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domenica 11 marzo 2018

Southbound - Autostrada per l'inferno (2015)

Ne avevo letto già bene sul blog di Lucia e ora la Midnight Factory ha distribuito sul mercato dell'home video l'horror corale Southbound - Autostrada per l'inferno (Southbound), diretto e sceneggiato nel 2016 dai registi Radio Silence, Roxanne Benjamin, David Bruckner e Patrick Horvath.


Trama: lungo una strada americana diretta verso sud, diversi gruppetti di persone vanno incontro a un destino orribile e sanguinoso...



A differenza di altri horror corali o a episodi Southbound - Autostrada per l'inferno racconta un'unica lunga storia dalla struttura circolare e ogni episodio presenta uno o due personaggi che si ripropongono in quello seguente, fungendo così da collante tra un segmento e l'altro. Al gruppo di registi Radio Silence è stato dato il compito di aprire e chiudere le danze con un inizio che è anche fine (e viceversa) ma nonostante questo si mantiene ambiguo per tutta la sua durata. In esso, abbiamo due uomini che non riescono a fuggire da inquietanti entità oscure decise ad ucciderli; il motivo per cui i due protagonisti si siano ritrovati sull'autostrada del titolo italiano lo verremo a scoprire solo nel finale di Southbound ma, anche lì, Radio Silence confeziona il più classico degli home invasion senza rivelare granché relativamente ai personaggi coinvolti. Come inizio non c'è male, tra splatter ed elementi perturbanti in abbondanza, mentre il finale è spiazzante al punto giusto e lascia lo spettatore con un palmo di naso a chiedersi... "cosa diamine ho visto?". Chiedere al Bolluomo per credere.


Più lineare, ma non per questo meno inquietante, Siren, diretto e co-sceneggiato dall'unica donna del gruppetto, Roxanne Benjamin (già apprezzata per il "mostruoso" contributo in XX - Donne da morire, sempre distribuito da Midnight Factory). Qui le protagoniste sono i membri di una band tutta al femminile, che si ritrovano in panne sulla maledetta autostrada e vengono "salvate" da una strana coppia. L'intero episodio è giocato prima su elementi che stridono contro l'apparente perfezione e gentilezza dei salvatori di fanciulle, poi sulla paranoia e il senso di esclusione, fino ad arrivare alla terribile risoluzione finale. Niente splatter, quindi, nonostante la presenza di un paio di elementi disgustosi, ma le atmosfere inquietanti e claustrofobiche di un certo tipo di horror/sci-fi in stile L'invasione degli ultracorpi si sprecano e personalmente le ho gradite molto, Siren è sicuramente uno dei corti che ho preferito.


Lo surclassa però brutalmente The Accident, diretto dallo stesso David Bruckner del recente Il rituale. Se l'horror Netflix puntava più sulle atmosfere, questo corto è una splatterata incredibilmente ironica e crudele dove un uomo si ritrova solo ad affrontare il senso di colpa, affidandosi ciecamente a chiunque millanti di avere la soluzione per il casino che ha combinato (ovviamente, non vi dirò mai quale!). Interamente girato in un unico, spettralissimo ambiente e con un solo attore impegnato in una conversazione telefonica, The Accident colpisce lo spettatore allo stomaco e accumula elementi ansiogeni senza mai perdere di ritmo, mettendo i brividi anche sul finale. Sarò una persona semplice ma questo è il corto che mi è piaciuto di più.


Ultimo, o meglio, penultimo segmento prima del ritorno di Radio Silence è Jailbreak, che arriva a "spiegare" più o meno la natura del luogo dove si svolge il film, che diventa così palese anche agli occhi dello spettatore meno scafato. Attenzione, però, non si tratta del classico e tanto detestato spiegone pedante, quanto piuttosto un elegante insieme di suggerimenti e suggestioni incastonato in una cornice squisitamente horror che mi ha ricordato parecchio le sequenze migliori di Dal Tramonto all'alba, pur senza la tamarreide di Rodriguez. Jailbreak sicuramente non appagherà chi cerca delle certezze ma a mio avviso è emblema della cura infusa nell'intera operazione e fa risaltare all'occhio il fil rouge che lega tutti i racconti.


Nell'insieme, Southbound - Autostrada per l'inferno è un viaggio all'interno del senso di colpa e dei fantasmi che gli esseri umani si portano dietro. Tutti i personaggi principali hanno qualcosa per cui vergognarsi, orrori nascosti nel loro passato o mancanze verso i loro cari e anche quando il loro dolore non viene sviscerato appieno, esso viene comunque fatto intuire nello spazio risicato concesso da un corto; i protagonisti di Southbound sono anime perdute e non è un caso che sugli schermi televisivi passi un cult come Carnival of Souls, scelta intrigante benché forse "spoilerosa" (ma tanto, anche il sottotitolo italiano qualche indizio lo offre). Inoltre, a differenza di quello che accade di solito con altre opere simili, i vari registi e sceneggiatori coinvolti sono riusciti a creare un affresco omogeneo, caratterizzato da sfumature individuali perfettamente amalgamate tra loro, al punto che è difficile definire Southbound come un mero insieme di corti, vista la palese volontà di lavorare assieme senza dare al film l'aspetto di una "vetrina" di talenti. Certo, Southbound non è un'opera perfetta però è affascinante quanto basta per consigliarla e ringraziare la Midnight Factory di averla fatta arrivare in Italia!


Di Roxanne Benjamin, regista e co-sceneggiatrice del corto Siren oltre che voce di Claire, la moglie del protagonista di The Accident, ho già parlato QUI mentre David Bruckner, regista e sceneggiatore del corto The Accident, lo trovate QUA. Ho anche già parlato di Larry Fessenden, che presta la voce al D.J.

Il collettivo Radio Silence ha diretto i segmenti "The Way Out" e "The Way In". Radio Silence è formato da Matt Bettinelli - Olpin (anche sceneggiatore dei corti e interprete di Jack, di lui ho parlato QUI), Tyler Gillett (di cui ho parlato QUA) e Chad Villella; quest'ultimo, che interpreta anche Mitch, è americano, anche sceneggiatore, produttore, tecnico degli effetti speciali e ha co-diretto un episodio del film V/H/S.


Patrick Horvath è il regista e co-sceneggiatore del corto Jailbreak. Ha diretto film come The Pact II ed è anche attore, produttore e compositore.


Fabianne Therese interpreta Sadie. Americana, ha partecipato a film come John Dies at the End e Starry Eyes. Anche sceneggiatrice, regista e produttrice, ha un film in uscita.


L'edizione DVD della Midnight Factory, sempre corredata dal libretto redatto dalla redazione di Nocturno Cinema, non presenta stavolta extra a parte il trailer. Detto questo, se Southbound vi fosse piaciuto recuperate Carnival of Souls, ampiamente citato all'interno del film, V/H/S, Last Shift, The Void e Baskin. ENJOY!


8 commenti:

  1. Visto anch'io recentemente. Film molto bello e interessante.

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    1. Concordo! Lo hanno già passato anche in TV, giusto?

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    1. Sì, anche perché di solito gli horror a episodi sono un terno al lotto!

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  3. È in lista da tempo. Spero di parlarne presto anche io :)

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  4. Visto un paio (un paio, o la scorsa?) di estati fa col Fratello e, a sorpresa non amando i film a episodi, mi era piaciuto parecchio!

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