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domenica 15 novembre 2020

The Owners (2020)

Il giorno degli zombi offre delle pillole di horror e qui le prendiamo molto seriamente, ecco perché ho guardato The Owners, diretto e co-sceneggiato dal regista Julius Berg a partire dal fumetto Une nuite de pleine lune di Hermann e Yves H.

Trama: decisi a derubare due facoltosi vecchietti, quattro ragazzi si introducono in casa loro senza pensare che passeranno dall'essere predatori a prede...

The Owners è uno di quei film che prende lo stereotipo della home invasion e lo ribalta, trasformando gli invasori in vittime sacrificali. Nell'anno del signore 2020 l'inversione di stereotipo è diventata essa stessa cliché (si pensi al recente Villains, che ci ha allietati nel primo lockdown) ma se un film è gestito bene a livello di ritmo e personaggi è sempre qualcosa di piacevole da vedere anche quando il twist tale non è, soprattutto se un minimo elemento di sorpresa viene mantenuto. In The Owners, per fortuna, il ritmo non manca e i personaggi, inizialmente proposti come delle macchiette prevedibili, per quanto divertenti, si evolvono in maniere strane ed inquietanti, abbracciando destini che più neri non si può, e lo stesso vale per il film in sé. La pellicola di Julius Berg parte infatti come una commedia horror assai british, costellata di bisticci tra fidanzati e discussioni al vetriolo tra tre malviventi da strapazzo, che probabilmente non riuscirebbero a rubare nemmeno le caramelle a un bambino; le stesse vittime di questo terzetto sui generis, al quale si unisce la giovane Mary, sono due assurdi vecchietti che sperano di combattere i criminali instillando loro gentilezza e buone maniere (oltre ad insegnare loro un po' di perfectly splendid pronuncia british che non guasta mai!), e per la prima mezz'oretta di film l'atmosfera è frizzante e divertente. Dal momento in cui uno dei tre criminaletti sbrocca, però, arriva a sbroccare anche la pellicola, che nel giro di pochi istanti si trasforma in un claustrofobico thriller allucinato dove c'è davvero ben poco da ridere e dove non ci si può fidare di nessuno.


Per accentuare questa situazione straniante, totalmente filtrata dal punto di vista della povera Mary, nel momento più concitato della pellicola il campo visivo della cinepresa si restringe e le inquadrature cambiano formato, comprimendo i protagonisti all'interno di un rettangolo piccolissimo dove la protagonista si dibatte per fuggire da un ambiente fattosi opprimente, malsano, scuro e zeppo di pericoli oltre che palesemente folle. E se la follia viene veicolata dalla messa in scena e dai personaggi di Sylvester McCoy e dell'inquietantissima Rita Tushingham, oltre alla brava Maisie Williams vi consiglierei di tenere d'occhio soprattutto il dimesso e sfigatissimo Andrew Ellis, fulcro dell'unico, vero twist della pellicola; nulla di così eclatante da far urlare al miracolo shyamalano, bensì qualcosa che arriva a toccare nell'animo e a farci rabbrividire con un misto di disgusto e pietà. Altro non aggiungerei su The Owners, mi sento solo di sconsigliarlo se siete anche un minimo depressi perché la sua natura di ibrido tra thriller e commedia dura giusto il tempo dell'introduzione... poi, come da sua natura di BD, subentra il maledetto pessimismo fronscese (a proposito, ma che fine ha fatto quel bell'horror truce d'oltralpe?) e non ce n'è più per nessuno.


Di Maisie Williams, che interpreta Mary/Jane, ho già parlato QUI mentre Sylvester McCoy, che interpreta Richard Huggins, lo trovate QUA.

Julius Berg è il regista e co-sceneggiatore della pellicola, al suo primo lungometraggio. Francese, anche produttore, ha 43 anni.

Ian Kenny interpreta Nathan. Irlandese, ha partecipato a film come Sing Street, Solo: A Star Wars Story e Gretel e Hansel

Se The Owners vi fosse piaciuto recuperate Man in the Dark, (su Amazon Prime Video),  La casa nera (su Google Play) e Villains (su Google Play e Chili). ENJOY!

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