Pagine

venerdì 5 gennaio 2024

Il ragazzo e l'airone (2023)

Il 2024 non poteva cominciare in maniera migliore visto che il primo gennaio sono corsa a vedere Il ragazzo e l'airone (君たちはどう生きるか - Kimi-tachi wa dō ikiru ka - E voi come vivrete?), diretto e sceneggiato da Hayao Miyazaki nel 2023.


Trama: qualche anno dopo aver perso la madre in un incendio causato dai bombardamenti a Tokyo, un ragazzo di nome Mahito si trasferisce col padre in un paese di campagna per andare a vivere con la sorella minore della madre. Lì, un airone gli spalancherà le porte di un mondo sconosciuto, ugualmente splendido e pericoloso...


Il ragazzo e l'airone potrebbe anche non essere il poetico addio del sensei Hayao Miyazaki all'animazione o un regalo finale per chi gli ha sempre voluto bene (d'altronde, lui stesso si è smentito dicendo di essere pronto per un altro film...) ma è di sicuro un'altra opera grandiosa, che fa riflettere sull'esistenza volando sulle ali della fantasia. Il film racconta le vicende di Mahito, figlio di un importante capitano d'industria, il quale, dopo avere perso la madre in un incendio causato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, è costretto a trasferirsi in un paesino di campagna. Lì abita la sorella minore della defunta madre, che il padre ha designato come seconda moglie e che è già incinta; comprensibilmente turbato dai cambiamenti inattesi e dalla velocità con cui il padre ha "dimenticato" la precedente consorte, Mahito fatica ad ambientarsi, e le cose peggiorano quando un misterioso airone comincia a chiamarlo verso un mondo nascosto all'interno di una torre in rovina. La connotazione del titolo italiano sottolinea la natura avventurosa delle vicende narrate, designando giustamente l'airone come una delle guide (ma non l'unica) verso un mondo fantastico, una sorta di limbo tra vita e morte, dove i cinque elementi e la natura tanto cari a Miyazaki nascondono meraviglie e pericoli in egual misura e dove ci si può prendere una pausa dalla realtà per "curare" il proprio animo, capire se stessi e crescere mettendosi alla prova; tra amici/nemici dall'aspetto grottesco, ma umani nelle loro enormi imperfezioni e difetti, creature più affini al mondo degli spiriti, eroi dall'animo forte che tuttavia non posseggono le chiavi definitive per la vittoria, ed esseri con ben poco senno, condannati a soffrire per le scelte egoistiche di altri, il mondo nascosto della torre è un compendio di poetica "Ghibliana" e riscalda l'animo dei fan, che possono ritrovare tutti gli elementi che hanno decretato il successo del Maestro. 


Ma è importante anche la traduzione letterale del titolo, mutuata da uno dei romanzi più famosi del Giappone, E voi come vivrete? di Genzaburo Yoshino. Il libro in questione è un lascito della madre a Mahito, "da leggere quando sarai più grande", ed è un'opera che prende per mano gli adolescenti, mettendoli di fronte a diverse problematiche legate alla vita scolastica e alla società, spingendoli a ragionare e confrontarsi con chi è più saggio per riuscire, infine, a capire "come vivere", eticamente e consapevolmente. A Mahito, dalla morte della madre, manca una guida: il padre è un uomo buono ma sanguigno, pronto a far valere il proprio nome importante e la propria integrità a ragione o a torto, e da giapponese dedito al lavoro non riesce a capire né la tristezza ed il senso di tradimento del figlio né, tantomeno, il disagio di una seconda moglie molto giovane, che non si sente accettata dal figliastro. Il ragazzo e l'airone mostra quindi proprio il percorso di crescita di Mahito, il quale supera la visione di se stesso come fulcro dell'universo, come ragazzino privilegiato e tradito nell'orgoglio, e arriva a scegliere di affrontare la vita senza più nascondersi o prendere vie facili, rinunciando persino alla possibilità di creare un mondo apparentemente perfetto, dove non esistono guerre; il finale dolceamaro celebra la natura prosaica e passeggera dell'esistenza, da godersi nel bene e nel male senza fare affidamento sull'attesa di miracoli, divinità o magie fallaci, che rischiano di diventare mere stampelle di un carattere debole. E' una concezione della vita assai complessa, sicuramente frutto di una mente acuta e, di conseguenza, non particolarmente incline alla positività (Miyazaki non è mai stato un allegrone, lo sappiamo), anche per questo Il ragazzo e l'airone è un film non proprio ideale per un pubblico infantile, nonostante l'abbondanza di momenti ironici e personaggi strampalati. 


