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domenica 18 dicembre 2011

I predatori del Bollalmanacco perduto: Un Natale rosso sangue - Black Christmas (1974)

Vi avevo o no promesso un post natalizio? E' di riciclo, ma fa nulla, ciò che è perso va recuperato. Vero è che la recensione di questo classico slasher la trovate anche su The Ed Wooder dove, molto gentilmente, accolgono i miei deliri, ma questa è la "copia anastatica" (che arroganza!!) del post originale con una mancanza, ovvero il video dove mostravo la sequenza che più mi ha entusiasmato. Maledetto sia Youtube e le sue violazioni del cavolo. A parte questo, però... ENJOY!!


Per la serie: a noi i remake non piacciono, preferiamo i film originali, oggi parlerò di Un Natale rosso sangue (Black Christmas, 1974), un horrorino che è diventato in qualche modo cult, anche se non saprei dire il perché, diretto da Bob Clark.


La trama è assai semplice: nei giorni precedenti il Natale cominciano a sparire le ragazze di un dormitorio femminile. Ovviamente lo spettatore testimonia ogni sparizione, ed è l’unico, maniaco a parte, a sapere che le ragazze in realtà vengono brutalmente trucidate e nascoste nelle camere del dormitorio. Tra sospetti che si intrecciano, carole natalizie e sangue a profusione, il film si trascina verso un inquietante finale.
Che dire, non amo molto gli Slasher dove c’è un solo maniaco armato di coltellazzo o qualsivoglia arma bianca/nera che trucida in sequenza cinque o più persone. Trovo gente come Jason o Michael Myers decisamente noiose, e a questi punti preferisco roba come Saw o Hostel, pur non essendo comunque il mio genere preferito... più “inventivi”, più vari, più “moderni”. E’ inutile dire che lo Slasher, col tempo, diventa datato, banale e noioso.


Non si salva da questo destino Black Christmas che nonostante un paio di personaggi divertenti e grotteschi (la tenutaria del dormitorio e il poliziotto scemo) si trascina stancamente tra telefonate deliranti ed infantili del maniaco di turno (che arriverà a non avere mai un volto né un nome), preoccupazioni su una maternità indesiderata, pianisti pazzi e una sottotrama che parla di bambini trucidati.
Gli attori non sono malvagi (c’è anche la vecchia gloria John Saxon) e la fotografia, seppur un po’ troppo scura e sgranata, è decisamente adatta all’atmosfera cupa e chiusa del dormitorio. Le luci soffuse fanno molto “Natale” e personalmente amo molto l’atmosfera vintage che pervade tutta la pellicola. Altra cosa che ho apprezzato, nell’insieme di banali uccisioni, è la scena in cui la protagonista viene assordata dai soliti giulivi bambini che cantano porta a porta, tutta lieta li ascolta mentre l’amica viene massacrata al piano di sopra con un unicorno di cristallo e, ovviamente, le sue urla vengono sovrastate dallo spirito natalizio… Vola, mio Mini Pony!


Del film esiste un remake del 2007, diretto dallo sceneggiatore di Final Destination, Glen Morgan, e interpretato tra gli altri da Michelle Tratchenberg (già Dawn, sorellina di Buffy nell’omonima serie) e da Andrea Martin, che interpretava Phyllis nella pellicola originale e torna in un cameo come tenutaria del dormitorio.


Bob Clark è regista di un film decisamente storico per la nostra generazione, e anche del suo seguito. Chi non ha mai visto infatti Porky’s e Porky’s II, appuntamento irrinunciabile della programmazione estiva di Italia Uno? L’altro film per cui posso ricordarlo è Poliziotti a due zampe con Dan Aykroyd e Gene Hackman. Il regista è morto in un incidente d’auto nel 2007. Aveva 68 anni.


John Saxon, che interpreta il Tenente Fuller, è un caratterista d’eccezione che i fan ricorderanno soprattutto come padre di Nancy in Nightmare – Dal profondo della notte. Tra le sue altre pellicole cito Napoli violenta (!), Apocalypse domani, Spiaggia di sangue, Assassinio al cimitero etrusco (ebbene, sì…), Tenebre, Nightmare 3 – I guerrieri del sogno, Dal tramonto all’alba. Ha fatto anche una sequenza sterminata di comparsate televisive, in serie come A-Team, Magnum PI, Melrose Place, Fantasilandia, CSI, Bonanza, La donna bionica, L’uomo da sei milioni di dollari, Starsky e Hutch, Wonder Woman, Dinasty, Alfred Hitchcock presenta, Lucky Luke, La Signora in giallo, L’ispettore Tibbs, CSI, Masters of Horror. Ha 73 anni e due film in uscita.


Olivia Hussey intrepreta Jess, la protagonista. L’attrice argentina è stata la Giulietta del Romeo e Giulietta di Zeffirelli e Audra, moglie di Bill Tartaglia, nella versione televisiva di IT. Ha partecipato, tra gli altri, a I gusti del terrore e, per la televisione, a La Signora in giallo e Pinky and The Brain. Ha 57 anni.


Andrea Martin in questa pellicola interpreta Phyllis, mentre nel remake interpreta la tenutaria del dormitorio. Ha recitato in Salto nel buio, Bogus l’amico immaginario, Anastasia, Rugrats – Il Film, Il mio grosso grasso matrimonio greco. E’ stata doppiatrice per le serie animate Che magnifico campeggio, Batman, I Simpson (dava la voce alla madre di Apu), Pinky, Elmyra and the Brain, Sesame Street, Kim Possible, Jimmy Neutron. Ha 61 anni e un film in uscita.

5 commenti:

  1. Il perché sia diventato un cult, è quello di essere stato uno dei capostipite dello slasher classico, con le caratteristiche base, genere per cui non vado matto neanche io ma che ha fatto anch'esso la storia del cinema.
    Per il resto, atmosfera ve n'è, qualche trovata idem, un pizzico d'inquietudine, è di certo superiore a tanta altra roba.

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  2. Ciao. :)

    Ti ho già risposto sul mio blog, ma riprendo il discorso anche qui. Nemmeno io sono un amante sfegatato degli slasher, giusto alcuni secondo me si salvano dalla ripetitività assoluta. Questo secondo è degno di nota sia perché precursore del genere, sia perché riesce a non mostrare quasi nulla, e rappresenta quindi un modo di fare horror che ormai è andato perduto, purtroppo. :)

    Ciao,
    Gianluca

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  3. Due commenti entrambi positivi, a sti punti mi chiedo davvero cosa ho guardato. Magari ero davvero in un periodo no e dovrei dargli una seconda chance!!!

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  4. io non ho capito il finale, chi me lo spiega? chi è l'assassino in verità?

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    1. Se non ricordo male il mistero alla fine non viene svelato, almeno nel film originale (il remake non l'ho visto).
      O meglio, si pensa che l'assassino sia stato ucciso, ma poi le telefonate ricominciano...

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