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venerdì 15 dicembre 2023

It's a Wonderful Knife (2023)

Natale si avvicina, e cosa c'è di meglio di un simpatico horror a tema come It's a Wonderful Knife, diretto dal regista Tyler MacIntyre e distribuito da Shudder?


Trama: un anno dopo avere eliminato un pericoloso killer la vigilia di Natale, la vita di Winnie è un incubo ad occhi aperti. Ma un desiderio espresso incautamente la renderà ancora peggiore, non solo per lei...


Dopo la rivisitazione in chiave horror di un classico Disney come Tutto accadde un venerdì, lo sceneggiatore Michael Kennedy ci riprova con qualcosa di ancor più conosciuto e amato, ovvero La vita è meravigliosa di Frank Capra (citato apertamente anche nei dialoghi). La protagonista è un'altra frizzante biondina adolescente, Winnie, che la vigilia di Natale si ritrova a dover combattere contro un inquietante killer mascherato di bianco e, inaspettatamente, ad ucciderlo. Un anno dopo, Winnie è diventata una ragazza cupa e traumatizzata, circondata da persone che fanno a gara per evitare anche solo di accennare alla tragedia del Natale precedente, e vede la sua vita andare a rotoli in ogni campo, da quello scolastico a quello sentimentale; presa dallo sconforto, Winnie esprime il desiderio di non essere mai nata ma, quando il desiderio si avvera, scopre che la sua non-esistenza ha condannato la cittadina di Angel Falls a diventare la riserva di caccia del serial killer e ha distrutto la sua famiglia. Come vedete, il canovaccio de La vita è meravigliosa è rispettato in toto, e l'aspetto "comedy" di It's a Wonderful Knife è identico a quello di mille film/telefilm/racconti natalizi in cui il protagonista viene costretto a rivedere la sua posizione negativa nei confronti del Natale, ritrovandosi sul finale garrulo e zeppo di buoni sentimenti, mentre la contaminazione parte dall'horror anni '90 alla Scream, con un killer "vero" , tangibile e anche un po' sfigato, e tocca elementi di distopia allucinante, sfidando a tratti la suspension of disbelief dello spettatore. A tal proposito, bisogna dire che, a livello di crescita del personaggio, Freaky era più centrato, e i personaggi secondari molto meno caricaturali. Online la gente si è lamentata dell'eccessiva queerness del film (io sono eterosessuale e, oltre a non esserne disturbata, mi è parso che una certa "evoluzione" sia stata gestita con dolcezza e coerenza), a me invece ha lasciato perplessa la botta di gioia finale, perché, di base, l'atteggiamento lassista e "flandersiano" dei genitori di Winnie continua a rimanere decisamente sproporzionato davanti ai traumi subiti dalla figlia e alla perdita di persone che erano amici di famiglia, a prescindere dalla realtà alternativa sventata dalla ragazza. Mi rendo conto che fare le pulci a un film simile è da cretini, però mi dispiace vedere gettare nel cesso delle caratterizzazioni che basterebbe rendere sensate con un minimo lavoro di cesello.


A parte questo, It's a Wonderful Knife diverte per il modo in cui il suo animo natalizio si fonde con l'horror anche a livello di stile, con un "angelo bianco" pronto a tingere la neve immacolata di abbondanti schizzi di sangue, armato di oggetti impropri a tema, come i sempre graditi candy cane appuntiti ed infilati in vari orifizi. A livello di ritmo, il film intrattiene per tutta la sua durata e, nonostante l'identità del killer venga rivelata dopo pochi minuti, c'è anche il tempo di un piccolo colpo di scena, purtroppo seguito da un finale, a mio avviso, facilone e sbrigativo. Per quanto riguarda gli attori, la protagonista Jane Widdop è una final girl carismatica e cazzuta, degnamente compensata dalla natura "weirdo" ma dolcissima della sua spalla Jess McLeod, con la quale duetta alla perfezione regalando allo spettatore le riflessioni più commoventi e meno scontate del film, a dimostrazione di quanto sceneggiatura e regia avrebbero potuto raggiungere livelli altissimi di coinvolgimento emotivo, senza peccare in superficialità. Meno ficcante il cast di supporto, o meglio, ci sono attori validissimi che purtroppo vengono sprecati: Justin Long nei panni del viscido Henry Waters è il solito mattatore ma si vede troppo poco (lo stesso vale per la divertentissima zia di Katharine Isabelle), quanto a Joel McHale, a tratti, sembra non sapere come fare muovere il suo personaggio, soprattutto nei momenti comici, troppo sopra le righe per i miei gusti, ma per fortuna la situazione cambia quando il tono delle scene si fa più drammatico. Nonostante qualche inevitabile difetto, comunque, It's a Wonderful Knife è una simpatica aggiunta agli horror di Natale e potrebbe regalarvi qualche momento di assoluto relax in un periodo che rischia di rivelarsi più stressante del resto dell'anno. Guardatelo e fatemi sapere!


Del regista Tyler MacIntyre ho già parlato QUI. Joel McHale (David Carruthers), Justin Long (Henry Waters) e Katharine Isabelle (Gale Prescott) li trovate invece ai rispettivi link.


Cassandra Naud, che interpreta Karen Simmons, aveva già partecipato a Influencer. Se It's a Wonderful Knife vi fosse piaciuto, recuperate Freaky, Auguri per la tua morte, Ancora auguri per la tua morte e Totally Killer. ENJOY!

4 commenti:

  1. Purtroppo non raggiunge le vette dell'ottimo "Freaky", peccato perché solo sula base del titolo, è il più bello che abbiamo visto nel 2023, amo questo tipo di freddure sceme ;-) Cheers!

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    1. Sì, il titolo è davvero spettacolare, più del film in sé!

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  2. Eh, sì, un buon cast sprecato (Joel McHale, Justin Long) o marginalizzato (Cassandra Naud, ma soprattutto la Isabelle). Io sono tra quelli che ha trovato la queerness del film eccessiva. Ma credo che quando a livello di scrittura la storia è debole (e questa lo era) la queerness, quando presente, inevitabilmente si noti e si ha così l'impressione che sia solo stata appiccicata lì posticcia. Recentemente ho visto un bel film, Shortcomings, affronta in modo molto felice (e intelligentemente leggero) un tema che, sebbene americano (la cultura asiatica negli USA), talmente è ben scritto che parla a tutte le latitudini. E c'era anche parecchia queerness (ancora più che in It's a Wonderful Knife) ma non si notava perché lì parlavano i sentimenti dei protagonisti, e fluidi o meno che fossero ne erano solo la loro cornice.

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    1. Shortcomings me lo segno per l'anno nuovo allora!

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