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venerdì 28 aprile 2023

La casa - Il risveglio del male (2023)

Era uno degli horror che aspettavo di più quest'anno e, finalmente, lunedì sono andata a vedere La casa - Il risveglio del male (Evil Dead Rise), diretto e sceneggiato dal regista Lee Cronin.


Trama: venutasi a trovare in una situazione complicata, Beth si riunisce alla sorella Ellie dopo anni di lontananza, proprio nel momento in cui l'edificio dove abita quest'ultima con la famiglia viene attaccato da un'entità demoniaca...


Cosa posso dire che altri appassionati di horror migliori di me non abbiano già detto di questo film, che è stato tutto ciò che mi sarei aspettata da un Evil Dead e anche di più? Intanto, era parecchio che non solo non mi divertivo così al cinema, in una sala affollata ma su cui è calato il più religioso dei silenzi, ma soprattutto che non mi spaventavo al punto da riservare una telefonata di mezzanotte a un "felicissimo" Bolluomo già sprofondato nel regno di Morfeo, giusto per non farmi la strada da sola, col timore che un deadite spuntasse a mangiarsi il mio cuore pavido. La casa - Il risveglio del male è una corsa sulle montagne russe fatta di terrore e sangue, e gioca fin dalle prime sequenze coi nervi di chi il franchise lo conosce bene. Il preludio alla trama principale del film è un omaggio sentitissimo ai primi due film di Raimi, con quell'orologio a pendolo che si muove in maniera impercettibilmente innaturale e la soggettiva di quello che da ragazzina (La casa 2 è stato il primo film che ho affittato con la tessera del videonoleggio e facevo le medie) avevo battezzato "il demone della motosega" a catapultarci in pochissimi secondi in un universo fatto di persone possedute in maniera schifosa, inelegante e gratuita, vittime di un caos che non fa sconti a nessuno. Pochi, sanguinosi minuti dopo e si entra nel vivo della storia. Facciamo la conoscenza di Beth, tecnica del suono perennemente in giro per il mondo, e di sua sorella Ellie, tatuatrice con tre figli giovanissimi, sulla cui testa pendono sia lo sfratto da un edificio condannato alla distruzione imminente, sia la separazione da un uomo che se n'è sbattuto della famiglia. Due donne per molti versi simili, eppure così diverse per scelte di vita che non c'è da stupirsi se il legame tra loro si è logorato nel corso degli anni; Cronin si impegna a dipingere un ritratto vivido di entrambe, a rendercele simpatiche con tutti i loro pregi e difetti, a farci affezionare persino ai tre pargoli di Ellie, il tutto per farci ancora più male quando, inevitabilmente, il demone verrà risvegliato e comincerà la mattanza indiscriminata.


Detta mattanza, della durata di poco più di un'ora e mezza, rispetta non solo la durata media perfetta per un horror, ma anche lo spirito dell'opera raimiana. La casa è sempre stato un franchise che giocava sporco. Amanti venivano costretti a trucidarsi a vicenda, figli si ritrovavano a decapitare i genitori dopo essere stati quasi uccisi da questi ultimi, il tutto tra un ricatto morale e una presa in giro di demoni che a definirli bastardi si fa loro un complimento. In questo, il reboot di Cronin non fa eccezione, anzi, gioca semmai al rialzo, perché la parte portante della trama coinvolge il nucleo familiare di Beth ed Ellie, con danni collaterali di cui ci importa poco; un singolo appartamento che per qualche minuto è stato rappresentato come un porto sicuro, per quanto precario, di solido amore, diventa nel giro di pochissimo un girone infernale dove ogni sentimento positivo viene stravolto nel suo esatto contrario e ogni colpo inferto ai protagonisti ci tocca direttamente al cuore. Un'altra caratteristica de La casa, però, è quella di essere, fin dagli anni '80, un franchise divertente e, nonostante le mille cose orribili che accadono nel corso della trama, ci si ritrova a sorridere o, alternativamente, a urlare di gioioso schifo, anche in La casa - Il risveglio del male. I deadites sono sempre stati degli umoristi poco raffinati, pronti a rigirare dita nelle piaghe in senso metaforico e non, e la violenza mostrata è conseguentemente di grana grossissima; tra bagni di sangue, mutilazioni fisiche da brividi e make-up particolarmente disgustosi, a Cronin non serve il jump scare a tutti i costi per mettere ansia, bastano un paio di inquadrature ad effetto di corpi anatomicamente scorretti (persino quando sono nascosti), la stimolazione della fantasia dello spettatore costretto ad immaginare ciò che accade dietro lo spioncino nel corridoio più raccapricciante del globo, e l'ottima gestione, tra inquadrature e luci, di un luogo claustrofobico come un appartamento e, per estensione, un palazzo in abbandono.


