Pagine

mercoledì 26 aprile 2023

L'esorcista del papa (2023)

E' sempre meraviglioso andare al cinema con le aspettative sotto i piedi. E' il modo migliore di godersi film come L'esorcista del papa (The Pope's Exorcist), diretto dal regista Julius Avery.


Trama: l'esorcista Gabriele Amorth viene inviato dal Papa in persona presso una famiglia che ha da poco ereditato un'abbazia in Spagna e il cui figlio minore è stato posseduto da un potente demone...


Io volo, gente. Un "horror" divertente come questo, soprattutto perché non vuole (forse) essere divertente ma parte invece da presupposti serissimi e, almeno per me, potenzialmente terrificanti, non lo vedevo da parecchio. Mettete da parte quasi tutto quello che sapete su Padre Amorth, figura realmente esistita davanti alla quale, ad ogni apparizione televisiva, mi trovo costretta a scegliere tra cambiare canale e non dormire la notte (infatti di lui non so praticamente nulla), ed accogliete con gioia la versione ammeregana, che lo dipinge come un compagnone dannatamente bravo a fare il suo lavoro, un crogiolo di battute e tic esilaranti che prende ordini nientemeno che da un Papa col volto di Franco Nero. Questo Gabriele Amorth è il migliore esorcista ever, non ha paura di sporcarsi le mani, è dotato di talmente tanti oggetti magici che al confronto Sailor Moon è una pivella e, in più, ha il carisma di Russell Crowe, quindi cos'altro vogliamo dalla vita? Forse la sua stessa Lambretta miracolosa, che ha il dono di trasportarlo da Roma alla Spagna senza perdere un colpo, o forse la nonchalance con cui si sciaguatta le ascelle con l'acqua santa dopo il lungo viaggio? O forse una sceneggiatura meno banale, che tanto a un certo punto scompare, concentrati come sono gli spettatori su Gabriele detto Gaby. Prendete, infatti, tutti i film a tema "esorcismi" girati a partire dal capolavoro di Friedkin in poi e, più o meno, dovreste riuscire a prevedere ogni twist, situazione particolare o mattana del demone senza neppure spaventarvi, anche perché L'esorcista del diavolo è stranamente privo di jump scare e procede dritto come un treno verso l'ambizioso obiettivo che tutti speriamo venga realizzato: la nascita di un ACU, un Amorth Cinematic Universe che sdogani gli Avengers del Vaticano e duri la bellezza di 199 sequel, uno più corposo e lungo dell'altro e con uno scontro finale che veda Gabry sfidare Lucifero in persona, magari in space. D'altronde, abbiamo già il vescovo Nick Fury e un Papa che fa un po' Charles Xavier, ci sono la base segreta e un sacco di potenziali preti e suore in grado di assurgere al ruolo di comprimari, anzi, datemi un crossover con Gli occhi del diavolo e sarò felicissima!


Mentre sogno in grande, intanto, mi auguro che un eventuale casting per questa futura meraviglia non si privi di Russell Crowe per quanto, mi duole ammetterlo, già solo la sua presenza metta a rischio il franchise, visto quanta sfiga porta st'uomo agli universi cinematografici. Il buon Russell, che somiglia sempre più a Bud Spencer (e un crossover con Don Matteo e Terence Hill? Dai, dai, dai!!), ci crede tantissimo a questo ruolo e gigioneggia come non mai, non sottraendosi al ridicolo e riuscendo, chissà come, a non renderlo tale nemmeno quando il livello di WTF raggiunge quello di "Madonna dell'Incoronéta with surprise"; Crowe fa sparire con un solo sguardo, e al limite un cucù, tutto il resto del cast, e l'unico momento in cui il suo carisma vacilla è quello in cui entra chi ne trasuda a carrettate dal 1962, un uomo che a 82 anni è figo come quando ne aveva 20, ovvero Franco "Vai in Ispagna" Nero. Gli altri, chi più chi meno, fanno il loro lavoro, così come il regista, che pur non raggiungendo i livelli di Overlord è riuscito almeno a farsi perdonare Samaritan e, probabilmente, ad imparare la lezione di non sovraccaricare il film di CGI pessima. Purtroppo, qualcosa ancora rimane, e il finale somiglia tanto ad un videogioco privo di fascino e tanto caciarone, ma ho visto decisamente di peggio nel corso degli anni, quindi non mi va di fare troppo le pulci a L'esorcista del papa. Ovvio, lungi da me dirvi che abbiamo l'horror migliore dell'anno o anche solo un horror, ché qui siamo più dalle parti del film fantastico con demoni annessi e se non siete più che bendisposti ad accettare del trash più o meno involontario rischiate di odiarlo tantissimo (ah, mi tocca anche avvertire le persone particolarmente sensibili alla violenza sugli animali, ci sono un paio di scene bruttine), ma io mi ci sono molto divertita e posso dirmi pienamente soddisfatta. Più Padre Amorth per tutti quindi, almeno quello finto, e preghiamo il signuruzzu perché arrivi presto un L'esorcista del papa 2, con Pilou Asbæk nei panni di un demone e old man Stallone in quelli del mentore di Amorth!  


Del regista Julius Avery ho già parlato QUI. Russell Crowe (Gabriele Amorth) e Franco Nero (il Papa) li trovate invece ai rispettivi link.

Daniel Zovatto interpreta Padre Esquibel. Costaricano, ha partecipato a film come It Follows, Man in the Dark, Lady Bird e a serie quali Agents of S.H.I.E.L.D., Fear the Walking Dead e Dal tramonto all'alba - La serie. Ha 32 anni e un film in uscita. 


Alex Essoe interpreta Julia. Nata in Arabia Saudita, la ricordo per film come Starry Eyes, Tales of Halloween, Doctor Sleep; inoltre, ha partecipato a serie quali The Haunting of Bly Manor, Midnight Mass e The Midnight Club. Anche sceneggiatrice e produttrice, ha 31 anni e un film in uscita. 


Se L'esorcista del Papa vi fosse piaciuto, avete solo l'imbarazzo della scelta e potete recuperare L'esorcista (a noleggio su Prime Video), la saga di The Conjuring (tutti e tre su Netflix, i primi due anche su Prime)Il rito (a noleggio su Prime), Liberaci dal male (su Netflix) e The Vatican Tapes (gratis su Rakuten TV o Pluto). ENJOY! 


5 commenti:

  1. Ma anche io lo vorrei ovunque. E infatti il signuruzzu da lassù mi ascoltata e voilà che hanno appena annunciato il sequel! XD

    RispondiElimina
  2. Ovunque dicono che sia un brutto film, io sono indecisa se vederlo o meno 😊

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è imperdibile e, mi vien da dire, quasi non è possibile definirlo nemmeno horror, ma io l'ho trovato molto divertente.

      Elimina
  3. Dopo i primi dieci minuti ambientati a Tropea sono giunro alla conclusione che il film prima che spaventare voleva divertire. Ho quindi cambiato registro d'approccio e mi sono divertito a vederlo. Certo è stupido forte, ma ha un suo perché.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stamattina mi sono confrontata con un'infermiera appassionata di padre Amorth, alla quale giustamente il film ha fatto schifo. Purtroppo, se non lo prendi per il verso giusto (è una caciarata ammeregana dove Crowe si è divertito come un matto e con padre Amorth non c'entra nulla) potrà solo che causare questa reazione disgustata, mentre io non vedo l'ora che esca il sequel!

      Elimina