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mercoledì 2 marzo 2022

Occhiali neri (2022)

Mi vien da piangere. Ero convinta che Non aprite quella porta avrebbe vinto a man bassa il premio di peggior film dell'anno o, perlomeno, di pellicola più esilarante suo malgrado, ma non avevo pensato che Dario Argento, regista e co-sceneggiatore di Occhiali neri, sarebbe entrato a gamba tesa per raggiungere il podio di questa disgraziata tenzone...


Trama: Diana diventa cieca dopo essere rimasta coinvolta in un incidente in auto, causato da un killer di prostitute. In quanto tale, Diana è stata e continua ad essere presa di mira...


Sarebbe troppo facile sparare a zero sul Darione nazionale, ormai giunto alla veneranda età di 81 anni e quindi passabile di quel minimo sindacale di demenza senile (non fosse bastato dirigere Dracula 3D già dieci anni fa, o Giallo, se per questo). Sarebbe facile, se non fosse che i miei due compagni di visione hanno mostrato di gradire Occhiali neri e ciò mi ha imposto di impegnarmi per trovare qualcosa di salvabile in quella che a me è sembrata l'ennesima ciofeca del nostro, quindi impegnerommi. Cominciamo con la colonna sonora. Ecco, quella è stata davvero una bella sorpresa. Un po' truzza, se vogliamo, ma evocativa e adatta alle atmosfere del film, e se non altro si distacca dal solito score à la Goblin per trovare una sua identità, quindi bravo Arnaude Rebotini, l'unico che può dire di essere uscito dall'impresa a testa alta. La seconda cosa a mio avviso bella di Occhiali neri è la sequenza iniziale, quella durante la quale l'ingenuo spettatore arriva a pensare che l'eclissi di sole c'entrerà qualcosa e che il film possa diventare, che so, un Macchie solari con eclissi, un Compleanno di sangue; purtroppo, l'evocativa sequenza zeppa di inquadrature sbilenche, che trasforma Roma in un posto inquietante e quasi fuori dal mondo, molto onirico, oltre al venire stroncata senza appello da un padre che si rivolge alla figliola dicendo "Sai perché i cani sono TURBATI?" (uno dei tanti esempi di dialoghi orribili), muore lì senza avere alcun seguito, visto che l'eclissi non c'entra assolutamente nulla con tutto il resto del film, ahimé. Una terza cosa positiva sono gli effetti speciali, che regalano delle belle morti sanguinolente, nonostante siano molto poche, e la quarta ed ultima cosa positiva del film è che, finalmente, Asia Argento non è l'attrice peggiore del mucchio, anzi, ci fa pure una bella figura. Quindi, brava anche Asia, sì. Peccato che la protagonista sia Ilenia Pastorelli.


Ammetto di non aver seguito la carriera della Pastorelli post Lo chiamavano Jeeg Robot, ma siccome ho rivisto più volte il film d'esordio di Mainetti, riconfermo quello che scrissi all'epoca: "la Pastorelli è dotata di una bellezza incredibile, quel fascino che non risiede nei lineamenti perfetti ma piuttosto nella capacità di suscitare emozioni negli altri, annullandosi completamente in un personaggio difficile ma fondamentale.". La sua Alessia mi commuove e mi intenerisce oggi come la prima volta che l'ho vista e ritengo tuttora che la dizione imperfetta della Pastorelli, il suo aspetto un po' dimesso e anche la sua vena isterica siano un valore aggiunto al personaggio. Forse perché Mainetti i suoi attori li sa dirigere e "controllare", cosa che, si sa, Argento non è mai stato in grado di fare e purtroppo si vede. Ilenia Pastorelli, verso la fine di Occhiali neri, viene definita "cagna" e giuro che in sala ho aggiunto un "maledetta, pure!" di mio, come omaggio a un René Ferretti che, probabilmente, davanti a un overacting simile si sarebbe impiccato. Diana è un personaggio tragicomico, una pittima della peggior specie, la parodia di un cieco alla quale gli sceneggiatori hanno messo in bocca dialoghi imbecilli (il PENDOLONE!!!): spiegatemi perché mai una ragazza cieca dovrebbe accasciarsi a terra dopo aver fatto due passi e venire costantemente sorretta da chicchessia neanche fosse paraplegica e spiegatemi, santo cielo, perché mai la stessa ragazza, inseguita nel bosco da un killer, dovrebbe strillare come una forsennata attirando l'attenzione dell'intero creato mondo? E mi si risparmino, per favore, le interviste legate alla "tenerezza" del rapporto tra Diana e il piccolo Ching (che lei, ovviamente, chiama "CI', 'a 'CI!!!!" per tutto il film) visto che, quando il rapporto effettivamente si cementa, sembra di guardare un'episodio de Un medico in famiglia, mentre per il resto il poverello viene trattato come una pezza da piedi e costantemente "urlato" dalla cecata. Poi purtroppo accade anche che i momenti "Nonno Libero ma cecato" superino quelli thriller/horror e allora buonanotte. 


