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mercoledì 12 gennaio 2022

West Side Story (2021)

La settimana scorsa sono andata a vedere West Side Story, diretto dal regista Steven Spielberg nel 2021 e tratto dal musical omonimo di Arthur Laurents, Stephen Sondheim e Leonard Bernstein.


Trama: nella New York degli anni '50, gli americani Jets e i portoricani Sharks si contendono il West Side di Manhattan tra scontri e lotte all'ultimo sangue. Nel mezzo delle contese, Tony, ex membro dei Jets, e la portoricana Maria si incontrano e si innamorano...


Cominciamo con la solita confessione di ignoranza? Sì, dai!! Ero talmente tanto carente sull'argomento West Side Story (musical e film del '61) che quando l'amico Toto mi ha detto come andava a finire, davanti alla mia faccia scandalizzata ha ribattuto "Eh beh, è tratto da Romeo e Giulietta, cosa credevi?". Al diavolo, sarei stata una delle tre persone al mondo a stupirmi davanti al finale, invece non mi sono goduta nemmeno la stoccata tristemente ironica della canzone I Feel Pretty, quindi cacca sull'amico Toto. Ma mettiamo da parte le recriminazioni e arriviamo al succo del discorso: com'è guardare per la prima volta un musical del '57 riproposto ex novo nell'anno del Signore 2022? Eh beh, mentirei se non dicessi che è un'esperienza straniante e che non andrebbe fatta sotto il peso del cinismo di 40 anni di vita, perché il rischio è quello di fissare Maria e Tony (soprattutto quando Maria accusa il fratello di essere un pazzo già pronto a darla in sposa quando lei vorrebbe vivere libera e dopo un secondo celebra uno pseudo-matrimonio con Tony) con l'aria costernata di chi non apprezza le storie d'aMMore nate così, su due piedi, e subito virate verso un tragico desiderio di eternità. Diciamo pure, senza timore di offendere nessuno, che dopo 5 minuti avevo già un'enorme, insana voglia di prendere a ceffoni forti sia Tony che Maria, lui che prima mi canta Something's Coming, aspirando a chissà quale futuro di liberazione dalla terribile realtà del West Side e poi cade ai piedi della prima mocciosa portoricana che incontra, e lei che proprio ciao, nescia come Giulietta, appunto. Fortunatamente, West Side Story ha soprattutto il "contorno" dei disperati che vivono all'interno di un quartiere in degrado, pronto a cacciarli fuori a pedate in nome di un progresso e di una ricchezza di cui loro non potranno mai godere, segnati dalla naturale diffidenza di chi è americano da generazioni e guarda dall'alto al basso non solo i portoricani Sharks, odiati in quanto provenienti da un Paese diverso, ma anche la seconda generazione di immigrati incarnata dai Jets, bianchi come il latte ma comunque disprezzati, poveri, incapaci di pensare a una vita che non sia fatta di espedienti e violenza.


Solo la tragedia può attendere i disgraziati incapaci di andare oltre il ruolo che la società ha imposto loro, che siano ottimisti e speranzosi come la bella Anita, che guarda all'America come una terra di libertà e possibilità ma nonostante tutto non riesce a superare la sua diffidenza verso i bianchi, o che siano negativi e fatalisti come Riff e Bernardo, per i quali l'unico modo di contare qualcosa è mantenere viva la tradizione delle bande di strada e alimentare la violenza. Per contro, l'anziana Valentina, Portoricana sposata ad un commerciante bianco, si è integrata alla perfezione, prendendo magari la strada più difficile (la stessa che aspetterebbe Tony e Maria) ma trovando comunque il suo posto nel mondo e la felicità, e il suo tentativo di salvare anche Tony e tenerlo lontano dalla via dei Jets dopo che il ragazzo ha già scontato la sua pena in carcere è ammirevole e tocca il cuore molto più delle sdolcinate promesse d'amore, così come annienta la sua reazione davanti alla scena più terribile del film, quella del tentato stupro di Anita, che onestamente mi ha rivoltato lo stomaco. Nonostante un canovaccio un po' stantio sono dunque tante le stelle che brillano all'interno del West Side Story di Spielberg, anche a livello di trama o interpretazione della stessa. Soprattutto, il film è una gioia per gli occhi e per le orecchie e non dite "ovvio, è un musical" perché Les Misérables, solo per fare un esempio recente, per quanto mi fosse piaciuto tantissimo era purtroppo abbastanza statico a livello di regia, mentre la cinepresa di Spielberg non sta ferma un secondo.


