mercoledì 3 agosto 2011

Final Destination (2000)

Alcuni film, a modo loro, nonostante non siano dei capolavori hanno comunque segnato un’epoca e generato serie pressoché infinite. Ne è un esempio Final Destination, diretto nel 2000 dal regista James Wong.



Trama: grazie ad una sorta di premonizione del giovane Alex un gruppetto di ragazzi scampa al disastro aereo in cui trovano la morte tutti i loro compagni e almeno un altro centinaio di persone. Ma la Morte non ha intenzione di lasciare andare i sopravvissuti…



Il 2000 era l’anno del Millenium Bug, durante il quale vennero fatte le peggiori congetture riguardanti la fine del mondo, la morte in massa di miliardi di persone, ecc. ecc. Non c’è da stupirsi dunque che, messo da parte l’ultimo grande “mostro” del cinema horror, ovvero il Ghostface di Scream, gli sceneggiatori si fossero impegnati a mettere in campo quello più grande ed implacabile di tutti, ovvero la morte in persona. In Final Destination, infatti, la Morte non è imparziale o “giusta”, ma è stronza, vendicativa ed infantile, in possesso di un Disegno che deve portare a termine a tutti i costi. E quando quel disegno viene intuito da un ragazzo che riesce a mettere i bastoni tra le ruote alla Signora con la Falce, va da sé che come i migliori killer del grande schermo la Morte si impegni a portarlo a termine comunque. E questo è il bello di Final Destination.



Infatti l’aspetto interessante del film, almeno all’inizio, non è tanto cercare di capire chi dei sopravvissuti veniva prima nel disegno della Morte e quindi in che ordine ci lasceranno le penne, ma i modi fantasiosi in cui ciò accade; una concatenazione di eventi all’apparenza normali ed innocui (un rubinetto che perde, un bicchiere che si crepa per colpa dello sbalzo termico…) che, uniti assieme, creano degli incidenti “domestici” da primato e che provocano ovviamente un senso di ansia e di attesa notevoli perché qualunque cosa può dare la morte, letteralmente. Anche la regia di Final Destination è molto interessante, per come anticipa subdolamente gli eventi giocando con la colonna sonora, i numeri e i simboli mostrati, per come si sofferma sui dettagli delle premonizioni, per come mescola visioni e realtà e per la grandiosità dell’incidente aereo all’inizio, che mette davvero i brividi per come è fatto bene. Per il resto, non è un film destinato ad essere rivisto più di una volta, visto che l’effetto sorpresa è il suo punto di forza, e neppure un film particolarmente memorabile per la performance degli attori, ma è comunque meglio di altri e anche più originale.



Del regista della pellicola, James Wong, ho già parlato qui, mentre di Kerr Smith, che interpreta Carter, ho parlato qua.

Devon Sawa interpreta Alex. Canadese, lo ricordo per film come il bellissimo Casper e il divertente Giovani diavoli. Ha 33 anni e tre film in uscita.



Ali Larter (vero nome Alison Elisabeth Larter) interpreta Clear. Americana, la ricordo per aver partecipato a film come Il mistero della casa sulla collina, Jay & Silent Bob… fermate Hollywood! e Final Destination 2, oltre alle serie Dawson’s Creek e, soprattutto, Heroes, dove interpretava la biondina che nel corso delle stagioni cambiava nomi, personalità e poteri. Anche produttrice, ha 35 anni.



Seann William Scott interpreta Billy. Passato alla storia come lo Stiffler di American Pie (e seguiti), lo ricordo per altri film come Road Trip, Jay & Silent Bob… fermate Hollywood! e Hazzard, oltre che per aver lavorato come doppiatore nei film L’era glaciale 2 e 3 e partecipato alla serie … e vissero infelici per sempre. Americano, anche produttore, ha 35 anni e quattro film in uscita, tra cui l’ennesimo seguito di American Pie, American Reunion, e il quarto episodio de L’era glaciale, Ice Age: Continental Drift.



Tra le guest star del film segnalo Tony Todd, famoso per il ruolo di Candyman, che qui compare nei panni di un inquietante guardiano dell’obitorio. A proposito di icone horror, probabilmente se non siete nerd come me non ci farete nemmeno caso, ma la maggior parte dei cognomi dei protagonisti deriva da quello di una star dei film di genere, come Lon Chaney, Tod Browning, Alfred Hitchcock, F.W. Murnau e Max Schrek, solo per citarne alcuni. Il risultato di un simile omaggio è quantomeno discutibile, visto che i nomi che escono fuori sono molto irreali e stonano parecchio nel contesto. Passando invece alla solita rubrica “scartati”, i ruoli di Alex e Claire erano stati pensati per Tobey Maguire e Kirsten Dunst (che poi avrebbero comunque recitato assieme nella serie dedicata a Spiderman). Final Destination ha anche un paio di finali alternativi: in uno, quello contenuto nel DVD che ho visto, Alex muore fulminato da un cavo elettrico, ma Claire (con la quale ha fatto sesso in una scena tagliata) riesce a sopravvivere, partorisce un bambino che viene chiamato come il padre, ed eredita il dono di vedere la Morte. Nell’altro Alex viene "semplicemente" decapitato dall’elica di un elicottero della polizia. E dopo tanti finali alternativi, ecco l’elenco della marea di seguiti, che vi consiglio di guardare se vi siete appassionati al capostipite: Final Destination 2, Final Destination 3, The Final Destination e Final Destination 5, che dovrebbe uscire in Italia a settembre. E pensare che il film è nato da quella che avrebbe dovuto essere la sceneggiatura di un episodio di X-Files! E ora vi lascio con il consueto trailer... ENJOY!!!

4 commenti:

  1. questo film ha fatto da "cupido" tra me e mio marito!! :) bella recensione

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    1. Grazie mille!
      E complimenti per le "basi" del matrimonio ^__*
      Letteralmente, finché morte non ci separi!

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  2. Fino al 3 mi sono piaciuti, ma gli altri due sono troppo ripetitivi e insignificanti.

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    1. A me sono piaciuti i primi due e l'ultimo, terzo e quarto sono da buttar via!

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