Occhiali neri
ha ben poco di thriller e di horror. Ci sono alcuni sprazzi, alcune intuizioni, dei momenti in cui la condizione svantaggiata della protagonista diventa fondamentale veicolo di una sensazione claustrofobica (il palazzo da incubo dove vive Chin e i suoi corridoi sono meglio di qualsiasi bosco e di qualsiasi dipartimento dighe, soprattutto di qualsiasi pozza zeppa di boa constrictor acquatici, che il mio buon amico Ale ha definito "Fulciana" ma che io definirei "pulciara", più che altro), ma per il resto il film è privo di una reale trama "gialla"; sì, c'è un assassino di prostitute che si incaponisce con Diana per il motivo più stupido del mondo e di tanto in tanto lei ha paura di trovarselo alla porta, ma spesso il killer è solo l'accessorio di una trama che vede essenzialmente Diana e Chin risolvere i loro problemi di soldi, di salute o di affidamento e onestamente per vedere un film simile diretto da Argento preferirei rivolgermi a Muccino, Veronesi, a un signor nessuno di qualche fiction RAI. E sì, mi direte, la sceneggiatura ha ormai 20 anni quindi nasce un po' già "vecchia", ma possibile che NESSUNO, nemmeno Asia Argento, abbia avuto il coraggio di mettere becco nella questione, rivedersi un po' sceneggiatura e dialoghi, e dare un'impronta nostalgica ma moderna al tutto? Io ad Argento non voglio male. Mi auguro sinceramente che possa dare lo schiaffo morale che tutti noi stronzi brontoloni ci meritiamo e sparare un'ultima cartuccia da fare impallidire Mad Max Fury Road, ma la mia speranza ormai è ridotta al lumicino. 


Del regista e co-sceneggiatore Dario Argento ho già parlato QUI mentre Asia Argento, che interpreta Rita, la trovate QUA

Ilenia Pastorelli interpreta Diana. Nata a Roma, ha partecipato a film come Lo chiamavano Jeeg Robot, Benedetta follia e Io e Angela. Ha 36 anni e un film in uscita. 



10 commenti:

  1. Non voglio andare al cinema (causa Covid) ma prima o poi questo devo vedermelo... o forse non dovrei: ci sono esaurienti testimonianze sull'ennesimo flop di un regista ormai pensionabile...

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    1. Mah, guarda, in sala eravamo in 5 lunedì. Se ti preoccupi del Covid stai sereno. Probabilmente l'unico film "a rischio" questa settimana è Batman...

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  2. Magari bastava ambientarlo negli anni 90 e diventava una sceneggiatura all'avanguardia 😜

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  3. Chissà perché un poco ci speravo... 😅

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  4. Premetto che salterò la visione in sala come tutti i film di Argento da "La Terza Madre" in poi, ma il regista italiano è da molto che ha perso la capacità di comunicare tramite un linguaggio cinematografico funzionante. "Opera" è stato il suo ultimo titolo realmente realizzato a dovere, magari fuori tempo, ma comunque funzionava. In "Trauma" già si percepiva che i suoi gusti, il suo modo di concepire l'opera cinematografica era ormai sempre più improvvisata, fino appunto ad arrivare a "La Terza Madre" in cui vigeva la più pura anarchia. Come scrissi allora, poteva anche essere interessante questo corso senza epicentro narrativo, ma non per questo godibile.

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    1. Io ero già rimasta scioccata, in senso negativo, dal Fantasma dell'opera e Trauma quando ero ragazzina, percependo in toto la sciatteria dell'insieme, Opera ametto di non averlo mai visto. La terza madre l'avevo salvato ma dovrei riguardarlo, mentre Giallo è uno dei punti più bassi mai toccati da Argento. Però un conto è anarchia, un conto è far le cose "a cazzo de cane", nemmeno parlassimo di René Ferretti.

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  5. Nemmeno io voglio male ad Argento, anzi mi auguro prima o poi che mi smentisca realizzando un film grandioso, però per me l'ultimo Argento degno di essere considerato è "Opera", dopo -e mi dispiace dirlo- è stata una decandenza nemmeno troppo lenta.

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    1. Sì, dopo Opera (che purtroppo non visto) è stata una progressiva decadenza. Pensare che a me La terza madre non era neppure dispiaciuto, ma rispetto ai vecchi film era comunque una mezza soletta.

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