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venerdì 13 novembre 2020

Spiral (2019)

Shudder si riconferma una miniera d'oro per il cinema di genere, come dimostra anche Spiral, diretto nel 2019 dal regista Kurtis David Harder.

Trama: negli anni '90, una coppia omosessuale con figlia si stabilisce in un paesino per allontanarsi dai frenetici ritmi cittadini. La facciata di cortese perbenismo del quartiere, tuttavia, nasconde qualcosa di assai sinistro...

Se anche voi, come me, andate matti per le pellicole a base di paranoia e vicini troppo amichevoli per essere veri, dopo 1BR la piattaforma Shudder ha tirato fuori un altro ottimo film a tema. Se in 1BR la protagonista era una normalissima ragazza, solo più solitaria di altri, Spiral racconta la storia di una coppia di uomini omosessuali che, assieme alla figlia, decidono di cambiare aria e andare a vivere in una bella villa di un elegante sobborgo wasp. Siamo negli anni '90 e, se già certe situazioni familiari non vengono accettate oggi, figuriamoci allora; di più, uno dei due uomini, Malik, non è solo gay ma anche di colore. Dove andremo a finire, signora mia? Purtroppo, Malik è anche dolorosamente intelligente e nonostante tutte le sue rivendicazioni d'orgoglio omosessuale, è reduce da una terribile esperienza di violenza che lo ha costretto a dipendere da medicine per riuscire a placare l'ansia, dunque non deve stupire che il compagno Aaron, nel momento esatto in cui Malik comincerà a percepire un po' di cose fuori posto e decisamente inquietanti, minimizzerà riducendo tutto alle paranoie di un uomo stressato. Aggiungete, come se questo ancora non bastasse, che Aaron è bianco e benestante ed è colui che mantiene la famigliola, in quanto Malik è uno scrittore che ancora non è riuscito a sfondare e si arrabatta come può, con il compagno che non perde occasione di ribadire la propria supremazia economica. Aaron è dunque il più propenso a voler essere integrato in un ambiente che a lui appare non solo normale, ma anche desiderabile, perché non è così distante dai suoi vicini di casa, salvo l'orientamento sessuale. Malik invece, definito inizialmente "il giardiniere", non ne vuole giustamente sapere e cerca di far finta di nulla per amore del compagno, almeno finché gli elementi che stridono non diventano troppo anche per lui. C'è quindi tutto il sostrato necessario per un bel thriller horror a base di paranoia e sorrisetti fasulli e anche per riflettere su quanto, ahimé, la nostra società non abbia fatto tutti questi passi avanti in una trentina d'anni, a differenza della tecnologia. 

La struttura di Spiral è assai apprezzabile perché, da buon esempio di film paranoico, comincia ad inserire piccoli dettagli "sbagliati" all'interno delle inquadrature così da far drizzare le orecchie non solo ai protagonisti ma anche e soprattutto agli spettatori: al di là dell'enorme scritta "faggots", per esempio, sono gli occhi che seguono Malik durante le sue corse, vicini di casa piantonati nel prato, mezzi sorrisi accondiscendenti e strani mancamenti ad alimentare la tensione, mentre il tono del film oscilla, sempre più senza soluzione di continuità, tra il thriller urbano razionale e l'horror sovrannaturale, qualcosa che spiazza e rende ancora più incerti relativamente alla natura dell'effettivo pericolo. C'è da dire che, a volte, Spiral è un po' scorretto in questo suo giocare tra registri, e sfrutta alcuni topoi del genere "case stregate" giusto per sviare lo spettatore senza poi finalizzare le visioni di Malik (il precario stato mentale del protagonista viene reso palese attraverso altri elementi più calzanti e sensati), ma è un piccolo prezzo da pagare per un film che scorre liscio ed interessante e regala persino un bel finale scioccante e cattivissimo, che onestamente mi ha fatta balzare sul divano. Ancora una volta ringraziamo dunque Shudder, che produce e distribuisce piccoli horror indipendenti di livello: a quando un suo sdoganamento anche in Italia?

Kurtis David Harder è il regista della pellicola. Canadese, ha diretto altri film come Incontrol. E' anche produttore, sceneggiatore e attore.

Jeffrey Bowyer-Chapman interpreta Malik. Canadese, ha partecipato a film come ESP2 - Fenomeni paranormali e a serie quali American Horror Story. Ha 36 anni.

Ari Cohen interpreta Aaron. Americano, ha partecipato a film come It, Molly's Game, It - Capitolo 2 e a serie quali Supernatural e Smallville. E' anche produttore e regista.

Ty Wood interpreta Tyler. Canadese, ha partecipato a film come Il messaggero e a serie quali Supernatural, BH90210 e Le terrificanti avventure di Sabrina. Ha 25 anni e tre film in uscita.

Lochlyn Munro interpreta Marshal. Canadese, ha partecipato a film come Cose preziose, Scary Movie, Freddy vs. Jason, Hansel e Gretel e la strega della foresta nera, Tomorrowland - Il mondo di domani e a serie quali Nightmare Cafe, Blossom, Highlander, I viaggiatori, Streghe, Oltre i limiti, La zona morta, CSI - Scena del crimine, CSI: Miami, Weeds, Senza traccia, CSI: NY, Smallville, Bones e Supernatural. Anche produttore, ha 54 anni e quattro film in uscita.

Se il film vi fosse piaciuto recuperate Scappa - Get Out e 1BR. ENJOY!

12 commenti:

  1. EHEH all'iniziop pensavo che la recensione fosse quelal del nuovo capitolo di Saw, che se non sbaglio porta lo stesso nome! Comunque interessante come trama magari ci darò un'occhiata

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    1. Non sapevo nemmeno che fosse uscito, fai tu. Io al limite penso all'altro film giapponese scritto dall'autore di Ringu.

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    2. A me è venuto in mente Uzumaki di Junji Itō, da cui era stato tratto anche un film.

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    3. Io ho letto solo il manga, che è davvero inquietantissimo. Il film non l'ho mai visto, lo ammetto.

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  2. Ho pensato a Saw anche io!

    Segno, non conoscevo.

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  3. Sembrerebbe non proprio facilmente classificabile come film. Interessante!

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    1. Beh, è un horror tout court, ma si prende il suo tempo per ingranare.

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  4. Almeno questo mi sembra un film diverso dal solito. Potrebbe interessarmi!

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  5. Scopri qui che continuano a fare film di Saw! Ciò detto questo, invece, sembra molto interessante, quindi segno.

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    1. Niente Saw dalle mie parti: devo essermi fermata al terzo o giù di lì..

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