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venerdì 24 giugno 2022

Slaxx (2020)

Avendo poco tempo e cercando quindi qualcosa di breve ma divertente che mi tirasse un po' su il morale ho recuperato Slaxx, diretto e co-sceneggiato nel 2020 dalla regista Elza Kephart.


Trama: alla vigilia della presentazione di un'importante collezione di abiti,  un negozio diventa il teatro degli efferati omicidi di un paio di... jeans. 


Di robe strane che ammazzano gente è pieno il cinema horror e sapete bene che la mia preferita, per esempio, è lo One Eyed Monster di Ron Jeremy, attualmente ancora inarrivabile, ma alla fine anche i jeans assassini non sono male. Slaxx è un perfetto esempio del filone, nonché un filmettino di evasione che ha talvolta la pretesa di farci pensare attraverso amare risate e che inanella una serie di omicidi abbastanza splatterosi ai danni di personaggi incredibilmente sopra le righe. Protagonista è Libby, ingenua fanciulla alla prima esperienza lavorativa che non vede l'ora di diventare parte della famiglia della CCC, Canadian Cotton Clothiers, una di quelle catene in stile H&M o Gap che trova la sua ragione d'essere nell'eco-sostenibile e nell'employer friendly, oltre che nel politically correct (il motto del "guru" aziendale, del geniale creatore della baracca, è una roba tipo "believe, become, be loved" o giù di lì); Libby ovviamente ci metterà meno di cinque minuti a capire che dietro a tante belle parole si cela un'umanità di merda, fatta di arrivisti e persone alle quali il messaggio umanitario ed ecologico frega meno di zero, ma quello diventerà l'ultimo dei suoi problemi allorché il pezzo forte della nuova collezione, un paio di jeans capaci di adattarsi al corpo di chiunque, si metterà ad andare in giro ad ammazzare gente, per un motivo che diventerà chiaro più o meno verso metà del film. Fondamentale per il funzionamento di Slaxx è l'unità di tempo e di luogo, che crea ansia nei personaggi e rende più credibile l'assunto fuori di testa: i commessi sono infatti in "lockdown" fino al mattino, senza possibilità di uscire o entrare dal negozio né di utilizzare cellulari o tablet, questo per evitare che spiacevoli spoiler della nuova collezione possano trapelare all'esterno prima della cosiddetta Monday Madness, quando i clienti sciameranno nel punto vendita per accaparrarsi gli ambiti jeans.


In Slaxx dunque, lo avrete capito, c'è tutto. C'è la critica al capitalismo, il dito puntato contro realtà solo apparentemente "umanitarie" e filantropiche, un romeriano sottolineare come siamo tutti zombi privi di cervello, attirati dalle mode e aizzati dagli influencer (ecco, il personaggio di Peyton Jules, una sorta di Chanel Oberlin ancora più svampita, l'avrei sfruttato più a lungo), ciechi davanti ai ragionamenti più elementari (cotone organico e raccolto senza sfruttamento my ass: quale cotone organico consentirebbe a dei jeans di adattarsi alla forma del corpo umano?), e tanti altri atti di accusa che tuttavia si perdono nel contesto goliardico della pellicola, anche se sul finale si fa tutto molto più cupo. Poco danno, ovviamente, perché molti personaggi sono casi umani facilmente riconoscibili e anche l'intera situazione, jeans assassini a parte, non è poi così lontana dalle realtà aziendali fatte di pochi elementi invasati che meriterebbero di morire male, per questo molti degli omicidi vengono accolti come una catarsi divertente quanto i dialoghi che costellano il film. Tra l'altro, ai jeans viene conferita una forte personalità grazie a pochi tocchi geniali che, spesso, li fanno risultare più simpatici delle loro vittime e se volete sapere come è stata animata una delle sequenze più esilaranti della pellicola vi consiglierei di non saltare i titoli di coda, che oltre a mostrare un po' di backstage, rivelano il destino di uno dei personaggi. Certo, a proposito di creature assurde con velleità omicide, qui non siamo minimamente ai livelli dell'adorabile Benny Loves You, che continua a rimanere film del cuore, ma per una serata a base di risate ignoranti Slaxx è perfetto e ne consiglio il recupero!

Elza Kephart è la regista e co-sceneggiatrice della pellicola. Canadese, ha diretto film come Sexy Zombie Hospital e Go in the Wilderness. Anche produttrice e attrice, ha 45 anni.   


Stephen Bogaert
, che interpreta Harold Landsgrove, era il signor Marsh dell'ultimo It. Se Slaxx vi fosse piaciuto recuperate il ben più arty In Fabric e anche Clown. ENJOY! 

2 commenti:

  1. Ho una passione per i film horror sulle "robe strane che ammazzano gente". :D

    Questi jeans non so dove stiano, ma spero di trovarli tra gli armadi della rete.

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    1. Secondo me li trovi, speriamo siano della tua taglia!

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