Pagine

venerdì 3 aprile 2020

The Hunt (2020)

Un altro dei film che la Universal ha reso disponibile in streaming è The Hunt, diretto dal regista Craig Zobel, ennesima pellicola che spero vivamente raggiungerà i nostri cinema quando tutto il marasma da Coronavirus sarà finito. HIC SUNT SPOILER.


Trama: delle persone si risvegliano, imbavagliate, in un bosco sconosciuto e scoprono di essere le vittime inconsapevoli di una caccia all'uomo.



E che due palle, direte voi. Il cinema horror è pieno di film che iniziano con questi presupposti. Ancora ultimamente c'è stato il bel The Furies, di Tony D'Aquino, che cominciava più o meno nello stesso modo: persone che si svegliano in un posto sconosciuto e devono cominciare a correre, perché nell'oscurità si nasconde gente che vuol far loro la pelle, per i motivi più disparati. E allora cos'è che rende The Hunt uno dei film più divertenti visti negli ultimi tempi, nonché uno dei più imprevedibili? Eh, non è facile parlarne senza incorrere in spoiler, quindi se non avete ancora visto il film vi direi di fermarvi qui e guardarlo il prima possibile, non ve ne pentirete e passerete una serata tra salti sulla sedia, risate a profusione e moti di stupore, altrimenti proseguite pure.


Premesso che le lotte sociali sono sempre molto interessanti, soprattutto in tempi come questi, i contrasti presenti in The Hunt sono trattati con piglio molto ironico e non fanno sconti a nessuno. Il film ribalta la prospettiva comune, quindi le vittime vengono pescate all'interno di quella parte di America assolutamente deprecabile, fatta di gente ignorante, leoni da tastiera, repubblicani, razzisti, sessisti, broflakes e complottisti che ammorba non solo l'internet ma la società intera, e il brutto è che siamo anche costretti a pensare "poverini" quando cominciano a venire fatti fuori brutalmente. Dall'altra parte, quindi, abbiamo il contraltare progressista e democratico, gente colta e attenta a rendere il mondo un posto migliore... o meglio, lo avremmo, non fosse che questi personaggi sono di un'ipocrisia spaventosa e, pur coltivando idee positive e condivisibili, lo fanno col piglio di chi lo fa soltanto perché "bisogna", vuoi per giustificare il possesso di una barcata di soldi, vuoi per sentirsi superiori ai poveracci che infestano le città o più intellettuali di loro, altrimenti non avrebbero di certo imbracciato i fucili per ripulire il mondo dalla cosiddetta "white trash". E questa è solo la punta dell'iceberg, perché c'è ancora qualcosa che si nasconde dietro la Caccia del titolo originale, qualcosa che arriveremo a scoprire nel corso di un flashback piazzato ad hoc poco prima del finale, che rende l'intera faccenda ancora più surreale e sorprendente, radicata in uno dei veri mali che infesta la nostra società moderna: le fake news e la loro diffusione incontrollabile.


Ed è l'intera struttura del film ad essere sorprendente, non soltanto a livello di sceneggiatura ma di regia e montaggio. Ogni elemento di The Hunt funziona dal momento in cui entra in risonanza con quelli che lo spettatore riconosce essere i fondamentali cliché del genere, cosa che lo spinge a reagire di conseguenza. La prima morte on screen, sanguinosa ed esplosiva, ci spiazza perché è preceduta da intere sequenze il cui fulcro è un personaggio che riconosciamo subito come emblema della Final Girl; non guasta il fatto che sia interpretato da una delle attrici più famose del mucchio, ma sono soprattutto le inquadrature, i dialoghi che le vengono messi in bocca, il montaggio serrato a trarci in inganno e a convincerci che l'intero film poggerà sulle sue spalle, soprattutto quando entra a gamba tesa l'espressione massima del cavaliere in armatura (bello, prestante, gentile e apparentemente anche forte fisicamente ed esperto di armi), un possibile love interest che magari morirà prima della fine del film ma nel frattempo avrà aiutato la nostra eroina a sopravvivere fino all'ultimo, e gli saremo sempre grati per questo. Nulla di più sbagliato, e il gioco si ripete un altro paio di volte, finché il vero (o la vera) protagonista di The Hunt non risulterà chiaro. E anche lì, nonostante l'amore devastante nato per chi lo/la interpreta (ma in generale tutto il cast di The Hunt è perfetto), non abbiamo davanti un personaggio con cui empatizzare facilmente, ma qualcuno con dei palesi problemi psichici e relazionali, e per questo ancora più meraviglioso. La vittoria finale del personaggio in questione cambierà il mondo? No, penso proprio di no. Sono finiti i tempi di Orwell e anche se viviamo nella peggiore delle Animal Farm, l'idealismo ormai è morto, ad imperare sono solo l'egoismo e la speranza di poter arrivare almeno a sopravvivere fino alla fine della giornata. Se poi ci scappano anche un buon pasto, una bottiglia di vino e qualche lusso, tanto meglio. Intanto, il 2020 verrà inevitabilmente ricordato per Coronavirus ma è anche l'anno in cui la Blumhouse sta dando veramente il bianco con tutti i gioiellini che continua a fare uscire.