Il primo scontro tra Jets e Shark è frenetico, al cardiopalma, le riprese dei vari quartieri perfettamente ricostruiti sono pezzi di maestria, quanto ai numeri musicali sono uno più bello dell'altro e se il mio cuore è volato verso l'allegra, coloratissima America, pezzo che ovviamente già conoscevo, sono rimasta incantata dal montaggio serratissimo e ritmato di Gee, Officer Krupke e anche dalle varie danze eseguite durante il ballo comune. Ho anche, nonostante tutto, speso fior di lacrime sul finale, ché ci vorrebbe davvero un cuore di pietra per non sciogliersi davanti a Maria e alla ripresa della canzone Tonight, soprattutto dopo tutti i momenti di terribile concitazione accorsi prima. Da profana, ho apprezzato la performance di ogni singolo ballerino, da quelli in primo piano a quelli nelle retrovie, e ovviamente il lavoro dei costumisti, che hanno ben differenziato Jets e Shark utilizzando colori freddi o neutri per i primi e caldi, squillanti, per i secondi, e per quanto riguarda gli attori ho preferito forse i personaggi secondari ai già citati Tony e Maria. Non è che Ansel Elgort non mi abbia affascinata con quella grazia e leggerezza già scorta in Baby Driver, o che Rachel Zegler non mi abbia incantata con la sua splendida voce, ma Ariana DeBose nei panni di Anita ha un'energia e un carisma tali da eclissare tutti quelli che la circondano, sia nel ballo che nella recitazione, e lo stesso vale per il Bernardo di David Alvarez, anche se forse lui a tratti l'ho trovato un po' troppo legato a uno stereotipo, a un cliché. Onestamente, non so dire se West Side Story possa piacere ai fan duri e puri; parlando solo per me, mi è piaciuto con riserva, nel senso che speravo di emozionarmi molto di più, invece mi sono ritrovata parecchie volte nell'impossibilità di empatizzare con i due protagonisti, ma nulla da dire su tutto ciò che riguarda il comparto tecnico, musicale e coreografico, il film in questo caso vale sicuramente una visione!


Del regista Steven Spielberg ho già parlato QUI. Ansel Elgort (Tony) e Corey Stoll (Luogotenente Schrank) li trovate invece ai rispettivi link.

Rita Moreno interpreta Valentina. Portoricana, ha partecipato al West Side Story originale nei panni di Anita, vincendo un Oscar come migliore attrice non protagonista, inoltre ha lavorato in film come Cantando sotto la pioggia, Il re ed io, Conoscenza carnale e serie quali Love Boat, I Robinson, Miami Vice, La tata e Grey's Anatomy; come doppiatrice ha partecipato alle serie Raw Toonage, Bonkers, Capitan Planet e Che fine ha fatto Carmen Sandiego?. Anche produttrice, ha 71 anni e un film in uscita. 


Se West Side Story vi fosse piaciuto, recuperate la versione di Jerome Robbins e Robert Wise, cosa che spero di riuscire a fare anche io in tempi brevi. ENJOY!  

10 commenti:

  1. Amando molto il genere, per me il cinema alla massima potenza forse, me lo sono goduto alla grandissima. Per me, l'esperienza in sala più bella del 2021.

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    1. Per me l'esperienza più bella del 2021, tra i film visti in sala, è stato Ultima notte a Soho. Questo ha il suo fascino, ma non mi ha presa al 100%, come invece avrei voluto.

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  2. Da fan della prima versione, non ho ancora capito l'urgenza dell'operazione di Spielberg, se non il sogno realizzato di cimentarsi con il genere.
    Per fortuna ci riesce alla grande e il comparto tecnico fa la differenza, ma che agli Oscar possa essere un contendente tra i migliori film -un remake che i suoi anni li fa sentire- mi lascia perplessa.

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    1. Onestamente, anch'io sono un po' perplessa all'idea che sia uno dei favoriti. Ma è anche vero che ormai gli Oscar sono, per la maggior parte dei casi, una vetrina di film magari sontuosi e ben fatti ma poco sorprendenti.

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  3. Spielberg è un grande autore che però, in my opinion, ormai da tempo ha perso lo smalto, l'estro e la fantasia dei suoi anni d'oro. Ovviamente il "manico" c'è ancora e il film è ben girato, tecnicamente ineccepibile, però... che cosa mi offre di nuovo questo film rispetto all'originale? E' un remake spettacolare ma pedissequo, quasi una copia restaurata. Dignitoso ma alquanto velleitario, per me.

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    1. Come ho scritto, purtroppo non avevo termini di paragone, quindi me lo sono goduto per quel che è. Certo, concordo con Lisa quando dice che la "vecchiaia", di fondo, si percepisce tutta.

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  4. Ne ho parlato anche alla fabbrica oggi, ho adorato l'originale, se non l'hai visto recueralo, il remake è un film imperfetto che si fa volere bene

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    1. Sì, vorrei proprio recuperarlo. Spero di riuscirci ma visto il tempo disponibile e la marea di film che escono settimanalmente ne dubito!

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  5. Da vedere, l'originale visto molti anni fa é un grande film 🙂😉

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    1. Mi sono un po' bloccata con i recuperi "vecchi" causa corsa disperata verso gli Oscar, ma è sempre lì nella wishlist!

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