La Nuovi Incubi Halloween Challenge chiedeva oggi un horror per il mio anno di nascita, così ho scelto Morti e sepolti (Dead and Buried), diretto nel 1981 dal regista Gary Sherman.
Trama: nella cittadina di Potters Bluff, turisti e persone di passaggio vengono uccisi dagli abitanti, per poi tornare misteriosamente in vita...
Ho affrontato Morti e sepolti con la beata ignoranza di chi conosceva il film solamente per la bellissima locandina, che giustamente richiama le atmosfere inusualmente lugubri di una cittadina di mare, dove il turismo c'è ma non è quello chiassoso delle località più famose. Non sapevo neppure che Morti e sepolti fosse stato proposto per la lista dei video nasty da bandire dall'Inghilterra, quindi mi sono goduta con somma e piacevole sorpresa l'abbondanza di momenti scioccanti che costellano un film dal ritmo anche piuttosto lento, se vogliamo, insidioso come il mistero che pervade Potters Bluff. Lì, tutti si conoscono per nome, magari i rapporti non sono proprio idilliaci, ma si respira quell'aria familiare di piccolo paese di provincia, coi suoi segretucci imbarazzanti, qualche personaggio eccentrico ma innocuo, e un paio di capisaldi sui quali fare affidamento se le cose vanno male. Uno di essi è lo sceriffo Gillis il quale, poveraccio, comincia ad imbattersi in omicidi efferati che stridono con l'atmosfera rilassata di Potters Bluff. Non solo. I cadaveri scompaiono, altri sembrano tornare a camminare, persino la bellissima moglie dello sceriffo manifesta comportamenti ed interessi inusuali. Soprattutto, all'insaputa dello sceriffo, sono proprio i cittadini di Potters Bluff a uccidere turisti e semplici visitatori di passaggio, come se una follia collettiva si fosse impadronita di loro, o come se fosse in atto una seconda invasione degli ultracorpi. Potreste non avere mai guardato Morti e sepolti, quindi non mi addentrerò ulteriormente nel terreno dello spoiler; quel che posso dire è che il film di Gary Sherman diventa sempre più claustrofobico e ansiogeno col progredire della consapevolezza dello sceriffo e l'aumentare dei cadaveri, come se una morsa si stesse chiudendo addosso al povero uomo di legge, per stritolarlo senza pietà. Sul finale non tutto torna, sul piano della logica, ma è indubbio che la sceneggiatura di Morti e sepolti (scritta a quattro mani da Ronald Shusett e Dan O'Bannon, ma poi disconosciuta da quest'ultimo) è affascinante e originale, svia lo spettatore e lo sorprende in più occasioni, e mescola ipotesi di magia nera, atmosfere da Ai confini della realtà e, soprattutto, pur essendo tutto sommato un film elegantissimo, non si vergogna di muovere ampi passi all'interno del territorio dell'exploitation becera.
Morti e sepolti, infatti, è molto efferato. Il primo omicidio fa impallidire il 90% dei jump scare moderni, perché è gratuito e totalmente inaspettato, sia per atmosfera che per ambientazione, e il racconto si accanisce più volte, molto crudelmente, su questa prima vittima. In particolare, ho fatto un salto sulla sedia di tre metri durante la famigerata sequenza della stanza d'ospedale (in tutta la mia vita, solo la suora armata di forbici de L'esorcista III mi ha scossa allo stesso modo), ma anche i video rivelatori sul finale sono parecchio disturbanti. Il merito va, in primis, ai favolosi effetti speciali di Stan Winston. Quando guardo questi vecchi film, mi incazzo a morte per la pigrizia, la sciatteria che oggi viene distribuita a piene mani attraverso l'utilizzo di una CGI orribile (Together, sto parlando con te, ma non sei mica l'unico). Con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, trovo impossibile che non si riesca a superare i livelli di perfezione e realismo dell'epoca, e mi stupisco nel ritrovarmi a bocca aperta, terrorizzata davanti a un uomo completamente bruciato che urla, a pugnali che si conficcano nei punti più raccapriccianti, a un volto sfigurato che si ricostruisce "in diretta" sotto gli occhi dello spettatore, fino a riottenere la bellezza originale, a corpi che si decompongono impercettibilmente. Questi esempi sono l'apice dell'incredibile lavoro artigianale di Stan Winston, ma Morti e sepolti è zeppo di effetti speciali fantastici, che lo rendono tuttora prezioso e modernissimo. Gary Sherman, che poi non ha lavorato più granché, contribuisce all'atmosfera malata e claustrofobica di Morti e sepolti, nonché alla sensazione di un pericolo e terrore costante, scegliendo di proposito di girare in location nebbiose, alterando la luce naturale del sole e spingendosi persino ad eliminare ogni traccia di rosso ad eccezione del sangue spillato dagli omicidi, così che il colore spicchi ancor di più. Sono piccoli dettagli importanti che, assieme all'interpretazione di Jack Albertson, col suo humour nero, hanno reso Morti e sepolti uno dei film più belli recuperati durante la Challenge, nonché un piccolo cult che riguarderò con moltissimo piacere in futuro. Se non lo avete mai visto, ve lo consiglio. Se lo conoscete, riguardatelo, male non fa!
Di Robert Englund, che interpreta Harry, ho già parlato QUI.
Gary Sherman è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Poltergeist III ed episodi di serie quali Poltergeist: The Legacy. Anche sceneggiatore, produttore e attore, ha 80 anni.
James Farentino interpreta lo sceriffo Dan Gillis. Americano, ha partecipato a film come Alibi seducente e a serie quali Gesù di Nazareth, Dinasty, Il segreto del Sahara, E.R. Medici in prima linea e Melrose Place. E' morto nel 2012.
Jack Albertson interpreta William G. Dobbs. Americano, ha partecipato a film come Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato e a serie quali Ai confini della realtà e Charlie's Angels; come doppiatore ha lavorato in Red e Toby nemiciamici. E' morto nel 1981.
Melody Anderson, che interpreta Janet Gillis, era la Dale Arden di Flash Gordon mentre Lisa Blount, che interpreta l'infermiera, era la Catherine de Il signore del male. Se Morti e sepolti vi fosse piaciuto, recuperate The Fog e Non si deve profanare il sonno dei morti. ENJOY!
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