Di Hilary Swank (Athena), Ike Barinholtz (Staten Island), Ethan Suplee (Gary) ed Emma Roberts (Yoga Pants) ho già parlato ai rispettivi link.

Craig Zobel è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come Compliance, Sopravvissuti e serie quali American Gods. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 45 anni.


Betty Gilpin interpreta Crystal. Americana, ha partecipato a film come The Grudge e a serie quali Medium e American Gods; come doppiatrice ha lavorato in Robot Chicken. Ha 34 anni e due film in uscita.


Wayne Duvall interpreta Don. Americano, ha partecipato a film come Un giorno di ordinaria follia, Apollo 13, The Fan - Il mito, Fratello, dove sei?, Lincoln, Prisoners, American Animals, Richard Jewell, A Quiet Place II e a serie quali MacGyver, X-Files, E.R. Medici in prima linea, Sabrina, vita da strega, Nash Bridges, CSI - Scena del crimine e CSI:NY. Ha 62 anni e due film in uscita.


Usman Ally, che interpreta Crisis Mike, era l'uomo con le mani a uncino di Una serie di sfortunati eventi. ENJOY!


13 commenti:

  1. In effetti parrebbe un'idea tipo Guns Akimbo, perlomeno come partenza...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nulla di nemmeno lontanamente simile, te lo assicuro. Nemmeno alla partenza :)

      Elimina
  2. Molto divertente, ma secondo me gli spunti satirici vengono presto accantonati. E va anche bene così.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Invece secondo me resistono fino all'ultimo. Senza fare spoiler, la questione delle fake news è l'ultimo ribaltamento finale di una situazione che già mette a nudo molte delle brutture della società attuale.

      Elimina
  3. Ho una lunga lista di horror da guardare, cercati in giro sul web, anche per scrivere tutti i giorni su the kings of horror, e questo è già in lista per la visione, a giorni dovrei vederlo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti conviene metterlo in cima alla lista perché è davvero bello!

      Elimina
    2. allora lo vedrò al più presto possibile xD

      Elimina
  4. Non riesco più a starti dietro :) Comunque al di là dell'interesse particolare anche per questo film, c'è da dire che negli ultimi anni l'horror si è dato alla satira e alla "commedia" in maniera però molto più raffinata rispetto al passato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ormai c'è un bel revival horror che copre tutti i gusti!

      Elimina
  5. Non sono tanto in vena di horror inquietanti in questo periodo, ma se in questo c'è la dose giusta d'ironia potrei fare un tentativo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poco inquietante e molto divertente, vai tranquillo :)

      Elimina
  6. Se avessi letto la tua prima di guardare il film, sicuramente gli avrei dato un punto in più. Ottima analisi! Complimenti. E lo dico da uno agli antipodi dalle tue idee politiche (simpatizzo per i repubblicani ma schifo gli americani in generale e complottista mi ci hanno fatto diventare, pensa che fino a pochi anni fa li sfottevo e denigravo).
    Non l'ho scritto da me ma ho adorato l'accostamento dei ricchi/cattivi al politicamente corretto (fa troppo ridere quando i due della stazione di servizio stanno attenti alle parole da usare, tipo "la parola con la N", ecc.).
    Tirando fuori l'ipocrisia dei buonisti, che usano le armi tanto care ai repubblicani, dimostri obiettività!

    Le risate sono assicurate, confermo, ma in questo caso non penso sia un bene. Però ho adorato le espressioni assurde della protagonista 😁

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Intanto scusami se leggo solo ora il tuo commento. Purtroppo mi era sfuggito e ringrazio Moz per avermi scritto stamattina per segnalarlo!
      Grazie mille dei complimenti. Io più che simpatizzante per democratici o repubblicani simpatizzo per chi non è schierato al punto da non vedere mezze misure, per questo apprezzo sempre tantissimo la critica agli estremismi, di qualunque colore siano!

      Elimina