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mercoledì 30 ottobre 2019

Il Bollodromo #71: ToHorror Film Fest - parte 2

Seconda delle mie tre giornate al festival. Come potete immaginare, ho ridotto i film a massimo due al giorno per non uccidere il povero Bolluomo impreparato ai festival e non amante del genere horror e stavolta gli è andata bene. Si è evitato così un film anche troppo ridicolo ma perlomeno si è goduto il vincitore del festival, The Odd Family: Zombie on Sale. ENJOY!


Kuwaresma - The Entity (Kuwaresma) di Erik Matti

Dalle Filippine, un horror che parte non bene, benissimo. Fantasmi, demoni dall'aspetto esotico e molto particolare, spaventi veri, una violenza tale da far accapponare la pelle e un villain di rara cattiveria mi avevano convinta di avere davanti sì un pastiche di generi (c'è tutto: thriller psicologico, horror demoniaco, horror a base di case infestate, torture porn, ghost story, ecc.) ma comunque scritto e diretto da qualcuno in grado di tenere saldamente le redini del discorso. Poi arriva lo Shyamalan twist da facepalm, al quale sono seguiti uno dei peggiori esorcismi di sempre e il declassamento del demone da cazzutissima entità dall'aspetto peculiare a... boh, Luca Giurato? La critica sociale delle Filippine porta in dote all'occidente demoni perculanti e misogini, che si riducono a sputare noccioli di arancia in testa ad ignare persone, mentre altri personaggi si profondono nell'imitazione di Francesco Paolantoni quando, nei panni di Robertino, urlava "Luisaaaa!!!". Insomma, poteva andare meglio.


The Odd Family: Zombie on Sale di Lee Min-jae

L'ideale cuginetto orientale di Shaun of the Dead, meno originale di One Cut of the Dead ma comunque delizioso a vedersi, non a caso ha vinto il premio della giuria per il miglior lungometraggio. Merito innanzitutto della simpatia dei protagonisti, una famiglia che più disfunzionale non si può, a un passo dalla bancarotta e costretta a ricorrere a truffe della peggior specie onde racimolare denaro... che, un giorno, si imbatte in un ragazzo zombie, fuggito dai laboratori di una non meglio specificata industria farmaceutica dalla dubbia fama. Dire di più sulla trama sarebbe un delitto, perché il bello del film è scoprire come si abbatterà sull'intera Corea l'inevitabile piaga zombie e come il regista si impegnerà ad omaggiare vari generi, non solo l'horror, la commedia e i grandi modelli del genere (i momenti di "zombie-dance" non fanno rimpiangere le sequenze storiche di Shaun of the Dead in cui i morti viventi ballavano sulle note di Don't Stop Me Now) ma anche i k-drama, parodiati per buona parte della pellicola. Io vi avviso, a un certo punto mi sono persino commossa e ho seriamente temuto per gli adorabili membri della famiglia Park, quindi per me l'operazione è più che riuscita. Speriamo esca presto in Italia ma, nel caso, non vorrei sbagliare dicendo che chi cerca può già cominciare a trovare qualcosa.


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