Buona parte del terrore generato da La casa - Il risveglio del male è da ricercarsi, comunque, nella splendida interpretazione di Alyssa Sutherland, che spicca nonostante anche il resto del cast sia molto buono. Siccome non bazzico le serie TV, come già sapete, non avevo mai visto prima quest'attrice, ma direi che anche senza make-up il suo viso spigoloso e la sua bocca larga e sottile mi rimarranno impressi a lungo, nell'attesa di gustarmi anche la sua interpretazione in lingua originale come conclusione di un recupero generale della saga. Quest'ultimo si rende abbastanza necessario, a ben vedere. E' vero che ricordo molto bene gli originali di Raimi, ma il remake di Alvarez, per esempio, ormai è quasi scomparso dalla mia memoria, e mi piacerebbe capire perché non lo avessi apprezzato granché e quali differenze di stile ci siano con il film di Cronin, criticato da più di un appassionato in quanto "pastiche" di citazioni più o meno smaccate. Per quanto mi riguarda, con una base come questa, di solido e rispettoso divertimento, ben vengano gli omaggi ai capisaldi del genere, perché fanno anch'essi parte del gioco. Vado al cinema anche per stare con amici e, nonostante adori La casa per motivi squisitamente personali di nostalgia canaglia, il "ma non ti ricorda..?" è qualcosa che adoro, anche perché poi, una volta usciti dalla sala, ci si possono raccontare tutti i vecchi film da cui Cronin ha tratto ispirazione e, con un po' di fortuna, se ne scoprono degli altri. Tra bodas de sangre, cabins dalla forma evocativa, démoni nostrani e ascensori trasformati in piscine bordeaux ce n'è davvero per tutti i gusti, non solo per chi si è studiato a memoria le opere di Raimi e si è visto schiaffare Henrietta persino sui cartoni della pizza (belin, chissà che buona. Forse è meglio averla fatta cadere per terra!), quindi il mio consiglio è di andare al cinema con animo leggero e senza velleità da criticoni a tutti i costi, magari potreste anche uscire dalla sala felici, per una volta, di avere visto un bel film! 


Del regista e sceneggiatore Lee Cronin ho già parlato QUI


La voce di Bruce Campbell si sente, nella versione originale del film, nel primo disco riprodotto da Danny. Neanche a dirlo, se La casa - Il risveglio del male vi fosse piaciuto, recuperate La casa, La casa 2, L'armata delle Tenebre, La casa di Alvarez e la serie Ash vs Evil Dead. ENJOY!


5 commenti:

  1. Ma come non è amorevole? Arriva a tenersi i figlioli "vicinivicini" XD

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  2. Mi sono divertita, tanto. Anzi, mi ha fatto venire voglia di andarmi a ripescare gli altri. Alyssa Sutherland è agghiacciante...

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    1. Agghiacciante è la parola giusta. E rivedersi gli altri non fa mai male, garantito!

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  3. Secondo me ha meno personalità di quello fatto da Alvarez, ma è più solido come scelte "nuove" ma allo stesso perde in molti aspetti. Impossibile paragonare con Raimi nei film e con la serie TV che è un'evoluzione naturale della storia, quindi resta solo come metro di giudizio il film di dieci anni fa. Cronin ha fatto il suo, innegabile: giusto il cast delle due protagoniste, pure gli ammiccamenti (almeno 2) a The Shining, bella l'idea dell'appartamento ma sfruttata parzialmente male. Non penso che ne parlerò, trovo quello passato migliore anche per l'ironia macabra.

    Io la metto così, questo film è stato fatto per metter soldi su una possibile serie animata che concluda Ash vs Evil Dead, che nelle menti del trio produttore è lì da tempo.

    Per il resto, mi è piaciuto? Si, valeva il prezzo del biglietto come ogni film che si rispetti. Però ha quel retrogusto da seguito (ben fatto) da Hellraiser direct-to-video. Fosse uscito in quel metodo, valeva almeno il doppio.

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    1. Secondo me osa molto più del nuovo Hellraiser, è meno patinato ed è zeppo di sadico divertimento. A livello di gore, è il film che mi ha fatto più male quest'anno, anche se non il migliore. Quello di Alvarez non lo riguardo dall'anno dell'uscita, impossibile per me fare un confronto.

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