A livello artistico, Il ragazzo e l'airone è un balsamo per gli occhi. I fotogrammi si riempiono della bellezza degli elementi e se fuoco ed acqua, con la loro furia, mettono spesso soggezione, i paesaggi verdissimi delle campagne giapponesi, tratteggiati col tocco delicato che da sempre caratterizza le opere dello studio Ghibli, assieme al volo delle creature d'aria, fanno battere il cuore, in un'alternarsi di aneliti di liberà e desiderio di immergersi in quei luoghi tranquilli ed incantati. Anche le architetture dei vari edifici sono sorprendenti, non solo le linee solenni ed i decori esoterici della parte interna della torre, ma anche la bellezza della labirintica casa di Natsuko (sia la parte tradizionale, sia quella occidentale) e delle fiabesche abitazioni di Himi e Kiriko, per non parlare del delirio del regno dei parrocchetti giganti, ai quali devo per forza collegarmi per parlare delle creature che popolano Il ragazzo e l'airone. Onestamente, ricordavo l'amore di Miyazaki per il volo in generale e non mi è mai sembrato che quest'uomo avesse un odio per gli uccelli (anche se le streghe dei suoi film spesso ne prendono le sembianze), ma la sua ultima opera è popolata da volatili da incubo, che solo sul finale strappano un sorriso: l'airone sembra uscito da un manga di Junji Ito, i pellicani fanno paurissima e gli abominevoli parrocchetti sono tanto colorati quanto infami, anche se le gag migliori sono affidate alla loro fame atavica. D'altra parte, ci sono però anche creature capaci di intenerire e fare sognare, in primis i delicati warawara, protagonisti delle sequenze più poetiche del film, e una serie di volti bellissimi e familiari, tipici degli eroi Ghibli, per i quali è impossibile non fare il tifo dall'inizio alla fine, neanche fossero amici che conosciamo da sempre. Come ho scritto all'inizio, mi sembra di aver capito che il sensei non abbia minimamente voglia di ritirarsi, se le forze glielo consentiranno, quindi posso solo sperare che Il ragazzo e l'airone non sia la sua ultima opera... ma, anche fosse, è un commiato splendido, che vi consiglio di non perdere. Poi ditemi se anche voi non vorreste una serie di piccole vecchiette in legno a proteggervi durante il sonno!


Del regista e sceneggiatore Hayao Miyazaki ho già parlato QUI.


Se Il ragazzo e l'airone vi fosse piaciuto recuperate La città incantata, Il castello errante di Howl e La principessa Mononoke. ENJOY!

12 commenti:

  1. Amo myiazaki, e non vedo l'ora di vedere questo film :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono sicura che ti piacerà tantissimo, è una bella summa della sua poetica!

      Elimina
  2. Devo andare a vederlo... oggi sarà difficile, c'è una pioggia tremenda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero che alla fine tu sia riuscito ad andare, perché ne vale la pena!

      Elimina
    2. Sì, l'ho visto, ma ho fatto una certa fatica a interpretarlo... forse non il migliore Miyazaki in assoluto, anche se forse sarà l'ultimo.

      Elimina
    3. Non sei il solo. Mi sono confrontata col mio amico che l'ha visto qualche giorno dopo di me e abbiamo parlato a lungo su quale interpretazione dare. Decisamente, non un'opera semplice né univoca.

      Elimina
  3. Film cupo e crepuscolare, il Maestro rimane fedele a sé stesso, stravolgendosi al contempo. Solo i cinque minuti iniziali sono da storia del cinema.
    Credo dovrò rivederlo, perché forse non ho compreso tutte le stratificazioni. Però, una vera opera d'arte, anche "solo" per il comparto visivo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io vorrei rivederlo, troppo complesso per una prima visione con la razionalità "offuscata" dalla meraviglia delle immagini e da una curiosità fanciullesca, per non parlare dell'entusiasmo!

      Elimina
  4. Non esiste recensione che non ne decanti la meraviglia, eppure... boh, ho paura di soffrirlo questo film. Non sono mai stato attratto dagli anime, così come non ho mai amato i film con voli pindarici e "felliniani" (come in tanti hanno scritto). Insomma, non so decidermi a andare a vederlo. Prima o poi lo farò ma per ora la pigrizia e i preconcetti (miei) prevalgono. E' un problema mio, ovviamente. Intanto ho letto con molto piacere il tuo pezzo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intanto grazie per avermi letta, mi fa piacere! Non so se hai già guardato altre opere di Miyazaki: in caso contrario, forse, cominciare proprio con questa, che è in buona parte autobiografica e abbastanza crepuscolare, non è l'ideale. Ma è comunque un anime splendido!

      Elimina
  5. Io l'ho trovato molto duro... mi è davvero troppo mancata la spensieratezza mentre lo guardavo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Effettivamente è crepuscolare e cupo. Splendido, ma anche io ho preferito altre sue opere.

      Elimina