitolo della saga, Becky (lo trovate facilmente su Prime Video) e incrociate le dita perché il terzo si faccia! ENJOY!


4 commenti:

  1. Becky is back, sfrontato e fresco quanto il primo, più divertente ma più incardinato dentro i binari del già visto questo secondo episodio. Meno straniante, forse perché il personaggio di Lulu Wilson già lo conosciamo (tra l'altro qui è meno "anarchica" e più "istituzionalizzata" e infatti nel finale...); ricorda un poco la riedizione di Commando (1985) rivista con la sensibilità odierna (dai muscoli maschili al cervello femminile col denominatore comune la scelta di non prendersi mai troppo sul serio, vera cifra di Arnie) e con il tenero Diego nel ruolo che fu di Alyssa Milano. Già lo scorso anno la seconda stagione di Traces si era affacciata al tema della incel community. Una parte di mondo si sta svegliando?

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    1. Sì, la diversità rispetto al primo capitolo si vede e si sente, ma bisogna anche considerare che Becky è cresciuta. Staremo a vedere cosa combinerà nel terzo e, soprattutto, chi saranno i suoi nemici!

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  2. Ma, ma, c'è un seguito di Becky e non lo sapevo?!
    Grazie per la notizia che risolleva la giornata e una delle prossime serate :) Anche se Joel McHale questa volta non ci sarà...

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    1. Ebbene sì!
      Goditelo e vedrai che non rimpiangerai Joel McHale!

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