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venerdì 16 maggio 2025

2025 Horror Challenge: Beyond the Infinite Two Minutes (2020)

Il tema della challenge questa settimana era "Film distribuiti al Frightfest". La scelta è caduta su Beyond the Infinite Two Minutes (ドロステのはてで僕ら - Dorosute no hate de bokura), diretto nel 2020 dal regista Junta Yamaguchi.


Trama: Kato, proprietario di un caffé, scopre che il monitor del suo computer (collegato al monitor presente nel locale) mostra cosa succederà due minuti nel futuro...


Sono rimasta fregata. Beyond the Infinite Two Minutes non è assolutamente un horror, è uno sci-fi a base di paradossi temporali che rientra nel genere nagamawashi, opere cinematografiche realizzate con due spiccioli e girate come se fossero un unico piano sequenza. Per intenderci, il capostipite del genere (o sarebbe meglio dire "stile"?) è il mai troppo adorato One Cut of the Dead, il cui titolo italiano vorrei dimenticare, quindi dire che "sono rimasta fregata" non è proprio la verità. Infatti, pur non possedendo neppure un elemento horror, Beyond the Infinite Two Minutes è un film carinissimo, che sono felicissima di avere guardato. Proverò a spiegarvi di cosa parla, senza fare troppi spoiler, ma col cervello che rifugge ogni concetto scientifico, temporale e matematico sarà dura. In pratica, il protagonista Kato scopre che il monitor che ha in camera gli mostra cosa accadrà tra due minuti nel futuro (da qui il titolo internazionale del film); il monitor, non chiedetemi perché, è collegato a quello del caffé da lui gestito che, quindi, trasmette allo spettatore ciò che è accaduto due minuti prima. In pratica, la versione futura e quella passata del protagonista arrivano a dialogare attraverso i due monitor e la cosa si complica ulteriormente quando, a un amico di Kato, viene in mente di mettere gli schermi uno di fronte all'altro, creando un "effetto Droste" (da qui il titolo giapponese) che permetterebbe di superare il limite dei due minuti e guardare ancora un po' più avanti nel futuro. Per chi non lo sapesse, l'effetto Droste è un'immagine ricorsiva che contiene una sua immagine più piccola, che contiene la stessa immagine più piccola, e così via finché l'occhio riesce a distinguerla, ma se non avete capito nulla della mia spiegazione raffazzonata, vi rimando QUIBeyond the Infinite Two Minutes, con la sua premessa assurda e intelligentemente "limitata" temporalmente, funziona solo se siete come me, dei bibini che si lasciano coinvolgere dalla storia e non si fanno troppe domande cercando di capire paradossi temporali, discrepanze, passaggi illogici e supercazzole. Io, per esempio, sono rimasta conquistata dalla simpatia dei personaggi, dalla semplicità con cui decidono di sfruttare questa "visione del futuro" e dalla vena malinconica di Kato, l'unico che, in effetti, coglie il lato negativo della favolosa scoperta, ovvero quello di essere comandati dal futuro imminente, guidati come burattini senza volontà.


L'aspetto più interessante di Beyond the Infinite Two Minutes, però, è la realizzazione. Anche in questo caso, non ho le conoscenze necessarie per spiegare nel dettaglio "come" sia il film, ma Junta Yamaguchi ha cercato (credo con tutta una serie di impercettibili micro-aggiustamenti in fase di montaggio) di rendere il film come un unico piano sequenza, cosa che lo rende scorrevolissimo e affascinante, soprattutto se si pensa a tutti i piccoli trucchetti utilizzati per dare plausibilità al fatto che non ci siano scarti temporali all'interno dell'azione. Durante i titoli di coda, lo spettatore ha modo di farsi un'idea di come sia stato realizzato Beyond the Infinite Two Minutes, e il lavoro che c'è dietro, in particolare per quanto riguarda il timing necessario a far sì che gli attori possano dialogare perfettamente con le loro controparti sullo schermo, mi ha lasciata sinceramente a bocca aperta. E il bello è che, con tutto il complicatissimo lavoro che c'è dietro, Beyond the Infinite Two Minutes non si inchioda neppure una volta, non risulta mai pesante o noioso (e il rischio ci sarebbe, vista l'inevitabile ripetitività di molte sequenze!), non condanna lo spettatore a pensare "non ci ho capito niente!", anzi; l'unico difetto che gli imputo è di essere troppo breve, perché io sarei rimasta ancora un po' in balia di quei fatidici due minuti. So che Junta Yamaguchi ha sviluppato ulteriormente l'idea di Beyond the Infinite Two Minutes all'interno del suo film più recente, River, e a questo punto credo proprio che lo metterò in cima alla lista delle pellicole da recuperare prossimamente. Intanto, vi consiglio spassionatamente di guardare Beyond the Infinite Two Minutes, sono certa che vi divertirete quanto me!
 
Junta Yamaguchi è il regista della pellicola. Giapponese, ha diretto il film River. Anche produttore, ha 38 anni.



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